Giornata mondiale della poesia con il poeta Ferruccio Orusa

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Foto di Thought Catalog su Unsplash

L’ Associazione Culturale Cenacolo “Clemente Rebora”
nell’ambito del XV° FESTIVAL di
ESPRESSIONE ARTISTICA e di IMPEGNO CIVILE
“LA POESIA, ESPRESSIONE di TENSIONE UMANA e
SPIRITUALE”, organizza per la “ GIORNATA
MONDIALE della POESIA” Sabato 25 Marzo 2023
alle ore 16,30 presso la Sala dell’Antico Palazzo Comunale
in via Miretti di Savigliano il reading e presentazione della
silloge “MEMORIE” di FERRUCCIO ORUSA.
Intervengono: Antonio Scommegna, Presidente
dell’Associazione Culturale Cenacolo “Clemente
Rebora”; Maria Franca Dallorto Peroni, Presidente
dell’Associazione Culturale “Massimiliano Kolbe”-
Premio di Poesia. Legge Paolo Dompè. Spazi musicali
a cura del Civico Istituto Musicale “ G. B. Fergusio ”
di Savigliano.

Il filo tenace della memoria, preziosa occasione di vita

Il tema della memoria è centrale nella raccolta poetica “MEMORIE” di Ferruccio Orusa. I ricordi non svelano il segreto della loro presenza, rinviano piuttosto a vicende di vita e di morte, di gioia e di dolore, lasciando come unico conforto l’immagine viva ma fragile di una speranza di felicità. La memoria, oscurata dall’inesorabile scorrere del tempo, reca conforto e ruota attorno all’esistenza del poeta. Le presenze, gli incontri aprono un varco reso possibile dall’attivazione del ricordo carico di relazioni umane, dei momenti di un passato forse felice e un presente sempre più vuoto e smarrito. Possiamo rintracciare un forte dinamismo delle sensazioni legate all’illuminarsi o all’indebolirsi del ricordo, il bisogno di riannodare un contatto con il passato, spinge il poeta a recuperare momenti ed eventi di cui vuole conservarne traccia. Quante volte abbiamo desiderato tornare indietro nel tempo per rivivere momenti belli del nostro passato, magari per cambiare qualcosa in un momento in cui avremmo voluto o dovuto agire diversamente, oppure per vederci chiaro in alcuni episodi che hanno influenzato il nostro presente. Ma purtroppo non si può. E allora non ci resta che affidarci ai ricordi, alla nostra memoria che conserva come un archivio tutto quello che abbiamo visto, detto, vissuto. I ricordi sono parte di noi, ci dicono ciò che siamo mostrandoci ciò che eravamo. Una silloge delicata e concreta, una sessantina di liriche in cui Orusa racconta la sua quotidianità in maniera mai banale, utilizzando un linguaggio semplice e diretto, con le parole di tutti i giorni permeate da un grande senso del ritmo che attraversa il dolore, la solitudine, la sofferenza, il silenzio. Prende forma, così, il suono della voce nell’urto materiale della parola, quando è maturata l’urgenza di dire, di scrivere e la poesia affonda nell’inevitabile fragilità dell’esistenza. Orusa rivive i luoghi, le cose e le persone in un’ambientazione intima, familiare e pone grande speranza nella poesia che porta dove nessun’altra cosa arriva perché rischiara significati nascosti tra le pieghe della realtà, li rende disponibili, ne offre una immediata percezione. Nelle sue poesie rintracciamo e riconosciamo la duplice natura umana e civile.

Prof. Antonio Scommegna

INGRESSO LIBERO E A TUTTI I PRESENTI LA SILLOGE IN OMAGGIO.