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«Medicina estetica rigenerativa nuova frontiera del beauty»

Fausto Perletto: «Con il PRP si sfrutta la naturale capacità delle cellule dell’organismo di riparare i tessuti danneggiati. È una tecnica non invasiva per il ringiovanimento cutaneo»

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Nel mondo della me­dicina estetica, at­tualmente, sono contemplati diversi trattamenti estetici, che vengono applicati nel ringiovanimento dei tessuti dell’epidermide, al fine di consentire al paziente, l’ottenimento di un risultato ottimale e duraturo nel corso del tempo.
Ne parliamo con Fausto Perletto, specialista in Me­dicina Estetica che riceve su appuntamento ad Alba in piazza Michele Ferrero 4 (tel. 0173-441081) a Milano e Portocervo.

«A differenza della chirurgia plastica, i trattamenti medico estetici sono molto meno invasivi, evitando al paziente lo stress psicologico di sottoporsi ad una vera e propria operazione chirurgica. Stare bene con sé stessi, piacersi ed essere in armonia con la propria mente, sono fasi della vita collegate tra loro che rispondono ad un’unica esigenza: la salute completa dell’individuo. Il concetto di bellezza ovviamente è relativo ma diventa universale quando lo si associa al rapporto intimo col proprio corpo: quando una persona si sente bella, infatti, acquisisce sicurezza in sé stessa ed è in grado di modificare anche il suo stato di salute interiore. Ecco perché ritengo che la medicina estetica permetta di eliminare o migliorare gli inestetismi, attraverso tecniche non chirurgiche e attraverso l’impiego di materiali di ultima generazione perfettamente tollerati e garantiti. Mi riferisco in particolare alla re-cente tecnica denominata PRP (plasma ricco di piastrine) che produce una rigenerazione cellulare del derma, attraverso una tecnica del tutto naturale e mini invasiva, con conseguente mi­­gliora­mento salutare ed e­stetico della pelle».

Quale l’aspetto più rivoluzionario di questa tecnica?
«Sicuramente quello legato al ringiovanire le cellule dal punto di vista fisiologico: la pelle, infatti, diventa più tonica e compatta a tutti gli effetti, dall’interno. Inoltre, i fattori di crescita iniettati nel derma producono la stimolazione di nuovo collagene e di cellule nuove, rallentando il normale invecchiamento dei tessuti. Da non sottovalutare anche un altro vantaggio: il trattamento PRP avviene in regime ambulatoriale e senza anestesia in quanto del tutto indolore. Si effettua un piccolo prelievo di sangue che verrà centrifugato ottenendo la separazione del PPP (plasma povero di piastrine), del PRP (plasma ricco di piastrine) e dei globuli rossi. Verrà quindi aspirato il PRP che verrà iniettato con micro punture nelle zone da trattare. È una tecnica utile per migliorare l’aspetto di aree quali ad esempio guance, zona oculare e perioculare, pieghe cutanee del collo…».

Però ha valenza anche in altri ambiti, vero?
«Assolutamente sì. Gli impieghi di questa tecnica spaziano dai traumi e dalle lesioni di competenza ortopedica agli impianti dentali, alla riparazione di ustioni, piaghe da decubito, dalle ulcere varicose all’a­­lopecia androgenetica; dall’in­vecchiamento cutaneo, alla cura delle cicatrici di vario tipo ed in particolare di quelle da acne. Il vantaggio del PRP è racchiuso principalmente in due punti: il primo, è quello di trattare la condizione estetica o clinica stimolando processi di rigenerazione che avvengono normalmente nell’organismo umano, il secondo sta invece nel fatto che si preleva e si re infiltra materiale biologico prelevato dal paziente stesso. Si può vedere come una sorta di trapianto “autologo”, che quindi elimina o minimizza fortemente eventuali effetti avversi».

E sul fronte della silhouette quali le novità?
«Per quel che riguarda gli inestetismi del corpo, le adiposità localizzate si collocano quasi sempre al primo posto delle problematiche su cui intervenire. Questi accumuli di grasso, infatti, sono molto difficili da trattare od eliminare attraverso la semplice dieta o lo svolgimento di attività fisica. Tuttavia la medicina estetica si avvale della intralipoterapia che consiste nell’iniezione di una sostanaza lipolitica all’interno dei tessuti, la cui azione è in grado di sciogliere l’adipe localizzato. Questa pratica può essere effettuata su diverse parti del corpo quali fianchi, addome e mento. Si tratta di micro punture da effettuarsi nella zona richiesta in un numero di sedute che possono variare a seconda del problema e da ripetersi a distanza di 2/3 settimane. Il trattamento inoltre garantirà anche un impatto positivo sull’elasticità e tono della pelle. Non mi stanco mai di sottolineare che prima di potersi sottoporre a un trattamento di intralipoterapia è necessario svolgere un colloquio conoscitivo con il medico estetico: si tratta di una visita iniziale che serve da un lato a verificare le condizioni del paziente e dall’altro lato a ipotizzare che tipo di risultati potrebbero essere raggiunti».

BaNNER
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