Blanco ritorna e manda a IDEA due messaggi

Sarà con Mahmood sul palco di Sanremo nella prima serata

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Foto: Ufficio Stampa Adidas

Lo rivedremo in tv, a Sanremo, in coppia con Mahmood per riproporre nella prima serata del Festival, martedì, il brano vincitore della scorsa edizione, “Brividi”.
Da quella affermazione è passato un anno ma sembra molto di più, perché nel frattempo Blanco di esperienze ne ha vissute dopo quell’inebriante successo. E tutte all’insegna di un crescendo costante. Oltre a incassare sei dischi di platino, sempre in coppia con Mahmood, è infatti salito pochi mesi dopo anche sul palco torinese dell’Eurovision Song Contest arrivando sesto nella classifica finale, mentre il videoclip della canzone ha fatto registrare oltre settanta milioni di visualizzazioni su YouTube.
Durante l’anno Blanco ha trovato conferme al grande gradimento delle sue numerose hit da “Paraocchi” a “Blu Celeste”, da “Finché non mi seppelliscono” a “Mi fai impazzire”. E nel luglio scorso, nel fitto calendario del suo tour, ha fatto tappa ad Alba, ospite di “Collisioni” per un concerto che è stato di grande successo e che ha radunato migliaia di giovani nell’area di piazza Medford. Poi, recentemente, è apparso nello spot che lo sponsor tecnico Adidas ha realizzato per annunciare la nuova partnership con la Nazionale italiana di calcio: nel video c’è anche lui, assieme agli altri azzurri calciatori testimonial della nuova maglia.
Ed ecco il punto d’incontro: la clip racconta di una ricerca che si svolge in un bosco misterioso e che si conclude con l’apparizione improvvisa della divisa azzurra, con le tre strisce… Quel bosco – come ci informa una scritta in avvio – si trova infatti ad Alba e la ricerca è chiaramente quella di un trifolau alla ricerca di tartufi.
Così abbiamo pensato di chiudere il cerchio contattando direttamente Blanco per chiedergli le sue impressioni sia sull’iniziativa legata alla Nazionale e anche sulla serata di Alba. Cominciamo dallo spot per Adidas dove alla fine arriva proprio Blanco con Del Piero. Come è stato girare quelle immagini? «Beh, emozionante di fianco a campioni come Gigio Donnarum­ma e Alex Del Piero. Tra l’altro prima di dedicarmi a tempo pieno alla carriera musicale, ero un buon calciatore. Giocavo nel Feralpi Salò come difensore e il mio soprannome era Fabbro, ero una roccia difensiva ed il mio idolo era un altro grande atleta della Nazionale, Leo Bonucci». Va detto che quel soprannome non è legato (o comunque non solo) al suo presunto stile di gioco, ma al nome che risulta all’anagrafe, Riccardo Fabbriconi. La rivelazione sul suo passato da calciatore era già emersa proprio alla vigilia dell’ultimo Sanremo, quando il Feralpi Salò, squadra lombarda di serie C, aveva rivelato via social i trascorsi di Blanco con la maglia dei cosiddetti “leoni del Garda”.
E il calcio è appunto l’altro elemento che lega in qualche modo il cantante a questo nostro aggiornamento sulla sua carriera, a pochi giorni dall’annuncio del nuovo singolo “L’isola delle rose” che anticipa l’uscita di un album atteso per la prossima primavera. Anche perché, come detto, quella storia narrata da Adidas parte – per una coincidenza davvero speciale – da Alba. E Blanco ha un ricordo ancora vivido di quella giornata estiva all’insegna di “Collisioni” trascorsa nelle Langhe. «Ricordo benissimo – ci ha detto – il calore del pubblico in quella sera del 9 luglio ad Alba. La piazza era stracolma di giovani che avevano voglia e desiderio di condividere con me emozioni e divertimento. Ero davvero gasato!».
La scorsa estate era stata caratterizzata dal suo album “Nostalgia”, ora il nuovo lavoro che riparte dal singolo nel quale non fa il solito riferimento a Michelangelo, l’amico produttore da sempre al suo fianco. La canzone è diversa dalle solite, segue melodie nuove pur senza allontanarsi dallo stile di “Blanchito”. Il suo “L’isola delle rose” parla ancora di amore, di una relazione finita e di cosa sarebbe potuta diventare. Al tempo stesso è anche un riferimento alla piattaforma costruita tra gli anni ’50 e ’60 da un ingegnere bolognese al largo delle coste romagnole la cui storia è stata raccontata in un film con Elio Germano protagonista. Un luogo di libertà e intimità.

Articolo a cura di Erika Nicchiosini