Gina Lollobrigida e Sophia Loren: amiche e leggende

L’addio alla “bersagliera” e la storia di una finta rivalità, costruita nell’epoca di Coppi contro Bartali e di un’Italia in piena rinascita

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Due attrici bellissime. Due volti che raccontano un’epoca del cinema che ormai è lontana e che custodiscono l’immagine di un’Italia tanto diversa da quella attuale. Rivali? Ci può stare, considerando il fatto che entrambe sono state e saranno per sempre due “star”, due figure leggendarie. Gina Lollobrigida se n’è andata la scorsa settimana (il 16 gennaio), Sophia Loren le ha regalato un saluto commosso. Erano concorrenti sul set, certo, ma legate anche da una sincera amicizia. Non rivali. Lollo aveva 95 anni, dopo la guerra è diventata popolarissima. Un po’ come è accaduto a Sophia, che oggi è 88enne: dai set di Cinecittà fino a Hollywood. Due dive, protagoniste di carriere stellari e caratterialmente abbastanza diverse, eppure con tanti aspetti in comune. Così Sophia, il giorno dopo aver brevemente commentato la morte della collega e amica Gina, si è preoccupata di specificare all’agenzia Ansa che lo aveva fatto perché «scossa e profondamente addolorata, incredula» per quell’evento. «Non mi venivano le parole». E allora, a mente più fredda, ha aggiunto: «Cara Gina, il tuo corpo si è spento, ma la luce della tua stella brillerà su di noi e nei nostri cuori per sempre».

Due donne forti, capaci di farsi strada da sole, da Cinecittà a Hollywood.
Il saluto: «Gina, la luce della tua stella brillerà sempre su di noi»

Emerge insomma questo filo sottile tra le “stelle”, quello dell’amicizia che risulta più vera e più concreta della presunta rivalità cinematografica. Due protagoniste dei “rotocalchi”, ma anche due donne autentiche, nate in anni di grandi speranze e sogni per un intero Paese, due testimoni della rinascita italiana.
Il talento di Lollobrigida fu raccontato e messo in luce in film come “Pane, amore e …” del 1955 nel quale per la verità a rivaleggiare sul set con l’attrice romana è la napoletana Silvana Pampanini. Nel terzo episodio della serie, firmato da Dino Risi, entrò in scena anche la Loren per prendere il ruolo proprio di Gina (che aveva rinunciato).
A proposito, qualche anno fa fu proprio la Lollo a chiarire che con la Loren non c’erano mai state particolari invidie: «Quelle rivalità le hanno costruite gli altri, a scopi pubblicitari. Non ho mai guardato le altre, solo me stessa. L’arte mi ha salvata».
Ha anche raccontato la drammatica esperienza di uno stupro subito da un calciatore. Ne è venuta fuori con le sue forze. «Non avevo protettori, all’inizio non sapevo neanche cosa fosse il cinema e le mie esperienze sono servite a migliorarmi. E nella mia vita attoriale, a Hollywood come in Italia, ho sempre cercato più che partner o registi famosi, le storie vere da raccontare e interpretare, non ho mai guardato ai soldi e alla fama».
Insomma, vista oggi dopo tanti anni sembra naturale collocare questa presunta rivalità nella sua epoca, la stessa che fece dei duelli in bicicletta tra Coppi e Bartali un racconto condiviso e inesauribile. Un’epoca legata a grandi personaggi e a grandi imprese. A proposito, erano anche gli anni delle cosiddette “maggiorate”, categoria in cui rientravano anche Lollobri­gida e Loren, categoria che oggi risulterebbe improponibile e, anzi, scorretta.
I funerali di Gina sono stati trasmessi in diretta su Rai Uno. Si sono svolti nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma, prima che la salma fosse tumulata a Subiaco, città natale dell’attrice che era soprannominata “la bersagliera” e che ha ricevuto infatti l’omaggio di una delegazione dei militari. «Il film con De Sica ci ha rappresentato – ha detto uno dei militari lasciando la camera ardente – ed è indelebile nella nostra memoria». Una donna forte, che ha fatto strada da sola.