Incendio Moris la vicinanza di Confapi Cuneo

Grande solidarietà da parte del sodalizio presieduto da Massimo Albertengo: «Siamo vicini a questa importante realtà che saprà risollevarsi con più forza e determinazione di prima»

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Un tragico fatto di cronaca ha ri­guardato, la scorsa settimana, la provincia di Cuneo. Ci riferiamo un gravissimo incendio che si è verificato al caseificio Moris di Caraglio, nota azienda specializzata nella produzione di mozzarelle e formaggi al latte di bufala, con numerosi punti vendita in diverse regioni italiane.
Quello che divampato nelle prime ore della mattina del 10 gennaio è stato un rogo di grandissime proporzioni che, nonostante l’intervento di diverse squadre di Vigili del Fuoco, ha causato danni estremamente ingenti: le fiam­me, accompagnate da una colonna di fumo visibile anche ad alcuni chilometri di distanza, hanno completamente di­strut­to il capannone produttivo, con all’interno i macchinari per la trasformazione del latte, e i locali per la vendita. L’unica nota positiva, comunque importantissima, è data dal fatto che nessuna persona è stata coinvolta e che le oltre mille bufale dell’azienda si sono salvate. «In un attimo sono andati completamente distrutti anni interi di lavoro – ha raccontato alla Rivista IDEA il titolare della Moris, Franco Mori­sia­sco -. Il capannone della lavorazione, il punto vendita, la gelateria: non si è salvato nulla. Pe­raltro, avevamo ri­quali­fi­cato l’intero complesso nel 2018».

Il titolare dell’azienda casearia di Caraglio, Franco Morisiasco:
«Il rogo ha distrutto tutto. I tanti messaggi ricevuti ci danno forza»

«Per fortuna – ha aggiunto Morisiasco – nessuno è rimasto coinvolto e le oltre mille bufale, che ci consentono di mungere circa 30 quintali di latte al giorno, si sono salvate». Nonostante l’estrema difficoltà del mo­mento, la proprietà prova comunque a guardare avanti. «Non vo­gliamo fermarci, per i nostri cinquanta dipendenti e per le loro famiglie, per i nostri clienti, per la nostra storia – ha rimarcato Morisiasco -. In passato abbiamo già affrontato e superato difficoltà e cercheremo di far sì che accada la stessa cosa anche adesso. In questo senso, la no­stra famiglia è rimasta estremamente colpita dalla grande solidarietà che ci è stata mostrata». Nel momento in cui scriviamo questo articolo, la priorità per la Moris è quella di trovare una sistemazione provvisoria che possa consentire di proseguire la produzione. «Stiamo cercando dei caseifici che possano aiutarci – ha concluso il titolare dell’azienda di Caraglio -. Al contempo, au­spi­chiamo interventi da parte delle istituzioni preposte in modo tale che la burocrazia non rallenti la ripresa della produzione».
Come si diceva, la notizia ha colpito tutta la Granda, a partire dai rappresentanti del comparto industriale e pure il mondo sportivo, visto che la Moris sostiene diverse società cuneesi. Tra i primi a esprimere solidarietà alla famiglia Morisiasco e a tutte le persone coinvolte è stata la Con­fa­pi di Cuneo. «Facciamo parte della stessa associazione: confrontandoci e lavorando as­sieme nascono dei bei rapporti. Ed è inevitabile che quando succedono cose di questo tipo tutti si sentano colpiti – ha detto alla Ri­vista IDEA Massimo Alber­tengo, presidente di Confapi Cuneo (la sezione cuneese della Con­fe­de­­razione Italiana della Pic­cola e Media Industria Pri­vata) e titolare dell’azienda di Torre San Giorgio Albertengo Panettoni -. Alla luce di ciò vogliamo esprimere la nostra vicinanza a Franco Mori­siasco e a tutta la sua famiglia per l’incendio che ha devastato la loro storica azienda». «Tutta la Giunta Provinciale e il Consiglio – ha aggiunto Albertengo – sono vicini a questa impresa associata, una grande realtà specializzata nella produzione di mozzarelle e formaggi al latte di bufala, con undici punti vendita tra Piemonte, Liguria e Lombardia e diventata negli anni un punto di riferimento nel territorio per la qualità dei prodotti».
«Come Confapi – conclude Albertengo – saremo al fianco del caseificio Moris di Ca­raglio, garantendo anche supporto per gli aspetti burocratici e cercando di coordinare gli aiuti per dare continuità alla produzione; siamo sicuri che questa azienda modello si risolleverà con più forza e determinazione di prima».