Home Attualità Saluzzo “laboratorio di integrazione” per l’accoglienza dei braccianti stagionali agricoli stranieri

Saluzzo “laboratorio di integrazione” per l’accoglienza dei braccianti stagionali agricoli stranieri

Presentati i dati sull’accoglienza dei braccianti stagionali e le relative iniziative durante il convegno “Passi avanti – Dai progetti Ubuntu e Buona terra alle prospettive per il futuro”

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Venerdì 16 dicembre, presso Il Quartiere – Ex Caserma Mario Musso a Saluzzo, il Comune di Saluzzo ha presentato i dati sull’accoglienza dei braccianti stagionali e le relative iniziative durante il convegno “Passi avanti – Dai progetti Ubuntu e Buona terra alle prospettive per il futuro”.

I numeri raccontano un anno in linea con quello precedente, con quasi 10.000 braccianti che hanno lavorato nei Comuni della frutta del Saluzzese, del Saviglianese e del Cuneese. Moltissimi i dati forniti dalle diverse realtà che rendono il territorio cuneese un esempio di accoglienza e integrazione. L’evento si è svolto in collaborazione con la Regione Piemonte e con la partecipazione di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Cooperativa Armonia, Consorzio Monviso Solidale, Università degli Studi di Torino, Anci e Cittalia.

“Oggi presentiamo i numeri del nostro territorio che ogni anno accoglie tra i 10.000 e i 12.000 lavoratori stagionali, a seconda delle condizioni meteorologiche, dal mese di maggio con i piccoli frutti e quello di dicembre con le mele invernali – spiega Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo -. Il 70% della nostra manodopera è straniera di cui la metà è sub sahariana, una situazione che, senza troppi clamori, abbiamo approcciato guardando alla dignità di queste persone che risultano necessarie per l’economia delle nostre zone. Negli anni, grazie all’impegno di tanti nel dare soluzioni ad un problema complesso, è nato un sistema che funziona ma è sicuramente ancora perfettibile. Per quanto riguarda il futuro sono diversi i progetti. Ad esempio, grazie ai fondi del PNRR destinati ad eliminare gli accampamenti, vogliamo migliorare le strutture di accoglienza e i suoi servizi. Risulta comunque necessario, da parte delle istituzioni, che sia messa mano alla normativa di settore, perché l’attuale contesto normativo risulta non adeguato ed obsoleto alla gestione del contributo fondamentale che questa manodopera porta al nostro territorio”.

Negli interventi istituzionali si è colta soddisfazione per un lavoro congiunto di diverse istituzioni e realtà, dal Comune di Saluzzo e gli altri Comuni della rete di accoglienza, alla Prefettura, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, alla Regione Piemonte e alle Fondazioni Compagnia di San Paolo e Cassa di Risparmio di Cuneo. Il Saluzzese è stato definito un laboratorio di integrazione dalla Vice prefetta di Cuneo, Maria Antonietta Bambagiotti.

I numeri

Dal racconto di Fabio Chiapello, referente della Cooperativa Armonia che si occupa del progetto di accoglienza per il Comune di Saluzzo, traspare soddisfazione in quanto nel 2022 il numero di aziende che hanno preso contatto con la rete di accoglienza diffusa è fortemente aumentato, dimostrando quanto anche il tessuto imprenditoriale creda nei progetti di integrazione.

Secondo i Centri per l’Impiego di Cuneo, Saluzzo e Savigliano, nel 2022, sono stati 9.837 i braccianti agricoli nel corso del 2022, per cui sono stati registrati 14.867 contratti di lavoro, di cui 2.622 cittadini italiani (con 3.147 contratti) e 3.133 cittadini stranieri appartenenti all’Unione Europea, come rumeni e albanesi, ed extra UE, tra cui moltissimi cinesi, con 5.475 contratti. Esclusi dal calcolo dei lavoratori extra Unione Europea i 4.082 lavoratori subsahariani per cui sono stati registrati 6.245 contratti.

Circa la metà dei contratti è stato quindi a favore di subsahariani, in particolare nei Comuni di Revello (883), Verzuolo (618), Lagnasco (611), Saluzzo (599) e Villafalletto (523). Da evidenziare la non appartenenza del Comune di Revello alla rete dei Comuni di accoglienze diffuse, a cui, rispetto al 2020, già nel 2021 si erano aggiunte Manta e Scarnafigi (gli altri sono Saluzzo, Lagnasco, Verzuolo, Costigliole, Busca, Tarantasca, Savigliano, Cuneo). 269 le persone accolte che hanno occupato, anche in momenti diversi, i 236 posti disponibili messi a disposizione dal progetto di accoglienze diffuse.

Presentato anche il progetto Fami BuonaTerra che, avviato a gennaio 2020, ha l’obiettivo di migliorare le condizioni dei lavoratori agricoli stagionali e ultra stagionali impiegati nella raccolta della frutta e creare un nuovo modello di convivenza positivo con le comunità ospitanti. Sono state 2.774 le persone intercettate dal progetto, tra gennaio 2020 a dicembre 2022, a cui sono stati erogati 7.610 servizi, tra cui 2.805 orientamenti ai servizi territoriali, 1.170 orientamenti al lavoro, 950 a sostegno dell’autonomia alloggiativa, 702 per laboratori di mestiere e di lingua italiana, 649 relativi alla distribuzione di kit bici e gadget, 487 alla mediazione linguistica, 460 per orientamento e assistenza legale, 159 in attività di partecipazione e socializzazione e 228 in altri servizi.

“Bicicletta” e “trasporto pubblico” sono state le parole chiave utilizzate dalle organizzazioni datoriali, in particolare Coldiretti Piemonte, Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte, che sono intervenuti per presentare le loro proposte relative al trasporto locale per facilitare gli spostamenti dei lavoratori sul territorio.

L’analisi del linguaggio

La ricercatrice Sara Racca ha esposto una ricerca cofinanziata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino e dal Comune di Saluzzo e realizzata nell’ambito del progetto “Ubuntu aspetti linguistici dell’integrazione dei lavoratori migranti nel Saluzzese”. I dati analizzati provengono da un corpus testuale originale composto da titoli di articoli di giornale tratti dalle testate Corriere di Saluzzo, La Nuova Gazzetta di Saluzzo e Targatocn.it. Dalla ricerca ne è scaturita una guida, un insieme di pillole operative e buone pratiche, per efficientare la comunicazione di coloro che lavorano a contatto con i braccianti di origine straniera nel Saluzzese.

Le iniziative future

La Compagnia di San Paolo ha esposto i primi risultati del bando “Territori Inclusivi”, lanciato nel giugno del 2020, in collaborazione con la Fondazione CRC e con la Fondazione De Mari, e rivolto, tra gli altri, ai territori di Val Susa, Canavese, Pinerolese, Valle Maira, Astigiano, Vercellese, alta Val Bormida. Complessivamente Territori Inclusivi ha coinvolto 347 realtà di cui 13 enti capofila, 104 enti partner, 164 soggetti della rete e 66 realtà del territorio. I beneficiari complessivi dei progetti, censiti a giugno 2022, sono 2.369, l’84% dei quali è rappresentato da persone di origine straniera. È emerso che le reti di protezione sociale sono una possibile soluzione strategica e, relativamente ai beneficiari, le reti sostenute hanno creato filiere efficaci nel raggiungimento dell’autonomia. Simona Sordo e Chiara Scaccabarozzi della Missione Collaborare per l’inclusione – Obiettivo Persone di Fondazione Compagna San Paolo hanno confermato la prosecuzione dell’iniziativa sui diversi territori in cui opera.

Chiara Murazzano Regione Piemonte ha presentato il progetto in fase di avvio “Common Ground”, finanziato dal fondo PON/FSE, che impegna altre quattro Regioni italiane nella prevenzione e il contrasto di forme di distorsione del mercato del lavoro attraverso interventi di protezione sociale e interventi attivabili nell’ambito dei servizi per il lavoro, promuovendo lavoro dignitoso e sicuro, e legalità. Il progetto avrà la durata di 24 mesi e un budget di circa 20 milioni di euro, con 4.000 destinatari in Italia. Per quanto riguarda i destinatari piemontesi saranno 600 persone dei Centri di Permanenza Temporanea regolari che beneficeranno di almeno un servizio del progetto.

Il Comune di Saluzzo è uno dei 37 Comuni beneficiari in Italia dei Fondi del PNRR per la Missione 5, nominata “Inclusione e coesione”. Silvia Arnaudo del Comune di Saluzzo ha approfondito gli interventi previsti che saranno finalizzati al miglioramento delle condizioni alloggiative dei lavoratori stagionali impegnati nella raccolta frutta. Gli interventi previsti saranno sia strutturali, con l’aumento degli attuali posti di ospitalità che non infrastrutturali, con attività di accompagnamento sociale strettamente correlata agli interventi infrastrutturali. L’avvio delle attività è previsto a luglio 2023 e la sua chiusura entro marzo 2025.

Gabriele Guazzo e Federico Tsucalas della Fondazione dell’Anci Cittalia hanno infine presentato il progetto “InCaS”, che vedrà il Comune di Saluzzo e tutto il distretto frutticolo delle Terre del Monviso protagonista nella redazione di un Piano Locale Multisettoriale finalizzato all’attuazione distrettuale del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

c.s.