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«Piccoli comuni? Qui passione pura e rapporti autentici»

Alla scoperta di Torre San Giorgio assieme al sindaco, Daniele Giorgio Arnolfo: «Felici di contare su imprenditori legati al territorio»

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Questa settimana IDEA vi porta an­che alla scoperta di Torre San Gior­gio, piccola – ma particolarmente dinamica – località della piana saluzzese. A presentarcela è il sindaco Da­niele Giorgio Arnolfo, li­bero professionista, eletto primo cittadino con la lista civica “Torre merlata”.

Sindaco Arnolfo, lei è in carica, come primo cittadino, dal maggio 2019. Ci traccia un suo bilancio fin qui?
«Bilancio assolutamente soddisfacente. Questa esperienza mi permette di vivere ancor più dal di dentro tutto l’iter amministrativo. In precedenza, ero stato consigliere co­munale e poi assessore. Nei comuni piccoli, si affronta tutto con grande trasporto. Non ci sono filtri, qui ci conosciamo tutti e ci si parla direttamente per strada. Ci sono rapporti diretti e questo nutre la mia, la nostra passione. L’impiego delle energie è su­periore anche alle peggiori aspettative, però ricopro il mio incarico con grande vo­glia e determinazione. Sono stati tre anni molto duri. La mia elezione è coincisa con alcuni pensionamenti di figure chiave per il nostro Co­mune, poi con il Covid e il caro bollette. Però non sono mancati risvolti e aspetti positivi. Non posso dire, ad esempio, che lo Stato, dal 2019 ad oggi, non sia venuto incontro alle esigenze delle nostre piccole realtà. Occorre saper nuotare nel mare delle difficoltà e degli imprevisti».

Torre San Giorgio conta me­no di 800 abitanti. La chiave?

«Fare il sindaco qui significa dedicarsi con la “D” maiuscola. Non puoi sottrarti, in sostanza. Umanamente, qualche volta, vorresti metterti in standby per un po’ e ricaricare le batterie. Battute a parte, dedicarti al 100% ti fa svolgere le varie mansioni con più energia. Davvero a servizio dei cittadini. Tutto viene ripagato dalle persone, occorre sot­tolinearlo. Questo scambio di valori umani per me è un nutrimento continuo. Occorre avere una sana e giusta ambizione, amministrativa e personale. Così, quando ci so­no dei problemi, si cerca una soluzione. L’essere piccoli fa venir fuori il senso di comunità e di famiglia. Grazie al volontariato e a chi vuole bene a Torre San Giorgio. Con la mia carica, sei un punto fer­mo per la cittadinanza. E questo non mi spaventa, anzi».

Apriamo una parentesi sul­l’at­tualità. Il 1° dicembre è scattato il nuovo sistema di raccolta “porta a porta” dei rifiuti. Ce ne vuole parlare?

«Facendo parte del Consorzio Sea, il “porta a porta” è stra-consolidato. Si tratta, di fatto, dell’unica modalità adottata da qui a Melle. E anche per noi era arrivato il momento di cambiare, ne sono fermamente convinto. Ritengo che sia la strada corretta per arrivare a una differenziata che ci faccia onore. E i torresangiorgesi, in questo senso, non sono se­condi a nessuno (l’Ammini­stra­­zione Comunale pianificava da diversi mesi quest’operazione, con due obiettivi principali: ecologico ed economico; i dettagli del progetto sono stati illustrati alla popolazione dall’ingegner Marco Lerda dello Csea e dal presidente del consorzio rifiuti Fulvio Rubiolo, nda)».

Prima evidenziava i momenti più significativi vissuti da Sindaco. Quali sono stati?

«Ho sempre avuto il desiderio che nascessero in paese delle associazioni e dei movimenti con intenti di socialità. Con l’aiuto del PalaTorre, una struttura polivalente nata grazie agli investimenti di im­prenditori privati, abbiamo lavorato tantissimo su questo aspetto. Si tratta di una struttura che ci sta dando grandi spunti e grandi soddisfazioni, anche dal punto di vista ludico e sportivo. Stiamo procedendo con dei bandi per ultimarlo. Nell’estate appena passata, è inoltre stata costituita un’associazione con finalità culturali. A ciò bisogna ag­giungere il Comitato Fe­steggiamenti, cuo­re pulsante del­la no­stra comunità. La Sagra del Fritto Misto, a questo propo­si­to, è un mo­mento importante per noi. Ed Expo­Torre, organizzata da Idro­cen­tro, è una vetrina incredibile».

Segno, insomma, che le attività imprenditoriali sono particolarmente coinvolte…

«Abbiamo due paesi in uno, quello delle nostre aziende e poi la nostra comunità residente. Circa 1.000 persone lavorano qui. Siamo vera­men­­te fortunati ad avere un gruppo di imprenditori così. L’orgoglio è che sono imprenditori locali, legati alla nostra realtà e alla terra. Quando il Comune ha bisogno, ci sono sempre. Abbiamo l’obbligo e il dovere di seguirli in tutto e di renderci disponibili».

BaNNER
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