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Maurizio Martina alla Rivista IDEA: «Il modello glocal di Ferrero è molto efficace»

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A margine della presentazione del master dedicato a Michele Ferrero, IDEA ha colloquiato con l’ex ministro dell’Agricol­tura, oggi vicedirettore generale della Fao, Maurizio Martina.

Nella sua lectio ha sottolineato l’importanza – per l’attuazione di politiche alimentari sostenibili – dell’approccio glocal, come quello della Ferrero. Come si declina questo modello?

«In pratica, significa lavorare su tutto quello che può potenziare la forza delle nostre comunità locali e, al tempo stesso, conservare sempre una visione globale. Specie dopo la pandemia e in una stagione così complicata a causa della guerra in Ucraina c’è parecchio bisogno di uno sguardo “sul mondo”. Peraltro, per noi in Italia, questo approccio costituisce un’opportunità, soprattutto nell’ambito dell’agroalimentare. Opportunità legate alla possibilità di portare le nostre migliori esperienze agroalimentari in tutto il pianeta».

La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, con lo slogan “Time is up!”, ha dimostrato che la svolta sostenibile può partire dalle produzioni di qualità. Cosa ne pensa?

«Più passa il tempo è più dobbiamo intensificare gli sforzi per essere sostenibili. Le produzioni di qualità – che possono dimostrare concretamente più di tante parole che si può essere realmente sostenibili – devono assolutamente diventare leader nell’ambito di tale percorso. E voi in Piemonte avete tante di queste produzioni di qualità. In generale, quindi, tutto ciò che si fa per raggiungere la sostenibilità in campo agroalimentare, e non solo, è decisamente utile».

Le urgenze per la Fao?
«Il tema vero è la transizione agricolo-alimentare, assieme a quella ambientale, per lottare contro la fame e avere sistemi agricoli e alimentari realmente sostenibili, sul piano sociale, economico e ambientale».

Da dove si parte?
«Ci sono ancora troppe disfunzioni, troppe ineguaglianze e ovviamente anche una rottura del rapporto tra ambiente e alimentazione, che va ricucita. Bisogna fare tutto il possibile perché ciò accada, quindi bisogna mettere in pratica tutta una serie di progetti molto concreti».

BaNNER
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