Iolavoro: l’esempio di inalpi per l’inclusione

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Al Lingotto di Torino è andato in scena “IOLAVORO”, uno tra i più importanti eventi nazionali che promuove l’incontro tra la richiesta di occupazione e la ricerca di personale da parte delle aziende, organizzato dall’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte. Numerosi i momenti di incontro e confronto tra il mondo della scuola, dell’università, quello imprenditoriale e dei professionisti. Inalpi Spa era presente alla manifestazione con uno spazio espositivo nel quale era possibile incontrare, raccontare e condividere informazioni con i partecipanti e i giovani alla ricerca di una nuova sfida professionale. Interessante la tavola rotonda sul tema dell’apprendistato. All’incontro sono state portate le testimonianze del mondo imprenditoriale, da Massimo Albertengo a Giorgia Garola e Cristina Osella, da Fabrizio Bontempo – presidente dell’Associazione Nazionale Giovani Consulenti del Lavoro – a Giovanni Baratta in rappresentanza delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e il professor Emmanuele Massagli.

Matteo Torchio, responsabile Marketing e Comunicazione Inalpi, si è soffermato sugli effetti positivi della partnership tra istituzioni ed aziende, dove al centro di interesse deve esserci il lavoratore. Una collaborazione tra uomini e donne che presidiano il territorio e del quale conoscono necessità e prospettive, che contribuiscono alla creazione di qualcosa di incredibilmente importante: il futuro lavorativo delle persone e dei giovani. Torchio ha portato alcuni esempi pratici realizzati in questi ultimi anni da Inalpi iniziando dalla positiva esperienza InLab Solutions – centro R&D Inalpi che, nato nel 2019 con 9 dipendenti, oggi ne conta circa 30, con profili di elevata specializzazione e con un’età media intorno ai 29 anni. L’organizzazione di Moretta è inoltre particolarmente attenta alla creazione di nuove opportunità lavorative, impegno che declina sia attraverso un inserimento medio annuale di circa 40 lavoratori in apprendistato, sia portando avanti un progetto di inclusione lavorativa – con l’associazione Papa Giovanni XXIII – che ha condotto negli ultimi 12 mesi all’inserimento, sempre in apprendistato, di 13 soggetti richiedenti o beneficiari di protezione. Un progetto quest’ultimo premiato per il 2019 e 2021 con il riconoscimento Welcome di Unhcr – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.