«Dopo “Time is up” fiera del tartufo già nel futuro»

Bilancio eccellente per la presidente Allena: 95mila ingressi e turisti da 70 paesi nel mondo

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba (Foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Come ogni anno, la conclusione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, si accompagna alla poesia delle nebbie di inizio dicembre, ai colori del bosco nel meraviglioso foliage autunnale che, in vista delle prime nevi attese anche sulle colline di Langhe, Roero e Monferrato, regalano uno scenario ideale per coniugare la tradizione della cerca e cavatura del tartufo al prestigio dell’alta cucina. Giù il sipario della 92ª edizione, quella del “Time is up” che rimanda al cambiamento climatico e al tema della sostenibilità – non solo ambientale, ma anche economica e sociale -, in una vetrina che diventa sempre più internazionale e che aumenta il suo valore culturale, oltre che enogastronomico.

Una notazione su tutte per un primo bilancio dell’evento: il grande ritorno degli stranieri, in particolare il ritorno del turismo a lungo raggio. In nove weekend (dall’inaugurazione del 3 ottobre, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fino alla chiusura del 4 dicembre, con un anticipo nel fine settimana dedicato al folclore a inizio ottobre) il Mercato mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, all’interno del Cortile della Maddalena – oltre alla rassegna Albaqualità – ha fatto registrare il dato di oltre 95mila ingressi.
Degno di nota il dato relativo alle provenienze, con arrivi da 70 paesi nel mondo e una partecipazione alle esperienze proposte dalla Fiera – cooking show in particolare, sempre sold out – che supera la cifra dell’80% di stranieri, facendo registrare le presenze più numerose da Usa, Brasile e diversi luoghi dell’Asia (Corea del Sud, Giappone, Hong Kong e Taiwan), oltre ai consolidati mercati europei. Tutto esaurito anche per i corsi di cucina al Castello di Roddi, i laboratori del gusto e gli atelier della pasta in Sala Fenoglio, le analisi sensoriali del Tartufo Bianco d’Alba e le wine tasting.

È stato calcolato che ogni euro speso per acquistare il tartufo in Fiera genera circa 20 euro di spesa sul territorio, tra strutture ricettive, ristoranti ed esercizi commerciali, con un fatturato di circa 150 milioni di euro legato – direttamente e indirettamente – proprio alla Fiera internazionale del Tar­tufo Bianco d’Alba.

«La grande sfida che ogni anno la Fiera si trova a fronteggiare è quella di essere contemporanea, mantenendo saldo il suo fortissimo legame con la cultura del tartufo e con la tradizione, ma al contempo rinnovandosi e rispondendo alle chiamate del presente – ha affermato la presidente della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Liliana Allena -. Così è stato con “Time is up”, attraverso il quale abbiamo voluto mettere al centro del dibattito il cambiamento climatico e la sostenibilità. Ave­vamo iniziato in tempi non sospetti, ora a maggior ragione sentiamo l’urgenza, l’esigenza e la responsabilità di affrontare e stimolare una svolta culturale che necessariamente deve coinvolgere sempre di più le nuove generazioni, ricordandoci sempre di guardare al futuro. Con grande passione questo territorio, mettendo al centro il Tartufo Bianco d’Al­ba, insieme alle moltissime eccellenze enogastronomiche di questa terra, continua a investire sulla promozione. Continuiamo a lavorare per proporre esperienze autentiche e irripetibili, che trovano la loro massima espressione nelle emozioni suscitate dal profumo inebriante del nostro diamante bianco, con tutto il fascino e il mistero che questo frutto della terra porta con sé».
Non poteva mancare il bilancio del sindaco di Alba, Carlo Bo: «È stata un’edizione eccezionale, quella della ripresa dopo i due anni della pandemia, in cui abbiamo avuto l’onore di ospitare ad Alba il presidente Mat­tarella, in cui abbiamo accolto di nuovo migliaia di turisti da ogni parte del mondo per ben nove settimane. Ringrazio l’Ente Fiera e tutti gli addetti per il grande sforzo organizzativo, ma anche le tante realtà che ogni anno promuovono eventi collaterali che arricchiscono le nostre proposte turistiche, a partire dai Borghi albesi e dalla Giostra delle Cento Torri. È stato bello vedere di nuovo la città viva e animata come eravamo abituati. Il calendario cittadino non si ferma e prosegue con i tanti appuntamenti di Natale».

Dal punto di vista turistico, come detto, è stata un’edizione davvero preziosa nel percorso di crescita dell’evento. «Si chiude una Fiera straordinaria, un’edizione di nove settimane all’insegna del ritorno alla normalità, con turisti da tutto il mondo – ha confermato l’assessore al Turismo e Città Creative Unesco della Città di Alba, Emanuele Bolla -. Una fiera che ha saputo coniugare in modo eccellente la tradizione del folclore e il genio della creatività, il tutto all’insegna della valorizzazione del nostro tartufo bianco d’Alba. Una fiera che ha superato ogni aspettativa e che ci proietta verso le nuove sfide turistiche che ci aspettano nel 2023». Infine il commento delle istituzioni regionali, il presidente Alberto Cirio con il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori al Turismo Vittoria Poggio e all’Agricoltura Marco Protopapa: «Ancora una volta la Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si conferma uno degli eventi più importanti d’Italia e un traino straordinario per il turismo piemontese, che quest’anno sta superando anche i livelli pre pandemia, a testimonianza dell’eccellenza di un patrimonio enogastronomico, artistico e culturale che continua a far innamorare visitatori in arrivo da ogni parte del mondo».