Covid-19, clinica e management Ad Alba congresso scientifico

Presentate le novità in ambito medico e riabilitativo

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Iil Palazzo Banca d’Alba ha ospitato nelle scorse settimane il congresso scientifico “Covid-19: clinica e management” organizzato dal­­la Fondazione Santi Lo­renzo e Teobaldo e dalla Fon­dazione Banca d’Alba. Oltre 70 professionisti sanitari piemontesi hanno partecipato alla giornata di lavori che si è avviata con il contributo di Guido Leo, specialista in ma­lattie infettive, che ha illustrato le caratteristiche del virus Sars-Cov2 con particolare riferimento alle ultime varianti rilevate (Omicron 5Ba) e le implicazioni di carattere clinico ed epidemiologico. Dalla relazione è emerso come l’utilizzo delle mascherine sia tuttora fortemente raccomandato da parte di soggetti fragili e dei professionisti sanitari che operano in contesti di fragilità.

Michele Dotta, direttore del reparto di Neurologia presso l’Ospedale di Verduno, ha relazionato in merito alle caratteristiche (a)tipiche della persona anziana in seguito ad infezione da Sars-Cov2, mentre Fulvio Pomero, direttore del reparto di Medicina Interna del medesimo ospedale, si è concentrato sulla definizione, sulla presentazione clinica e sull’eziopatogenesi dei quadri persistenti di Covid19 (oltre le 4 settimane), ricompresi nella definizione di Long-Covid. Un quadro che si stima coinvolgere circa il 15% delle persone che hanno contratto l’infezione con un’incidenza maggiore tra anziani, donne e persone in sovrappeso.

La sessione mattutina si è conclusa con il contributo di Agata Benfante, dottoranda di ricerca presso l’U­niversità di Torino, che ha presentato i lavori del suo gruppo di ricerca sul tema dell’impatto psicologico su pazienti ed operatori.
Particolarmente interessante si è rivelata la successiva tavola rotonda in cui si è discusso sul verosimile impatto a lungo termine che avranno i quadri di Long-Covid sui servizi sanitari, con la necessità di incrementare le competenze specifiche nella gestione di tale condizione.

Il pomeriggio è stato dedicato interamente all’ambito riabilitativo del paziente post-Covid, con focus sia sugli aspetti più clinici, sia su quelli organizzativi per far fronte alle nuove sfide. Sabrina Dal Fior, fisiatra dell’Aso San Luigi di Orbas­sano, ha delineato il ruolo della riabilitazione nella gestione del paziente post Covid19, sottolineando la necessità di un intervento multidisciplinare e multimodale che tenga conto della complessità del quadro clinico e delle richieste funzionali della persona.
Andrea Turolla, fisioterapista ricercatore presso l’Università di Bo­logna, ha invece illustrato le potenzialità delle nuove tecnologie ed in particolare della teleriabilitazione.

È toccato poi a due terapisti occupazionali operativi in Svizzera presso la Scuola Univer­sitaria Pro­fessionale per la Sviz­zera Italiana (Supsi), Chri­stian Pozzi e Ruth Hersche Cupelli, illustrare i risultati dei loro progetti di ricerca rispettivamente sul tema della continuità ospedale-territorio e della gestione della fatigue del paziente post Covid-19. Luisa Cacciante, logopedista presso l’Irccs San Camillo di Venezia Lido e dottoranda di ricerca presso l’Uni­versità di Verona ha concluso le relazioni focalizzandosi sul ruolo che il logopedista ha avuto e avrà nella gestione delle sequele da Covid-19.

Il presidente della Fondazione Santi Lorenzo e Teobaldo, don Valerio Pennasso, ha confermato l’impegno della Fondazione nel campo della formazione degli operatori e nella sensibilizzazione sulle problematiche della riabilitazione, oggi più che mai urgente nella consapevolezza di dover accompagnare le persone colpite dal long covid nel recupero della fatigue a seguito degli stress post acuti. Sarà importante anche l’utilizzo delle nuove tecnologie e la telemedicina per rendere sostenibile una vicinanza adeguata per tutti. Le ottime collaborazioni stabili con la Fon­dazione Banca d’Alba permettono questi approfondimenti.

Il presidente della Fondazione Banca d’Alba, Tino Cornaglia, ha commentato: «La giornata di studi è stata l’occasione per riprendere le nostre attività in presenza dopo la pausa forzata imposta proprio dal Covid. L’attività in ambito socio-sanitario è stata da sempre al centro della nostra attenzione, anche grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Santi Lorenzo e Teobaldo».