Verso Saluzzo-Cheraschese, mister Melardi: “Dovremo essere più concreti e meno belli”

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Snodo cruciale per il Saluzzo Calcio che si gioca molto: in campionato, la sfida in chiave playoff con la Cheraschese, in Coppa la semifinale di ritorno ad Alba.

Domani al “Damiano”, la gara con i nerostellati per la tredicesima giornata di Eccellenza (Girone B), da non fallire per non perdere il treno che conta. Così mister Melardi alla vigilia: “Quella con la Cheraschese sarà una partita importante per noi: affrontiamo una squadra organizzata che ha già dimostrato la sua compattezza e la sua determinazione nell’affrontare questo torneo. In settimana comunque ci siamo allenati a ritmi altissimi e nonostante qualche calciatore ancora ai box per infortunio, la situazione sta migliorando”.

Il tecnico granata potrà contare su due nuovi arrivi (ritorni) di peso: “Sicuramente i rinforzi rappresentati da Micelotta e Pinelli ci aiutano anche sotto il punto di vista del morale, ma sarà necessario voltare pagina dopo un periodo discontinuo e sterile sotto certi aspetti. Valuteremo se impiegare entrambi sin da domenica, ma si stanno integrando velocemente con il resto della squadra. In generale, per svoltare dobbiamo iniziare ad essere più concreti e meno belli”.

Sulla tensione dopo la sconfitta di Dronero ed eventuali risvolti e rischi per la sua panchina in caso di un altro risultato non positivo: “Il Presidente Boretto è rimasto deluso come del resto tutti noi, giocatori, staff e dirigenti e lo capisco, ma se mi ha scelto vuol dire che ha stima in me come io ce l’ho in lui. Viviamo di risultati, punti, classifica, ma io guardo più a fondo per analizzare la mia squadra ed è ancora presto per fare conti. Sono convinto di poter viaggiare a testa alta insieme a tutti i miei giocatori perché finora abbiamo costruito tanto insieme e la strada è ancora lunga. Se poi un giorno il Presidente mi dirà che devo andare via, andrò ad allenare un’altra squadra, ancora più motivato, ma la cosa che conta è l’impronta che ho lasciato ai giocatori e il calcio che si è visto giocare, senza dimenticarsi che la forza più grande di una squadra che si vuole definire tale è il gruppo”.