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Palleggiando con Noemi Marsengo

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ETA’: 20 anni
PROVENIENZA: Torino (mamma cubana e papà piemontese)
RUOLO: Centrale

L’Alba Volley nell’8a giornata di campionato, che si è disputata sabato 26 novembre al Palacentrostorico di Alba, ha deliziato il proprio pubblico con una vittoria per 3 a 0 tra le mura amiche. I tanti tifosi si sono goduti un entusiasmante match della squadra di casa che, partita dopo partita, fa vedere spunti di crescita sia dal punto di vista mentale che tecnico/tattico.
A seguito dei risultati del weekend, il team Egea sale di una posizione guadagnandosi il secondo piazzamento, balzo in classifica che regala la giusta dose di energia per affrontare sabato 3 dicembre la difficile trasferta di Albisola.
In bocca al lupo ragazze!

Da quanti anni giochi a pallavolo?
«Da 8 anni, ho provato causalmente la pallavolo come sport di squadra, prima svolgevo solo sport individuali come pattinaggio sul ghiaccio e danza».

Qual è il tuo piatto preferito per la giusta carica di energia?
«Indubbiamente la pasta, sono seguita da un nutrizionista che mi aiuta a bilanciare gli alimenti e i pasti».

Rito scaramantico in campo?
«Batto sempre due volte i piedi per terra prima della battuta, mi tocca cambiare le scarpe molto spesso per questo (ride ndr). Poi, a inizio partita cerco subito i miei famigliari sugli spalti, appena ho individuato dove sono tutti e tre posso giocare tranquilla».

Come esprimi al meglio la tua energia in campo?
«La esprimo soprattutto quando la partita è difficile. Più il gioco si fa duro e più mi sento carica».

Cosa ti ha attratto del Territorio albese?
«Alba rispecchia esattamente quanto si dice della Città: il tartufo, il Baccanale, le tradizioni. Ho ritrovato esattamente quello che mi avevano detto le mie compagne del posto. Mi dispiace quasi di non averla “scoperta” prima».

Cosa fai prima di ogni partita?
«Non prima di ogni partita, ma il venerdì mattina: io e alcune mie compagne ci ritroviamo a fare colazione sempre nello stesso posto, ripassiamo e rivediamo le partite insieme».

Cosa fai dopo ogni partita?
«Cerco di staccare un po’, non sono una fan delle cene post-partita».

Chi viene a vederti alle partite?
«Almeno uno dei miei famigliari e il mio cane Avana (come la capitale di Cuba). Quando può anche il mio fidanzato, che però ho appurato che porta un po’ sfortuna, quindi meglio se non viene (ride ndr)».

Chi è il tuo più grande sostenitore?
«Sicuramente mio papà. Quando facevo pattinaggio su ghiaccio, stava più di 3 ore al palaghiaccio, al freddo, solo per seguirmi e vedermi pattinare».

Cosa ti aspetti da questa stagione?
«Speriamo di portare avanti la stagione al meglio possibile, c’è ancora tanto da lavorare ma la promozione ovviamente è uno degli obiettivi».

Giocare a pallavolo era il sogno che avevi fin da bambina?
«Giocare a pallavolo nello specifico no, ma avevo il sogno di realizzarmi nello sport. Mi sono innamorata della pallavolo ed è questo il mio obiettivo».

Come riuscite a mantenere la concentrazione anche quando le persone urlano dagli spalti?
«Per me il tifo non è motivo di deconcentrazione, ma di carica. Mi piace esultare verso e insieme al pubblico. Se sento tifo contro sono ancora più motivata a dare il massimo».

BaNNER
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