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La Soms di Racconigi ospita la compagnia ʺTeatro degli Strilloniʺ con lo spettacolo ʺMedea. La passione e l’iraʺ

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Medea, uno dei più celebri e complessi personaggi del mondo classico, sarà protagonista alla Soms di Racconigi, con uno spettacolo della pluripremiata compagnia ʺTeatro degli Strilloniʺ di Torino.

L’appuntamento sarà sabato 17 dicembre, alle ore 20:45, con la rappresentazione ʺMedea. La passione e l’iraʺ, tratta da Seneca.

Lo spettacolo, che vede l’attrice Dana Caresio nel ruolo della protagonista, riduce il testo classico all’osso, rendendolo quasi un monologo, che mette in luce la visione di Medea in piena pazzia per l’abbandono del marito. La scenografia scarna, semplice ed essenziale, che ricorda quasi la stanza di un manicomio, contribuisce a creare nello spettatore l’illusione che i personaggi che interagiscono con Medea siano voci che arrivano dall’esterno e la affiancano nell’impeto di passione per Giàsone andato via.

La vera e propria messa in scena dello spettacolo sarà anticipata da una serata di presentazione dell’opera, martedì 6 dicembre, sempre alle ore 20:45 alla Soms, durante la quale saranno presenti il regista, Raffaele Montagnoli, e l’attrice che interpreta il ruolo di Medea, Dana Caresio. Nel corso dell’incontro verrà indagato il significato più profondo della storia di Medea, mito senza tempo, adatto ad ogni epoca.

ʺ La capacità di amare, la passione, sono senz’altro quanto di più bello e forte può provare l’essere umano: la mente si offusca, l’irrazionalità e la felicità prendono il sopravvento –commenta il regista Raffaele Montagnoli- Quando la passione viene disattesa, tradita, non ascoltiamo più chi ci parla di “ragione”. Oltremodo ottenebrati arriviamo, a volte, “alla follia”. A ripercorrere la strada di Medeaʺ.

La serata introduttiva allo spettacolo è compresa all’interno della rassegna culturale “Non di sola letteratura”, a cura della consigliera delegata all’UniTre, Giulia Porchietto, e del consigliere delegato alla cultura Andrea Capello.

“Per vivere la cultura come un valore del territorio servono precise iniziative istituzionali, questa è una di quelle. La cultura, nelle sue molteplici espressioni, ha un immenso valore, è alla base della società –spiega la consigliera Porchietto- Quando se ne parla, spesso i giovani pensano a qualcosa di noioso, ma senza possederne una, non si va da nessuna parte. Per questo motivo la nostra città investe in cultura.“

APPROFONDIMENTO

La storia

Giàsone, figlio di Esone re di Iolco in Tessaglia, parte alla ricerca del vello d’oro per riottenere il suo ruolo di re e il regno usurpato dallo zio. Una volta arrivato in Colchide l’uomo, per conquistare il vello, viene sottoposto dal re Eete ad una serie di prove impossibili. Nel raggiungimento del suo obiettivo viene aiutato da Medea, maga e figlia di Eete, che con le sue arti magiche riesce a impossessarsi del vello. Giàsone fugge dalla Colchide con Medea, innamorata di lui, ma vengono inseguiti dalle navi del re. Allora Medea uccide, smembrandolo e spargendo i suoi pezzi in mare, suo fratello Absirto. Medea e Giàsone, liberi, raggiungono Corinto, dove si sposano e hanno due figli maschi. Giàsone però si innamora di Creusa, figlia del re di Corinto Creonte. Medea, furiosa e impazzita, comprende di non avere più possibilità di riconquistare Giàsone. La sposa impazzita macchina allora la sua vendetta, rivelando il suo lato mostruoso. Per prima decide di uccidere Creusa: fingendosi benevola le fa pervenire una collana e una veste in dono che, appena indossati prendono fuoco. Creonte, vedendo la figlia avvolta dalle fiamme, nel tentativo di spegnerle perde la vita bruciando insieme a lei. Medea infine decide di completare la sua vendetta e uccide i due figli generati con Giàsone.

c.s.

BaNNER
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