Alambicco Talks ad Asti è stato un successo. Non solo perché è riuscito a porre al centro della scena, nella suggestiva cornice del Teatro Alfieri, gremito dalla presenza di oltre 612 ospiti-imprenditori e ben 1678 collegamenti in diretta streaming, un dibattito sul futuro della Pmi in Italia ed in Piemonte, ma soprattutto perché si è dimostrato un meeting d’avanguardia in quanto propositivo trait d’union di confronto tra chi fa impresa, professionisti, rappresentanti delle istituzioni offrendo una lucida ed analitica chiave di lettura volta a tratteggiare come gestire, comunicare e valorizzare le imprese oggi e domani.

L’ideatore e deus ex machina dell’evento, Gabriele Zanon, rettore di Alambicco Academy e Be4 Innovation ha coordinato in prima persona, con il supporto della moderatrice, la giornalista Gabriella Chiarappa, i diversi talks che hanno animato l’incontro, caratterizzati ciascuno da temi specifici: il cambiamento, la digitalizzazione, la formazione e la green policy.

A portare i saluti istituzionali, oltre al Sindaco di Asti e Pre­sidente della Provincia, Mau­rizio Rasero, sono stati chiamati Rita Pierandrea, co-founder ed amministratore unico di Alam­bicco Academy; il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso; il neo procuratore della Repubblica di Asti, Biagio Mazzeo; l’ammiraglio Rinaldo Veri, capo di Stato Mag­giore di squadra della Ma­rina Militare e il generale Pietro Matarese, membro del Cda di Assisi Pax In­ternational che hanno consegnato proprio a Rita Pieran­drea il sigillo e l’attestato firmato da Gerardo Navazio, presidente di Assisi Pax International, alla presenza di Padre Gianmaria Polidoro, fondatore dell’associazione che promuove progetti di pace. E proprio il frate francescano che ha dialogato anche con l’ex Pro­curatore Benito Melchionna è salito ad intrattenere il pubblico rivolgendo ai giovani presenti in sala un accorato appello: «noi che dialoghiamo e comunichiamo spesso con la gente sappiamo intuirne le difficoltà, capiamo l’esigenza di ciascuno di accedere ad un minimo di benessere individuale… Dobbiamo continuare a sognare per trovare nuove soluzioni, per interpretare la bellezza della fraternità che si esplica nel cercare e nell’offrire aiuto concreto. L’egoismo ri­mane la principale piaga dell’umanità, ma a noi resta un’unica risposta: la spiritualità. Insieme alla filosofia ci insegna il perché delle cose. E allora giovani, ricordate: prima di chiedervi che cosa fare, è importante farsi una domanda ancora più rilevante, più profonda, più intensa, che è: perché accade tutto questo? Ricordate, affrontando il problema si trova sempre la causa e quindi la soluzione».

Da segnalare e sottolineare: Alambicco Academy, sempre attenta alle tematiche sociali ha donato a Padre Gianmaria Polidoro e ad Assisi Pax International 500 panettoni prodotti dalla Bonifanti destinati alle mense dei poveri e per le strutture a sostegno delle classi deboli.
Il primo Talk istituzionale ha visto coinvolti su come governare il cambiamento supportando le imprese attraverso azioni mirate allo sviluppo economico del tessuto industriale, artigiano e commerciale del Piemonte, il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Caros­so che è anche un imprenditore; Andrea Amalber­to, presidente dell’Unione indu­striale di Asti; Gianpaolo Co­scia, presidente della Camera di commercio di Alessandria-Asti e Giovanni Bosticco, presidente dell’Ordine dei Commer­cialisti. Nell’occasione Carosso ha ribadito: «Il Piemonte è ricco di imprenditori capaci. Due grandi piemontesi ci hanno lasciati, Merlo e Gancia. Credo che il loro esempio debba essere conosciuto e usato come strategia per fare bene. Oggi serve essere capaci, non solo imprenditori, ma anche visionari». E nel corso del confronto parlando di futuro e criticità presenti, Andrea Amalberto ha sottolineato: «Il caro energia è il problema principale segnalato dalle imprese. Valutiamo un consorzio di produzione, per produrre energia. Questo permetterà ai nostri soci di pianificare investimenti e costi. Stiamo sviluppando inoltre soft skills per avere personale formato».

La seconda tavola rotonda ha posto al centro dell’interesse l’importanza della sostenibilità con un intervento a cura del professor Aldo Bottoli docente Universitario che ha ribadito «il valore per le aziende di porre le persone e i collaboratori al centro, passando dal concetto dell’io al noi». Il confronto ha evidenziato quanto il cambiamento dettato dal progresso e dagli eventi internazionali ha fatto emergere la paura delle imprese nei confronti delle mutazioni del mercato. Le aziende spesso sono infatti molto attaccate ai modelli che hanno funzionato nel passato e ciò impedisce loro di capire quali sono le evoluzioni del mercato e in che modo adeguarsi ad esse, alla stregua di una persona che cerca di modificare un’abitudine nella propria routine. Questa lotta tra staticità e sviluppo è cruciale per ogni azienda che voglia adattarsi alle dinamiche di mercato più recenti. Per dare inizio a questo processo innovativo è importante analizzare quali sono i fattori bloccanti e in che modo è possibile sbloccarli. A sostegno di ciò intervengono le neuroscienze che offrono innumerevoli opportunità di business.

Albina Ambrogio, professionista della comunicazione e formazione per enti e aziende, socia fondatrice di Confini, ha analizzato che cosa è la Circular Economy e come può mantenere le imprese competitive. Le persone, il pianeta e le diverse economie sono vulnerabili ai cambiamenti climatici, è necessario cercare di limitare questi cambiamenti lavorando sui fattori che li causano ma anche cercare di adattare il nostro mondo a convivere con ciò che è già cambiato, limitando il più possibile i danni. Ciò che ci viene chiesto è un cambiamento culturale, sociale, economico dal quale dipende la sopravvivenza nostra e del nostro pianeta. Per raggiungere questo obiettivo sono necessarie conoscenza, monitoraggio, innovazione, condivisione, collaborazione e finanziamenti. Il Green deal a tal proposito fornisce strumenti e finanziamenti affinché il cambiamento avvenga in modo equo per tutti i cittadini, le aziende e le amministrazioni.

L’imprenditore Carlo Bosticco, ceo della società di consulenza Format ha sottolineato l’importanza per le Pmi, del tema della sostenibilità che non è da considerarsi affrontabile solo in termini ambientali. È un percorso in divenire che non ha un vero e proprio punto di arrivo, ma è un viaggio a lungo termine che ha come obiettivo il migliorare la reputazione, diminuire l’impatto ambientale e continuare a innovare il digitale, la robotica e gli aspetti tecnologici in genere.

Occorre non dimenticare mai che le Pmi sono il vero motore dell’economia italiana, che assorbe l’82% dei lavoratori sviluppando un fatturato superiore ai 2.000 miliardi di euro ed è più forte della crisi e orientato alla crescita.
La terza tavola rotonda ha posto sotto la lente d’ingrandimento i risvolti delli’impresa 4.0: strategia, organizzazione e ottimizzazione dei processi. Ne hanno parlato Rita Pierandrea, dottore commercialista ed esperto contabile; Monica Ocelli, dirigente presso Poliedra; Claudio Bertolotto, amministratore delegato dell’azienda di famiglia Bertolotto Porte che nel suo intervento ha sottolineato «l’importanza di investire in innovazione e ricerca, seguendo a convinzione che la qualità del prodotto e l’attenzione al cliente sono le radici da cui attingere in ogni scelta di sviluppo del business. In imprese ci vuole coraggio, ma anche cuore… Non dobbiamo dimenticarlo».
La quarta tavola rotonda ha posto al centro il valore della formazione continua, con Andrea Petrini, fondatore di Your Group una delle più importanti società di consulenza a livello nazionale ed Erik Maurice, founder di Cahrà primaria società francese con respiro internazionale che offre supporto alle Pmi con una qualificata struttura di manager e consulenti. Infine sul significato della digitalizzazione nei processi e dell’importanza della protezione dei dati con interventi di Matteo Bontempo, presidente di Ora0 la più importante società italiana per la gestione della protezione dei dati e di Andrea Boscaro, fondatore di The Vortex.

Oltre a Claudio Bertolotto hanno partecipato alle tavole rotonde, Giuseppe Fabbri (Bonifanti), Stefano Bortolato (Makhymo), Carlo Bosticco (Format), Graziella Bordone (Page93).

Gli Alambicco Talks sono stati inoltre l’occasione per presentare l’indagine condotta a campione presso 1.808 aziende, realizzata da Thyper presente ad Asti con il suo fondatore Giuseppe Muriglio. Le interviste, raccolte tra gennaio e maggio 2021, attraverso un questionario redatto con l’o­biet­tivo di analizzare la situazione di partenza, le esigenze emergenti, le principali sfide culturali ed organizzative, le aree tecnologiche di esplorazione e investimento in ambito comunicazione digitale. Cosa ne è emerso? Un cambiamento, ossia una scelta: affrontare la ripresa rimanendo fedeli a se stessi, ai paradigmi del business consolidati nel tepo oppure sfruttare la crisi per evolvere, abbracciare il cambiamento.

Di certo, occorrerà ripensare al modo di operare, mettendo in discussione non solo le logiche di funzionamento e organizzative sulla spinta dei nuovi trend, primo fra tutti la digitalizzazione, ma anche strategie aziendali di crescita e sviluppo di business, compatibili con un’arena competitiva internazionale e nuovi bisogni da soddisfare. Certo, occorrerà avere coraggiose reagire, ma con sagacia e intelletto. Sarà importante pianificare le proprie mosse e ricercare i giusti partner a cui affiancarsi, servirà una chiara e limpida visione del futuro. Chi gestisce un’azienda dovrà immaginare se stessa nei prossimi anni, perché tutto cambia sempre più velocemente, e la nostra velocità di risposta dovrà essere altrettanto rapida.
«Nei momenti di cambiamento», ha ben sottolineato Gabriele Zanon, founder Alam­bicco Academy, «la comunicazione gioca un ruolo decisivo per allineare l’azienda attorno agli obiettivi da raggiungere e promuovere la collaborazione e la motivazione delle persone. Potenziare gli strumenti esistenti e crearne dei nuovi, disegnando e realizzando un piano di comunicazione strategico e personalizzato, è fondamentale per mantenere alti l’impegno e il consenso di tutti e garantire così il successo del cambiamento. Il piano di comunicazione deve essere intenso, articolato, coinvolgente e basato su kit di strumenti efficaci e innovativi. L’imprenditore moderno e attento deve cogliere l’attimo, deve essere in grado di pensare a nuove metafore di comunicazione della sua azienda, deve coordinare maggiormente i messaggi che devono essere più specifici e mirati a gruppi di destinatari ben definiti attraverso nuove parole, buone azioni e nuovi processi di business. Deve insomma essere in grado di saper cambiare attitudini e comportamenti in modo continuo attraverso nuovi veicoli e nuovi formati di relazione generando un volano che permetta la diffusione, soprattutto digitale, del messaggio che vuole portare sul mercato. Ebbene, la prima survey di Alambicco Academy parte proprio in un momento di profonda rinascita imprenditoriale, soprattutto della Pmi, e vuole fornire dati e informazioni strutturate che sono state originate proprio dagli imprenditori, che nel corso di questi mesi ci hanno fornito spunti prezisi che hanno reso possibile questo evento così partecipato».

Ha concluso il meeting al Teatro Alfieri la verve di Rudy Bandiera, personaggio poliedrico, speaker, anchorman, professore universitario, creator e autore di “Rischi e opportunità del web 3.0 e delle tecnologie che lo compongono. Ai presenti, come nel suo stile ha offerto scenari immaginari, possibilità e punti di vista che non avevano considerato. E oggi una mente aperta, apre anche a nuove e importanti sfide legate all’impresa del futuro.