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Bando per sostenere la biosicurezza degli allevamenti di suini nella prevenzione della Psa

L'analisi di Cia Agricoltori Italiani Cuneo

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(foto di repertorio)

Cia Cuneo, con il tecnico Giovanni Cordero, esprime soddisfazione per la misura che consente alle aziende presenti su tutto il territorio regionale di partecipare. Unico neo, i tempi stretti per presentare la domanda. A disposizione ci sono 5.421.700 euro
C’è il bando per sostenere la biosicurezza degli allevamenti di suini nella prevenzione della Psa.

La Regione Piemonte, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e al Cibo, Marco Protopapa, ha aperto il bando del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) il cui obiettivo è sostenere gli investimenti per prevenire e ridurre il rischio di contatto dei maiali con il virus della Peste suina africana (Psa). Accrescendo il livello di biosicurezza degli allevamenti. Ci sono disponibili 5.421.700 euro di risorse europee e regionali. La domanda va presentata per via telematica entro il prossimo 20 dicembre. Possono partecipare le aziende del settore insediate sull’intero territorio piemontese con più di 10 Uba (Unità bestiame adulto): quindi, essendo 0,3 il parametro di misura per i suini, con più di 30 maiali adulti. Gli allevamenti in ambiente confinato e quelli compresi nella zona infetta e in quella di sorveglianza per la Psa, come definito dal Regolamento 605/2021 dell’Unione Europea, hanno la priorità nell’attribuzione dei punteggi. E’ possibile inoltrare più richieste di finanziamento, purché relative a strutture con diversi Codici Azienda Zootecnica. Sono ammissibili anche le spese effettuate già a partire dal 7 gennaio 2022: data in cui è stata accertata ufficialmente la presenza della Peste suina africana in Piemonte. Il contributo concesso è dell’80% dei costi sostenuti, con il massimo di 100.000 euro per ogni domanda ammessa.

Cosa si può fare
Il contributo viene concesso per la realizzazione di più interventi. Che sono: installare recinzioni attorno ai locali in cui sono tenuti i suini e agli edifici nei quali vengono stoccati mangimi e lettiere; adeguare a criteri di biosicurezza rafforzata le strutture di allevamento, le zone filtro all’ingresso delle stesse strutture, i varchi carrabili di accesso, le aree di carico degli animali e le piazzole di disinfezione dei mezzi; costruire dei box di quarantena per i capi di nuova introduzione; acquistare strumenti per la pulizia e la disinfezione dei locali e delle attrezzature zootecniche; sistemare la cartellonistica, a uso interno ed esterno, che illustri le norme di biosicurezza in allevamento; dotarsi di attrezzature per lo stoccaggio sicuro degli animali morti e degli altri sottoprodotti di origine animale in attesa di smaltimento.

Cosa dice Cia-Agricoltori Italiani Cuneo
Cosa ne pensa del bando la Cia della “Granda”? Risponde Giovanni Cordero: responsabile tecnico dell’organizzazione agricola per la macro-area di Cuneo. Sottolinea: “E’ vero che le aziende presenti nelle zone individuate infette e sorvegliate per la Peste suina africana hanno la priorità, ma le risorse a disposizione sono molte: di conseguenza, è possibile anche per le altre imprese del settore di tutto il territorio regionale non insediate in quelle aree veder ammesse le domande. Così da poter aumentare la biosicurezza dei loro allevamenti rispetto all’infezione da Psa”.

Una valutazione della misura? “Sicuramente positiva sia per quanto riguarda l’elevata dotazione finanziaria complessiva, sia per l’ammontare del contributo concesso a ogni singola domanda. Sotto questo punto di vista siamo soddisfatti. Forse l’unico neo sono i tempi troppo stretti per la presentazione delle domande”.

La consistenza degli allevamenti nella “Granda”
In provincia di Cuneo le aziende suinicole sono poco più di 850, con quasi 900.000 capi allevati.

cs