Approvato il DDL Allontanamento zero: stanziati 44,5 milioni per il biennio 2023-24

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Con 29 sì della maggioranza e 14 no della minoranza è stato approvato questa mattina il Disegno di legge “Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti dal nucleo famigliare d’origine”.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore Chiara Caucino, stanzia complessivamente 44,5 milioni di euro per il biennio 2023-2024 (22,3 milioni per il 2023 e 22,2 per il 2024) per interventi di sostegno alla genitorialità e prevenire così l’allontanamento dei minori dalla famiglia d’origine.

Si prevede, in particolare, che l’allontanamento di un minore dal nucleo famigliare di origine per cause di fragilità o di inadeguatezza genitoriale non possa essere praticato prima della messa in atto di un Progetto educativo familiare (Pef), della durata minima di sei mesi, che coinvolga i servizi sociali, la famiglia e i minori. In caso di affidamento, è privilegiato quello famigliare entro il quarto grado di parentela. Vengono potenziati i progetti di affido flessibili e modulabili sulle necessità della famiglia d’origine e contenuti gli inserimenti nelle strutture, in particolare per quanto riguarda i minori di cinque anni.

Particolare attenzione viene riservata ai minori con disabilità o disturbi del comportamento. Sono previsti aiuti economici per le famiglie d’origine in difficoltà, interventi tra titolari delle funzioni socioassistenaziali per servizi sanitari, per il lavoro e per la casa e il coinvolgimento dei Comuni per i casi d’indigenza economica, sfratto per morosità e mancanza di sistemazione abitativa.

Tra gli altri provvedimenti, spiccano la redazione del Piano triennale regionale di interventi per l’infanzia e l’adolescenza e l’Osservatorio regionale sugli allontanamenti.

Prima della votazione si sono svolte le dichiarazioni di voto.

Raffaele Gallo, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e Monica Canalis, ha rimproverato alla maggioranza di non aver voluto ascoltare le istanze di quei sindaci, associazioni, sindacati e di tutti coloro che chiedevano di ripensare il provvedimento. “Da oggi – ha concluso – in Piemonte le famiglie sono più sole, l’affido è sotto attacco e la regione torna indietro di cinquant’anni”.

Silvana Accossato (Luv), annunciando il voto negativo del proprio gruppo, ha accusato il Disegno di legge di essere viziato da un pregiudizio di fondo “dove la famiglia è sempre rappresentata come il luogo migliore e le situazioni economiche paiono essere la sola causa all’origine dei problemi delle famiglie”.

Alberto Preioni (Lega) ha definito la votazione del provvedimento “importante, perché dirà un secco no al ripetersi di fatti che sono avvenuti anche in Piemonte”. Una “vittoria di civiltà che dedico alla memoria dei genitori che hanno subito allontanamenti ingiusti e non sono più tra noi”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha dichiarato che “questa legge mira a superare le difficoltà legate all’indigenza economica in un contesto in cui l’ultimo rapporto Caritas sulla povertà, reso noto da pochi giorni, ci dice che in Italia ci sono 5,6 milioni di persone in difficoltà, di cui 1,4 milioni sono minori”.

Paolo Bongioanni (Fdi), ha definito l’iter del provvedimento “un lungo percorso costruito attraverso il dialogo e l’ascolto con le famiglie. Il nostro sì di oggi andrà a influenzare e a beneficiare migliaia e migliaia di minori, se è vero che i numeri dicono che nel 2020 oltre l’80% dei casi di allontanamento sarebbe stato superabile”.

Mario Giaccone (Monviso) ha rivendicato la serietà dell’opposizione, “che ha svolto un dibattito serio e motivato, entrando nel merito delle questioni. Il polverone creato intorno al provvedimento ha purtroppo contribuito a sfiduciare e mettere in cattiva luce le figure che si occupano di allontanamenti. Si è scelto di semplificare con uno slogan un tema complesso”.

Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato “il lavoro svolto in Commissione e in Aula per portare proposte ed evidenziare criticità” e ha espresso rammarico per la mancata approvazione “degli emendamenti che miravano a eliminare lo slogan ‘Allontanamento zero’ dal titolo della legge”.

L’assessore Caucino ha replicato che la legge “non ha un colore politico ma va nell’esclusivo interesse dei minori e introduce un preciso dettato legislativo di supporto alle famiglie di origine, rispettando il diritto naturale dei minori a poter vivere nel nucleo originario”.