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Il libro di Farinetti e gli appuntamenti a Fontanafredda

Riparte la stagione del Laboratorio di Resistenza Permanente: «Decisioni risolute, ma con il dubbio»

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Riparte la stagione del Laboratorio di Resistenza Per­manente con un traguardo che è già importante: sarà infatti la dodicesima edizione. La presentazione ufficiale è prevista sabato 22, quando la Fondazione Mi­rafiore annuncerà il ricco cartellone degli incontri.
E allora il teatro torna a ospitare incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di ap­profondimento, sempre con l’obiettivo di capire meglio, insieme alla bellissima comunità che si è venuta a creare in questi anni, i cambiamenti, i rischi e le possibilità del mondo che ci circonda.

Nella prima parte della serata Paola Farinetti presenterà e racconterà il ricco cartellone con l’elenco dettagliato di tutti gli ospiti che da novembre ad aprile saranno presenti a Serralunga d’Alba. A partire da quel momento tutti i partecipanti avranno la possibilità di prenotare in anteprima i loro posti. A seguire, Oscar Farinetti presenterà il suo ultimo libro: “È nata prima la gallina… forse” appena pubblicato da Slow Food Editore. Si tratta di una raccolta di 52 racconti che hanno fatto la storia – quella con la S maiuscola ma anche quella quotidiana dell’autore – e che spiegano come l’umanità sia sempre stata alle prese con decisioni molto importanti.
Come afferma l’autore, «di fronte ad una crisi occorre decidere e prendere con risolutezza una strada, sempre conservando, tuttavia, spazio al dubbio perché, se si dovesse sbagliare, meglio accorgersene il prima possibile e tornare indietro di gran lena per intraprendere quell’altra via».

Da qui il titolo risolutivo di un dilemma per eccellenza, che non trascura però la possibilità di ricredersi (… forse).
Ne sono esempio le 52 storie, scritte una alla settimana per tutto l’anno dall’autore, che raccontano eventi e personaggi famosi da una prospettiva completamente differente, dall’ottimismo di Leonardo verso gli incompiuti che gli ricordavano l’importanza di provarci più che del farcela, alle crisi manzoniane di fronte alle stesure dei Promessi sposi, anch’esse tipiche degli ottimisti. Ai grandi personaggi si mescolano, però, figure quotidiane (contadini della Langa fenogliana, postini, galline parlanti) che ci suggeriscono come l’ottimismo possa essere una scelta di vita per tutti, in ricchezza e in povertà. «A differenza di come pensa la maggior parte della gente, i veri ottimisti usano spesso la parola forse; vuol dire che non sono sicuri di farcela ma di sicuro ci provano», chiosa Oscar Farinetti

Al termine dell’incontro, per chi lo desidera, ci sarà la possibilità di cenare presso l’Osteria Disguido per la prima cena conviviale della Fondazione.