Il bramito dei cervi inonda i boschi di Pontechianale: un must per gli appassionati di natura

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Il lago di Pontechianale offre in questi giorni una suggestiva attrattiva, riservata però solo agli escursionisti disposti a muoversi nel silenzio e nel pieno rispetto dei cicli naturali che si stanno compiendo in questa stagione di transizione. Passeggiando lungo il bacino idrico, in località Castello e a Pineta Nord si può udire il bramito dei cervi e, se fortunati, anche vederli di sfuggita.

Le femmine in particolare scendono un po’ più a valle, avvicinandosi al lago: «È difficile avvicinarsi, perché si accorgono da lontano dal pericolo. I maschi emettono queste vocalizzazioni come richiamo in vista dell’accoppiamento» spiega il consigliere comunale Pierangelo Riaudo.

Per i cervi, infatti, è l’autunno la stagione degli amori e in questo periodo dell’anno intonano il loro bramito per conquistare le femmine. Se i bramiti e gli atteggiamenti aggressivi non bastano si passa al duello vero e proprio e allora i boschi risuonano dei colpi secchi degli spettacolari palchi ossei che battono tra loro.

Continua Riaudo: «Mentre le femmine si radunano in branchi numerosi, con i giovani e i cerbiatti, ed entrano in calore, i maschi controllano questi “harem” e impediscono agli altri maschi di avvicinarsi. Segnalano la loro presenza con potenti e profondi suoni, simili a ruggiti, che si diffondono nei boschi. Tra gli alberi risuonano, così, i bramiti dei cervi dominanti e degli sfidanti».

L’assessore al Turismo Paolo Gaudissard: «Anche in autunno, lontani dall’alta stagione, Pontechianale mostra un lato interessante e curioso, in larga parte inedito, che intendiamo far conoscere. Il bramito del cervo è una rappresentazione primordiale: gli appassionati ne riconoscono evocazioni ancestrali, capaci anche di riconnettere lo spettatore-uditore con la natura».

c.s.