Rifugio a rischio

L’Eremo di Persefone, nell’astigiano, è un piccolo paradiso per tanti animali salvati dai maltrattamenti. Ma l’aumento dei costi del fieno è diventato un problema serio

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L’Eremo di Persefone a Passerano Marmorito, nell’Astigiano, è un piccolo paradiso per gli animali, gestito da un’associazione fondata da Elisa e Roberto che si occupano in prima persona della struttura. Elisa Ponzone ha una lunga esperienza di volontaria animalista, Roberto, il suo vicino di casa, è l’erede di una famiglia di allevatori di bovini da reddito: 15 anni fa ha salvato una mucca dal macello facendola fuggire e nascondendola quando è arrivato il camion del mediatore. Quella mucca oggi è ancora viva, si chiama Persefone ed è la regina del rifugio che porta il suo nome. Un posto dove le mucche vivono nella stalla e libere negli ampi pascoli recintati e dove nessuno mai le manderà al macello.
«Ricordo ancora – racconta Elisa – lo sguardo terrorizzato di Teodora, una mucca tenuta con un cappio al collo e le zampe legate perché si era azzoppata, quando è arrivata da noi. Solo paura negli occhi, non si lasciava avvicinare». Oggi le carezze viene a cercarle da chiunque si avvicini e scorrazza libera con la figlioletta. Poco lontano le altre mucche, anche loro salvate da situazioni di maltrattamenti e poca cura e che ora vivono in pace, sicurezza in uno spazio esterno degno di un bioparco fra le colline. Uno spazio che non ospita solo mucche: ci sono lama, pecore, asini, capre, galline, oche, molte specie di volatili, cavalli. Sono tutti animali salvati da situazioni di maltrattamenti o rinunce di proprietà. Come il maiale Sebastiano: preso da piccolo viveva in simbiosi con la padrona, dormiva nel letto con lei. Poi è arrivato un fidanzato e Sebastiano ha dovuto fare le valige. È rimasto un maiale domestico, nonostante i suoi oltre 80 chili: corre al richiamo e passeggia volentieri al guinzaglio. C’è anche un incrocio tra dromedario e cammello, uno degli ultimi animali rimasti dal bioparco che Roberto gestiva tanti anni fa.
Elisa e Roberto vanno avanti solo con le loro forze, ma hanno bisogno di aiuto. «Esattamente come per il pellet, il gas, l’energia elettrica, il fieno ha preso cifre esorbitanti in Piemonte è aumentato del 300 per cento e va verso ulteriori aumenti. La sopravvivenza di un rifugio in queste condizioni è impossibile». Chiunque può andare a visitare il rifugio e lasciare un’offerta oppure può contattare direttamente Elisa (348 7811625).