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«Ecobonus, il nostro impegno per il territorio»

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«Abbiamo subito lavorato con grande attenzione alle richieste del territorio in merito alla cessione dei crediti fiscali dei bonus in edilizia: questo ci ha consentito di raccogliere già dopo il primo anno un importo molto rilevante, procedendo in modo programmato e graduale, con verifiche accurate per ogni passaggio tecnico. Così ora, in questa fase di nuova incertezza in tutta Italia, possiamo continuare ad assistere imprese e famiglie impegnate in cantieri e ristrutturazioni di efficientamento energetico. Anzi la Banca entro fine anno vuole presentare due nuovi progetti sulla cessione dei crediti fiscali, per continuare a venire incontro alle esigenze dei clienti». Così Danilo Rivoira, vicedirettore Generale di Banca di Cherasco, spiega come la Bcc ha affrontato la complicatissima partita dei crediti d’imposta legati al superbonus 110%.

Ancora Rivoira: «In questi due anni il superbonus ha visto continue modifiche e aggiustamenti. E hanno pesato moltissimo i ritardi nelle forniture ai cantieri a causa della pandemia, oltre al rincaro delle materie prime. La Banca di Cherasco fin dal primo momento ha lavorato per acquisire i crediti dei suoi clienti, così è arrivata a comprare un importo superiore al doppio della capacità fiscale dell’Istituto di credito. Finora sono stati acquistati dai clienti crediti per 80 milioni di euro: arriveremo a 100 milioni entro gennaio. In questa partita Banca di Cherasco, oltre al proprio team operativo interno, è stata affiancata dalla società Bdo Tax Srl Italia con un presidio di controllo di un gruppo di esperti appositamente formati. Così non ci sono stati intoppi o rallentamenti. La ri-cessione dei crediti? La Bcc di Cherasco l’ha concordata con altre Banche di Credito cooperativo aderenti al gruppo Cassa Centrale, oltre a Istituti anche di grandi dimensioni o assicurazioni».

Tra l’altro il case study della Banca cheraschese è stato illustrato a fine settembre a Bologna in un convegno sul superbonus, dove tra gli altri relatori c’era il presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. È stato ricordato che in questo momento per il sistema bancario italiano gli spazi fiscali sono “ormai esauriti” e c’è un rischio concreto che famiglie e imprese non possano cedere i bonus futuri. Come confermato dalla commissione parlamentare d’inchiesta, su 81 miliardi di capienza potenziale per i crediti di imposta (ovvero le tasse pagate in 5 anni dal sistema bancario), il 90% è già “prenotato”, ovvero impegnato. C’è però un aspetto positivo: il recente decreto Aiuti Bis ha chiarito che chi incassa i crediti avrà responsabilità penali solo nel caso di “dolo o colpa grave”. Dopo la stretta sull’ecobonus di novembre scorso, il Parlamento ha voluto così trovare una mediazione tra la necessità di sbloccare un sistema ancora inceppato ed evitare allo stesso tempo una sorta di “condono” delle frodi emerse in questi mesi. Ma resta il fatto che in futuro molti privati potrebbero non riuscire ad accedere ai meccanismi della cessione, anche per le scadenze serrate del superbonus e la burocrazia molto complessa.

Rivoira al convegno di Bologna ha spiegato cosa ha fatto la Banca in questi mesi per scongiurare il blocco totale delle cessioni: «Altre banche non acquisteranno nuovi crediti, mentre nel nostro caso ci sono ancora margini e stiamo crescendo, come dimostrano i numeri. Proprio per tutelare ancora di più clienti e Soci, da mesi lavoriamo a due progetti innovativi, coinvolgendo sia il sistema finanziario sia gli enti locali: speriamo di concretizzare le due iniziative entro fine anno, perché rappresentano un’ulteriore garanzia per chi si è rivolto e si rivolgerà alla Banca di Cherasco».

BaNNER
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