Coldiretti Cuneo: “Occorre allargare la caccia ai cinghiali”

"Rappresentano il principale veicolo di diffusione della Peste Suina Africana (PSA) con oltre 2,3 milioni di animali che in Italia stringono d’assedio città e campagne"

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(foto di repertorio)

Occorre allargare la caccia ai cinghiali che rappresentano il principale veicolo di diffusione della Peste Suina Africana (PSA) con oltre 2,3 milioni di animali che in Italia stringono d’assedio città e campagne. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti nella lettera inviata al Commissario nazionale straordinario alla PSA, Angelo Ferrari, nel chiedere un’efficace attuazione del PRIU (Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale) rispetto all’attività venatoria nei confronti dei cinghiali.

“Nella nostra Regione sono stati presi alcuni provvedimenti, volti a diminuire la presenza dei cinghiali sul territorio, che introducono delle deroghe allo svolgimento dell’attività venatoria nell’ambito delle zone di restrizione, così come la possibilità di esercitare l’attività di caccia di selezione nelle ore notturne. Come facevamo già presente prima del dilagare della peste dei cinghiali e, ancor più, dopo la diffusione dei primi casi a gennaio, occorre ridurre drasticamente il numero dei cinghiali, sia per limitare l’incidenza dei danni alle produzioni agricole, sia, soprattutto, per evitare la diffusione della PSA e sostenere l’attività delle filiere agroindustriali legate agli allevamenti di maiali che garantiscono reddito, occupazione e indotto, oltre ovviamente a ridurre il rischio di incidenti stradali, visto ancora l’ultimo mortale che si è verificato a Villanova Mondovì nel mese di luglio” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“Ora monitoreremo che vengano messe concretamente in atto, da parte di tutti gli Enti interessati, le misure previste dalle recenti delibere regionali – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – unitamente all’applicazione del Piano Regionale di Eradicazione (PRIU) nella restante parte del territorio piemontese, rispetto al quale è essenziale la definizione urgente delle relative linee guida attuative, così da rendere uniforme, anche in termini di semplificazione delle procedure, l’applicazione ed efficaci e tempestivi gli interventi di depopolamento”.

“Ribadiamo quanto siano ancora irrisori i numeri degli abbattimenti dei cinghiali: a fine luglio erano poco più di 5.000 capi circa quando l’obiettivo è di arrivare ad almeno a 50.000. Considerata la situazione di estrema emergenza, le proposte di abolizione della caccia avanzate per contingenti e strumentali interessi politici sono del tutto fuori luogo, vanno contro la realtà dei fatti e danneggiano il Paese” conclude il Presidente Nada.

cs