Export distretti industriali piemontesi: i dati del primo trimestre 2022

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Nel primo trimestre 2022 l’export dei distretti industriali piemontesi è stato pari a 2,8 miliardi di euro e ha registrato un aumento del 15% rispetto ai primi tre mesi del 2021 (per quasi 367 milioni di euro). L’andamento delle esportazioni è stato positivo anche nel confronto con il primo trimestre 2019: i livelli pre-Covid sono infatti stati superati del 3,6% (per 98 milioni di euro).

Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: sono in crescita rispetto al primo trimestre 2021 10 distretti su 12. Fanno eccezione la Nocciola e frutta Piemontese (che ha incontrato problemi di offerta, a causa di un raccolto quantitativamente ridotto) e le Macchine utensili e robot industriali di Torino (che scontano la normalizzazione dopo un picco di export verso la Croazia). Il confronto con i primi tre mesi del 2019, invece, evidenzia la performance positiva di 7 distretti su 12: si collocano ancora sotto i livelli pre-Covid le Macchine utensili e robot industriali di Torino, l’Oreficeria di Valenza, la Nocciola e frutta piemontese, il Tessile di Biella e, anche se solo lievemente, i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato.

Spiccano in positivo i distretti agro-alimentari piemontesi, in crescita rispetto al primo trimestre 2021 del 12,9% (pari a 140 milioni di euro) e rispetto al primo trimestre 2019 del 25% (pari a 245 milioni di euro).

Esportazioni in aumento anche per la meccanica distrettuale piemontese (+7,9%, pari a 52 milioni di euro). Il recupero rispetto ai livelli 2019 però non è ancora pieno (-6,3%, pari a 47,5 milioni di euro), diversamente da quanto si osserva per la meccanica distrettuale italiana (+5,6%).

Il primo trimestre 2022 evidenzia una netta ripartenza per i distretti del sistema moda, in crescita rispetto al primo trimestre 2021 del 24,9% (pari a 171 milioni di euro). Tuttavia, risultano ancora lontani i livelli di export registrati nel primo trimestre 2019 (-11%, pari a un gap di 106 milioni di euro).

Rispetto ai primi tre mesi 2021, l’andamento delle esportazioni distrettuali piemontesi appare buono sui mercati maturi (+9,3%) e ottimo sui nuovi mercati (+17,8%). Considerando l’andamento dell’export rispetto al primo trimestre 2019 le differenze permangono: +7,5% verso i nuovi mercati e +1,9% verso i mercati maturi.

Un vero e proprio balzo ha invece caratterizzato l’andamento dei poli tecnologici piemontesi che hanno chiuso il primo trimestre 2022 con un rimbalzo del +128,7% (pari a un aumento dell’export di 370 milioni di euro). Anche il gap rispetto ai livelli di export del primo trimestre 2019 è stato colmato (+75,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, pari a 282 milioni di euro per i poli piemontesi e +21,5% per i poli italiani). Entrambi i poli sono stati protagonisti di una crescita, ma il vero e proprio balzo ha riguardato il Polo aerospaziale del Piemonte le cui esportazioni sono passate da 117 milioni di euro del primo trimestre 2021 a 467,6 milioni di euro nel primo trimestre 2022.

I dati di export al primo trimestre 2022

Il primo trimestre 2022 è stato un periodo di crescita per le esportazioni dei distretti piemontesi (+15%), nel quale sono stati superati anche i livelli di export del primo trimestre 2019 (+3,6%).

Tuttavia, questo balzo risulta inferiore alla media dei distretti industriali italiani (+19,3%) e del manifatturiero piemontese (+17,7%). Anche il confronto con il primo trimestre 2019 evidenzia una reattività più pronunciata dei distretti italiani (+16%) e del manifatturiero piemontese (+15,7%). Il dato distrettuale regionale risulta trainato al ribasso da due distretti: la Nocciola e frutta Piemontese (che ha incontrato problemi di offerta, a causa di un raccolto quantitativamente ridotto) e le Macchine utensili e robot industriali di Torino (che scontano la normalizzazione dopo un picco di export verso la Croazia).

L’andamento dell’export distrettuale, in questa fase, risulta influenzato anche dalla dinamica di rialzo dei prezzi alla produzione: l’indice dei prezzi alla produzione sui mercati esteri per le industrie manifatturiere piemontesi ha infatti registrato una crescita dell’8% nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e del 4,8% rispetto ai primi tre mesi del 2019. Per quanto riguarda i distretti industriali piemontesi deflazionando l’export, si osserva una crescita sui mercati esteri che sarebbe stata pari al 10,7% rispetto al primo trimestre 2021 e un calo del 5% rispetto al primo trimestre 2019.

Rispetto al primo trimestre 2021, risulta buono l’andamento delle esportazioni distrettuali piemontesi sui mercati maturi (+9,3%), trainati da Francia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania e Svizzera, e ottimo sui nuovi mercati (+17,8%) con Polonia, Corea del Sud, Romania, Turchia e Cina in testa. Tra gli sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi, si rileva una contrazione solo in Russia e a Hong Kong. Considerando l’andamento dell’export rispetto al primo trimestre 2019 le differenze permangono: +7,5% verso i nuovi mercati e +1,9% verso i mercati maturi.

Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: sono in crescita rispetto al primo trimestre 2021 10 distretti su 12, mentre 7 distretti su12 si collocano anche oltre i livelli di export del primo trimestre 2019.

Spiccano in positivo i distretti agro-alimentari piemontesi, che sui mercati esteri hanno conseguito risultati in linea con i distretti agro-alimentari italiani: +12,9% rispetto al primo trimestre 2021 (vs +15,4%). I distretti agro-alimentari piemontesi hanno superato abbondantemente anche i livelli di export del primo trimestre 2019 (+25% vs +26,4% per i distretti agro-alimentari italiani). Tutti i distretti agro-alimentari piemontesi possono vantare aumenti dell’export a doppia cifra sia nel confronto con il primo trimestre 2021 che con il primo trimestre 2019, fa eccezione solo la Nocciola e frutta piemontese.

Esportazioni in notevole aumento per il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese, che ha conseguito un balzo del 25,5% rispetto al primo trimestre 2021. Il contributo maggiore è giunto dall’aumento dell’export verso la Francia, la Germania e gli Stati Uniti, i tre principali mercati di sbocco (che insieme acquistano più del 50% dell’export del distretto). Esportazioni in aumento anche verso Canada, Regno Unito, Lituania e Australia. La contrazione più sostenuta si riscontra nell’export verso la Russia (quarto mercato in ordine di importanza per il distretto). Il Caffè, confetterie e cioccolato torinese nel primo trimestre 2022 ha visto le esportazioni crescere più di quanto non sia avvenuto nel distretto del Caffè e confetterie del napoletano (+8,2%), ma meno rispetto all’andamento del Caffè di Trieste (+30,5%). Tuttavia, se consideriamo l’andamento delle esportazioni rispetto al primo trimestre 2019 è proprio il distretto piemontese ad evidenziare il rimbalzo più sostenuto: +64,6% (vs +25,3% di Trieste e +19,2% di Napoli).

Il primo trimestre 2022 è stato particolarmente brillante anche per il Riso di Vercelli, le cui esportazioni hanno raggiunto quota 87 milioni di euro, il massimo mai esportato in un trimestre dal distretto (analisi dal primo trimestre 2008). L’export del Riso di Vercelli, rispetto al primo trimestre 2021 ha segnato un aumento del 24,1%. Entrambe le province che fanno parte del distretto hanno contribuito positivamente: Vercelli +23,3% e Novara +28%. L’aumento dell’export verso Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera (i primi 4 mercati) ha condizionato positivamente il risultato finale. Tra i principali sbocchi commerciali si rilevano cali nell’export verso Belgio e Spagna. Il distretto, in termini di variazione tendenziale, ha mostrato un andamento molto simile a quello del Riso di Pavia (+28,4%). Anche nel confronto con il primo trimestre 2019 i distretti italiani del riso esprimono andamenti simili: +22,1% Vercelli e +25,8% Pavia. La siccità che sta interessando il Piemonte nella primavera e nell’estate 2022, alternata alle violente bombe d’acqua, sta danneggiando tutte le coltivazioni agricole e in particolare quelle del riso. Confagricoltura Piemonte segnala una progressiva riduzione della disponibilità idrica che potrebbe concretizzarsi nella perdita del raccolto.

Le esportazioni risultano ancora una volta in crescita per il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo che sono stati in grado di incrementare le proprie esportazioni del +19,8% rispetto al primo trimestre 2021, grazie all’aumento delle vendite in tutti i principali mercati di sbocco. Il contributo più significativo è giunto dal Canada, dagli Stati Uniti e dalla Francia (il primo mercato per importanza, che da solo acquista più di un quinto dell’export del distretto). Export in aumento sostenuto anche verso la Polonia, la Spagna, la Germania, il Regno Unito e il Belgio. Alcuni arretramenti hanno invece interessato l’Arabia Saudita. Le esportazioni sono aumentante del 2% per i prodotti da forno e farinacei, ma sono stati gli altri prodotti alimentari a fare la differenza, con un incremento dell’export del 25,8%. Il distretto è riuscito a superare brillantemente anche i livelli del primo trimestre 2019 conseguendo una crescita del +34,7%.

I Dolci di Alba e Cuneo hanno fatto meglio dei Dolci e pasta veronesi nel confronto con il primo trimestre 2021 (+10,4%), ma non rispetto al primo trimestre 2019 (+35,9%). Continuano gli investimenti delle imprese del distretto sul territorio. Ad esempio, si segnala la recente apertura da parte di Nutkao, importante impresa del distretto, di un nuovo centro ricerche, centro applicativo e laboratori di analisi avanzati con il nome di “House of Dreamers” presso il quartier generale di Canove di Govone2.

Nel primo trimestre 2022 rileviamo un aumento dell’export a doppia cifra anche per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+11,4% rispetto al primo trimestre 2021 e +16,2% rispetto al primo trimestre 2019). Hanno guidato l’aumento le esportazioni verso Regno Unito, Francia, Svizzera, Belgio e Svezia. In calo, invece, le esportazioni verso Stati Uniti e Germania (i primi 2 mercati di sbocco del distretto) e anche verso la Russia. Tutte le province su cui insiste il distretto hanno contribuito positivamente, ma con intensità diverse: le esportazioni alessandrine sono aumentate dell’1,1%, le cuneesi del 10% e le astigiane del 23,9% rispetto ai primi tre mesi del 2021. Nel primo trimestre 2022 il distretto dei vini piemontesi non si evidenzia per crescita rispetto agli altri distretti italiani dei vini, dal momento che nel 2021 si era già collocato al primo posto per recupero dei livelli pre-pandemici.

L’unico distretto agro-alimentare piemontese che registra un calo delle esportazioni nel primo trimestre 2022 è la Nocciola e frutta piemontese (-24,4%). Questo risultato non è associabile ad una scarsa competitività del distretto, ma ad una serie di eventi ambientali e climatici che hanno danneggiato la produzione di nocciole e altra frutta: siccità, bombe d’acqua, cambiamento climatico e nuovi parassiti in arrivo da altre zone del mondo hanno inciso negativamente sul raccolto. Gli agricoltori si stanno organizzando per la creazione di piccoli bacini d’acqua con vasche in legno a impatto ambientale zero per affrontare i periodi di siccità e stanno dialogando con università e centri di ricerca, ma non è semplice trovare soluzioni3. Risultano in calo le esportazioni verso tutti i principali mercati di sbocco: in particolare nel confronto con il primo trimestre 2021 sono dimezzate le esportazioni verso la Germania, paese che considerando l’intero 2021 ha assorbito più di un terzo delle esportazioni totali del distretto. Export in calo anche in Egitto, Francia, Spagna, Arabia Saudita e Regno Unito. In aumento, invece, l’export verso Polonia e India. Anche nel confronto con primo trimestre 2019 il distretto esprime un risultato negativo (-14,7%).

Il distretto dei Casalinghi di Omegna, unico rappresentante dei distretti del sistema casa in Piemonte, è stato protagonista di un balzo significativo nel primo trimestre 2022: +26,6% rispetto al primo trimestre 2021 e +48,2% rispetto al primo trimestre 2019. I mercati che hanno contribuito maggiormente all’andamento del distretto sono stati Germania e Francia, i primi due sbocchi commerciali, ma le esportazioni sono aumentate anche verso Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Svizzera, Spagna e Regno Unito. L’unico paese di sbocco rilevante che è stato caratterizzato da una contrazione sono stati gli Stati Uniti.

Esportazioni in aumento anche per la meccanica distrettuale piemontese (+7,9%), anche se con un’intensità lievemente meno spiccata dei distretti della meccanica italiani (+10,6%). Risultano in crescita rispetto al 2020 tutti i distretti, ad eccezione delle Macchine utensili e robot industriali di Torino. Il recupero rispetto ai livelli 2019 però non è ancora pieno (-6,3%), diversamente da quanto si osserva per la meccanica distrettuale italiana (+5,6%).

Le Macchine tessili di Biella sono state protagoniste del balzo più intenso (+26,9%). Gli acquisti sono diminuiti nei principali mercati di sbocco, come Cina (particolarmente importante poiché nel 2021 rappresentava circa un quarto del totale), Spagna, Germania e Francia. Tuttavia, il notevole incremento dell’export verso India, Vietnam, Polonia, Stati Uniti, Portogallo, Regno Unito, Perù e Giappone ha consentito al distretto di ottenere un risultato brillante.

Si distingue per una performance ampiamente positiva sui mercati esteri anche il distretto della Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia (+16,9%), grazie al contributo positivo di tutti i principali mercati di sbocco (Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio). Nel 2021 le esportazioni relative a questo distretto hanno registrato andamenti differenti nelle province di appartenenza: Novara (+18,8%), Vercelli (+15,4%) e Verbano-Cusio-Ossola (-12,4%); in linea con i Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (+16,8%).

In crescita a doppia cifra anche le esportazioni del distretto dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+14,2%). Nonostante il calo dell’export verso Stati Uniti, Regno Unito e Francia, l’aumento delle vendite in Germania, Cina, Slovenia e Polonia ha più che compensato.

Dopo un 2021 chiuso in crescita per le esportazioni del distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (+9,0%), i primi tre mesi del 2022 si sono aperti con una contrazione del 10%. La Croazia, che nel 2021 aveva visto crescere notevolmente i propri acquisti dal distretto ha subito uno stop (-98,6%). In contrazione anche l’export verso Francia, Regno Unito, Belgio, Germania e Spagna. L’aumento dell’export verso gli Stati Uniti (primo mercato di sbocco) e la stabilità delle vendite in Cina (secondo mercato di sbocco) non sono riusciti a compensare. È stato il comparto dei robot a condizionare negativamente il risultato del distretto (-15,5% rispetto ai primi tre mesi del 2021), mentre le macchine utensili hanno visto crescere l’export nello stesso periodo (+3,5%).

Per i distretti industriali della meccanica piemontese il recupero rispetto ai livelli del primo trimestre 2019 non è ancora pieno (-6,3%), inficiato prevalentemente dalle Macchine utensili e robot industriali di Torino che registrano un gap profondo (-35,3%). Risultano ancora in negativo anche i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato, anche se di poco (-1,3%). È stato pieno, invece, il recupero per la Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia e le Macchine tessili di Biella, che hanno superato ampiamente il livello di export 2019 (rispettivamente del 17% e del 10,2%).

Il primo trimestre 2022 evidenzia una netta ripartenza per i distretti del sistema moda piemontese, in crescita rispetto al primo trimestre 2021 del 24,9%, facendo meglio del complesso dei distretti del sistema moda italiani (+23%).

Il Tessile di Biella ha conseguito un rimbalzo molto ampio (+41,4%), collocandosi al primo posto tra i distretti piemontesi per crescita tendenziale. Il balzo è stato guidato dalle imprese ubicate in provincia di Biella (+44,9%), ma l’aumento dell’export è stato molto pronunciato anche in provincia di Vercelli (+34,3%). Tutti i comparti hanno realizzato una crescita sostenuta: tessuti (+93,1%), maglieria esterna (+38,2%), altre industrie tessili (+35,5%), filati (+28,6%) e abbigliamento (+26,5%). Le esportazioni sono aumentate in tutti i principali mercati di sbocco; il contributo maggiore è giunto da Cina, Germania, Francia, Stati Uniti, Portogallo e Hong Kong. Una contrazione contenuta (-0,7%) si riscontra solo in Russia. Il confronto con gli altri distretti tessili italiani ci restituisce l’immagine di un comparto in forte ripresa rispetto ai periodi più bui del lockdown da Covid, ma alcuni distretti, come il Tessile di Biella e la Seta-tessile di Como (più legati ad uno stile formale ed elegante) non sono ancora riusciti a recuperare completamente i livelli del primo trimestre 2019 (rispettivamente -3,5% e -2,9%).

Il distretto Tessile di Biella sta lavorando molto per superare il momento di difficoltà iniziato con il Covid e sta dando grandi prove di vitalità e coesione con l’obiettivo di attrarre talenti, sviluppare tecnologia e migliorare la sostenibilità. Per sopperire alla cronica difficoltà delle imprese del distretto a trovare candidati adatti alle posizioni aperte sul territorio, oltre all’ITS TAM (tessile, abbigliamento, moda) a settembre prenderà vita una nuova Academy su tessile e green job sostenuta dalla Regione Piemonte. Inoltre, è stato avviato un polo di ricerca e open innovation (Magnolab) sui processi e sui prodotti, grazie all’investimento di imprenditori del territorio. A tutto ciò si aggiungerà il Recycling Hub, grande progetto legato alle competenze e alla sostenibilità finanziato con il PNRR4. Si segnala anche il ritorno sul territorio di Fila (noto marchio di sportswear, ora appartenente al gruppo Fila Korea con sede a Seoul) per creare il “Fila Brand Experience Center” nell’edificio della storica sede biellese (8.200 metri quadrati), che ha ospitato l’azienda dalla sua creazione nel 1923 fino al 2004, con l’obiettivo di ritrovare le origini del marchio e creare un ponte con il futuro. Lo spazio ospiterà il Fila Museum, gli archivi prodotto e marketing, uffici e alcuni spazi flessibili dedicati a eventi e meeting5.

Le esportazioni del primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente risultano in aumento anche per l’Oreficeria di Valenza (+8,5%). Questo risultato è l’effetto combinato di andamenti molto differenti nei principali mercati di sbocco: mentre le esportazioni sono aumentate notevolmente verso Francia, Irlanda, Svizzera e Giappone, dei cali si sono registrati a Hong Kong, in Cina e negli Stati Uniti. Il distretto in questa fase è cresciuto meno di quanto non abbiano fatto l’Oreficeria di Vicenza e di Arezzo (rispettivamente +38,4% e +31,1% rispetto ai primi tre mesi 2021) ed è l’unico distretto orafo italiano a non aver recuperato i livelli di export del primo trimestre 2019 (Valenza -19,2%, Arezzo +37,9%; Vicenza +50,6%).

Il risultato dell’Oreficeria di Valenza può essere condizionato più che per gli altri due distretti dal ruolo e dalle policy di prezzo attuate dalle multinazionali che non sono di facile interpretazione da una lettura dei risultati in valore e che possono quindi sottostimare l’effettiva ripresa (il dato a livello territoriale non è disponibile in quantità). Il distretto risulta fortemente condizionato dalle scelte logistiche di alcuni importanti operatori, che si esprimono nell’incremento registrato dalle vendite verso l’Irlanda, diventata a partire dal 2020 il primo mercato di sbocco con più di un terzo di tutte le esportazioni del distretto (mentre nel 2019 rappresentava poco più del 4%), a fronte di una penalizzazione dei flussi verso la Svizzera che, nonostante l’aumento trimestrale, mostrano un ritardo rispetto al 2019 di oltre l’80%6.

Dunque, nel complesso, e per i distretti piemontesi del sistema moda risultano ancora lontani i livelli di export registrati nel primo trimestre 2019 (-11%). Il Tessile di Biella mostra un gap più contenuto del 3,5%, mentre l’Oreficeria di Valenza notevolmente più ampio e pari al 19,2%.

I poli tecnologici piemontesi hanno chiuso il primo trimestre 2022 con un rimbalzo del +128,7%, superiore rispetto all’aumento dell’export dei poli tecnologici italiani (+17,1%). Anche il gap rispetto ai livelli di export del primo trimestre 2019 è stato colmato (+75,1% rispetto allo stesso periodo de 2019 per i poli piemontesi e +21,5% per i poli italiani). Entrambi i poli sono stati protagonisti di una crescita, ma il Polo aerospaziale del Piemonte è stato protagonista di un vero e proprio balzo.

Il primo trimestre 2022 segna un aumento nell’export del Polo aerospaziale del Piemonte, che segue un 2021 già in forte ripresa (+45,1%), dopo il calo del 2020 (-21,4%). Le esportazioni sono passate da 117 milioni di euro del primo trimestre 2021 a 467,6 milioni di euro nel primo trimestre 2022, sostanzialmente triplicando.  Se confrontato con gli altri poli aerospaziali italiani, il Polo piemontese ha conseguito la crescita maggiore rispetto ai primi tre mesi del 2021 ed è anche l’unico ad aver superato i livelli di export del primo trimestre 2019 (doppiandoli). Le esportazioni del polo sono estremamente concentrate e il notevole aumento di vendite all’estero è riconducibile essenzialmente all’aumento delle esportazioni verso Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi e Canada. L’unico importante sbocco commerciale per il quale si rileva una contrazione è la Turchia.

Torino sarà sede di uno dei dodici “Ecosistemi dell’innovazione” finanziati con i fondi del PNRR, con l’obiettivo di fare ricerca finalizzata allo sviluppo d’impresa. Il budget messo a disposizione sarà di 125 milioni di euro. Il progetto scelto sarà guidato dal Politecnico di Torino e potenzierà la ricerca in campo aerospaziale, oltre alla ricerca di nuove forme di propulsione alternativa7. Alcuni importanti attori del territorio stanno già lavorando a progetti che sintetizzano entrambi gli obiettivi: ad esempio nel mese di giugno Altec ha presentato M10, il primo motore europeo per lanciatori alimentato a ossigeno e metano8. E’ alta l’attenzione del territorio piemontese e soprattutto torinese per la valorizzazione delle competenze presenti nel polo tecnologico dell’aerospazio: ad esempio si sta lavorando alla creazione di un hub della conoscenza dell’aerospazio (Cittadella dell’Aerospazio) a Torino in Corso Marche, all’interno del quale avrà sede anche un acceleratore di startup nel campo della sicurezza della Nato1.

Anche per il Polo ICT di Torino le esportazioni risultano in aumento nel primo trimestre 2022, anche se più contenuto: +11,6% rispetto al primo trimestre 2021 e +19,4% rispetto al primo trimestre 2019. Il contributo maggiore è giunto anche in questo caso dagli Stati Uniti (primo mercato), seguiti da Cina, Regno Unito, Kuwait e Polonia. Si rilevano, invece, alcune contrazioni in Spagna e Germania. Risultano in crescita tutti i comparti: apparecchiature per le telecomunicazioni +18%; elettronica +12,3%; computer e unità periferiche +5,3%. Nonostante il risultato positivo, il polo si colloca lievemente sotto alla crescita media dell’export dei poli ICT italiani, che nel primo trimestre 2022 hanno visto aumentare le esportazioni del 21,4% rispetto al primo trimestre 2021 e del 32,9% rispetto al primo trimestre 2019.

c.s.