Acquedotti a secco: aumentano gli interventi delle autobotti in Granda

0
494
ato cuneo

Autobotti a Gaiola, Rossana, Melle e Pagno nell’ultima settimana. Nei giorni precedenti anche a Ceva, Borgo San Dalmazzo (frazione Beguda), Perlo, Nucetto e Sampeyre (frazione Villar). Servono per riempire i serbatoi degli acquedotti dove le sorgenti sono secche.

Venerdì mattina 5 agosto si è riunito in videoconferenza il tavolo tecnico convocato ogni settimana dall’Ato4 Cuneese (l’ente che coordina il ciclo idrico). Il monitoraggio periodico e sistematico è stato avviato durante il lungo periodo primaverile senza precipitazioni e senza neanche gli accumuli di neve dell’inverno. Grazie ai trasporti d’acqua, la situazione degli acquedotti sul territorio cuneese rimane stabile e critica.

«Aumenta la preoccupazione – dicono da Ato – sulla possibilità di mantenere, sull’intero territorio, una corretta erogazione del servizio nelle prossime settimane». I gestori, anche attraverso i tecnici che operano “sul campo”, continuano a ribadire l’importanza dell’utilizzo responsabile dell’acqua e solo per scopi domestici, come previsto dalle ordinanze firmate dai sindaci. Sono 116 i Comuni della Granda che le hanno adottate, di cui il 47 per cento in montagna.

Ogni operatore sta continuando con gli interventi straordinari e d’urgenza. «Acda» sta lavorando su Pagno per realizzare un’interconnessione con le sorgenti di Manta grazie a 1,5 km di nuova condotta; a Borgo San Dalmazzo (frazione Beguda) si sta costruendo un collegamento con l’acquedotto di Gaiola. Su tutta l’area di competenza dell’azienda sono avviate le ricerche di nuove sorgenti. A Rossana è stato trovato l’accordo con la ditta «Bitron» per l’utilizzo di un nuovo pozzo di profondità.

«Acda» ha anche segnalato, come la gran parte delle altre ditte, l’aumento delle criticità nei fine settimana quando si aprono le seconde case. Tra sabato e domenica scorsi il call center ha ricevuto oltre 120 segnalazioni di mancanza o scarsità d’acqua, contro le 10-20 chiamate di media.

«Mondo Acqua» sta cercando di ottimizzare i tempi per il ripristino della condotta di adduzione in alta val Corsaglia nel Comune di Frabosa Soprana (evento alluvionale del 2-3 ottobre 2020) al fine di riattivare il servizio entro Ferragosto.

«Tutti gli operatori – aggiungono da Ato -, anche su segnalazione dei tecnici che ogni giorno operano sul territorio, continuano a chiedere responsabilità ai cittadini. Tanti invocano anche maggiori controlli e le conseguenti sanzioni. Secondo i dati forniti dai gestori, dopo i temporali diminuiscono le richieste agli impianti e questo significa che gli usi non domestici dell’acqua potabile, anche se vietati, continuano. Chi, infatti, la usa per bagnare fiori e orti, dopo le piogge non ne ha bisogno, facendo scendere i consumi. Lo diciamo da mesi: la situazione è davvero critica e non si vedono segnali di miglioramento. Se le nostre comunità non fanno la loro parte potremo dover prendere decisioni drastiche nelle prossime settimane».

c.s.