Mauro Calderoni: “Crisi di governo di cui non avevamo bisogno”

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Mauro Calderoni

Riceviamo e pubblichiamo

La recente tornata amministrativa ci aveva restituito un centro-destra confuso, una coalizione litigiosa e sempre più spostata su posizioni oltranziste, che ha perso la capacità di interpretare le istanze delle comunità dei principali centri della provincia di Cuneo.

È successo a Cuneo, come a Mondovì e a Savigliano. Ma anche a Borgo San Dalmazzo e perfino a Racconigi, dove si è imposta un’anomala alleanza destra-sinistra, anche se per appena 38 voti.

La sfiducia al governo aperta dal M5S e chiusa dall’asse FDI-FI-LEGA conferma ed acuisce la crisi strutturale di un centro-destra dove il centro è ormai mortificato da un appiattimento sul peggior populismo sovranista: è notizia di ieri la fuoriuscita da FI di Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini e (pare) Mara Carfagna.

Figure moderate ma centrali nella storia recente del partito, che non trovano più spazio in questa forza politica, arrivata a sacrificare addirittura Mario Draghi per miope opportunismo elettorale.

Sulle decisioni del Movimento 5 stelle ribadiamo quanto già sostenuto da tempo: il Movimento ha, non da ieri, tradito le promesse di introdurre sulla scena politica nuove energie attinte direttamente dalla società civile. Di quel “fresco profumo di pulito” restano i cocci e sacche di rabbia e sfiducia, specie tra i giovani e nel mondo economico.

In tale quadro nazionale il PD ha pagato a lungo e a caro prezzo la scelta di garantire la stabilità al Paese durante la pandemia e nella successiva fase di gestione delle ingenti risorse europee del PNRR: una fase tutt’altro che vicina alla conclusione.

Non si confonda però il senso di responsabilità con l’arrendevolezza.

A livello locale, infatti, il percorso di dialogo con le comunità avviato con le Agorà ci ha permesso di tornare ad interagire in maniera proficua con mondi diversi, specie con i giovani sui temi dell’ambiente, dei diritti e del lavoro, ma anche con parte dell’elettorato moderato.

Certo la caduta del governo non potrà che peggiorare la disaffezione dei cittadini verso certa politica: occorre pertanto sforzarsi di riportare alla politica prima, e ai seggi poi, sempre più persone.

Parte di quel voto potremo recuperarlo se, in modo civile e responsabile, continueremo a fare battaglie concrete sulle diseguaglianze, sul lavoro, sullo sviluppo sostenibile, sull’ambiente, sui diritti e sull’efficienza dei servizi pubblici e garantire di non sprecare le risorse europee che in tante delle nostre città stiamo investendo su sanità, scuole, nidi, sport, trasporti, infrastrutture ed innovazione digitale.

Il fronte progressista compatto apra subito un’interlocuzione tra tutte le forze responsabili ed europeiste che vanno oltre la ricerca spasmodica del consenso, riuscendo a guardare più avanti del proprio ombelico per immaginare un avvenire migliore per l’intera nostra comunità.

Mauro Calderoni – segretario provinciale PD provincia di Cuneo