L’Asta del Barolo sarà organizzata dalla Barolo & Castles Foundation

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(foto tratta dalla pagina FB di Barolo & Castles Foundation)

Sarà la Barolo & Castles Foundation a organizzare l’Asta del Barolo.

Gianni Gagliardo e la sua famiglia hanno scelto la Fondazione che dal 2011 gestisce in Langhe e Roero i castelli di BaroloMagliano AlfieriRoddi e Serralunga d’Alba per il futuro dell’evento ideato nel 1998.

La prima edizione della nuova Asta mondiale del Barolo nel castello Falletti, sede del WiMu, sarà in programma a maggio 2023. Diciassette invece le edizioni andate in scena finora: le prime a La Morra, nella cantina Gagliardo, prima del trasferimento proprio al castello Falletti di Barolo, con un pubblico che di anno in anno è cresciuto ed è diventato sempre più internazionale e specializzato, attirando l’attenzione di collezionisti, giornalisti ed esperti del settore da tutto il mondo interessati ai lotti dei produttori più importanti di Langa, tra grandi annate e bottiglie rare, battuti a scopo benefico.

Gestita negli ultimi anni dal gruppo di produttori legati all’Accademia Barolo, l’Asta del Barolo ha da sempre rappresentato uno dei momenti più importanti nella diffusione della cultura del vino Barolo e del territorio di Langa, con collegamenti dall’estero e l’organizzazione per l’occasione anche di visite guidate e degustazioni tecniche per gli operatori e i giornalisti in arrivo nella zona del Barolo.

«Siamo onorati e ringraziamo Gianni Gagliardo e la sua famiglia per aver scelto la Fondazione – spiega il presidente della Barolo & Castles Foundation, Claudio Bogetti –. L’Asta del Barolo è stata una grande intuizione e da oggi potremo lavorare per rendere questa iniziativa un evento ancora più istituzionale che contribuirà a dare ulteriore internazionalità al WiMu, meta ogni anno di oltre 60 mila visitatori da tutto il mondo, e a valorizzare ulteriormente il sistema castelli in Langhe e Roero composto da Barolo, Magliano Alfieri, Roddi e Serralunga. Con l’Asta del Barolo al Museo del Vino, inaugurato ormai dodici anni fa a Barolo, l’obiettivo è continuare a diffondere la cultura del vino e della vite che, nel 2014, hanno reso le nostre colline e i paesaggi vitivinicoli patrimonio dell’Unesco».

«La nostra è una famiglia di produttori e non può più occuparsi di un evento di fatto diventato del territorio – dice Gianni Gagliardo –. Per noi conta molto la continuità e un futuro per un evento che è destinato ad avere crescenti ricadute positive per tutto il territorio, nell’ambito della promozione e della valorizzazione. Siamo contenti della scelta fatta, e che l’evento sarà gestito da un ente serio e competente come la Barolo & Castles Foundation. Sono convinto che l’Asta avrà ampi spazi di crescita e sviluppo».

cs