Coldiretti Cuneo sulla crisi delle stalle: “Importante stanziamento di oltre 220 milioni per gli allevamenti nazionali”

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(foto d'archivio)

Con il rincaro record dei costi di produzione cresciuti del 57% a causa della guerra in Ucraina che mette in ginocchio le stalle italiane, è importante lo stanziamento di oltre 220 milioni di euro da parte del Governo per gli allevamenti nazionali, fortemente sostenuto dalla Coldiretti.

È quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni sui due decreti del Ministero delle Politiche agricole per le filiere zootecniche.

L’aumento del costo dei mangimi collegato al rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali, anche a causa dell’attuale crisi Ucraina, ha prodotto un aumento dei costi per le produzioni delle uova, del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari su dell’energia.

Fortemente voluta da Coldiretti – afferma Enrico Nada presidente di Coldiretti Cuneo – è un’azione importante per la nostra zootecnia cuneese che rappresenta un tassello fondamentale dell’intera economia regionale e nazionale. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici, di razze autoctone come la Piemontese, di carne di grande qualità e di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”.

La zootecnia – ricorda Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – è cruciale per il tessuto economico cuneese. La sola filiera bovina conta più di 3.000 aziende e 330.000 capi allevati, con una netta prevalenza di capi di razza Piemontese (220.000 su un totale di 315.000), prima razza autoctona nazionale e fiore all’occhiello della produzione locale con un fatturato che arriva a 500 milioni di euro”.​

cs