«La forza di Philipp ci regala emozioni!»

Gianni Ramello, team principal Go Eleven: «Nelle corse ho imparato che non bisogna avere rimpianti!»

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Una stagione tra alti e bassi per il team Go Eleven, contrassegnata dalla grandissima tenacia di Philipp Oettl che in ogni gara riesce a stringere i denti, soffrire, e portare a casa un risultato positivo, spesso a ridosso della Top Ten.
La rivista Idea ne ha parlato con Gianni Ramello, team principal del team Go Eleven.

Quale il bilancio dopo queste prime 4 gare signor Ramello?
«Sono poche gare, il bello del Campionato inizia ora… I bilanci occorre farli a fine anno. Siamo a metà anno, ma si sono concluse appena 4 gare su 12. In questo momento, anche a seguito dell’incidente occorso a Philipp all’Estoril, che gli è costato la rottura della clavicola destra, sono comunque soddisfatto per l’andamento della stagione. Sto riscontrando un grande potenziale nel pilota, l’ha dimostrato in molte occasioni, compreso a Misano, dove, nonostante una operazione per ricomporre l’osso effettuata solamente 7 giorni prima ha stampato nelle prove un tempo sotto l’1.34… veramente tanta roba! Solo 5 o 6 piloti hanno raggiunto questo traguardo!».

Philipp Oettl è un pilota che getta sempre il cuore oltre l’ostacolo. Questa non è la sua unica dote però…
«È un ragazzo che ha molti pregi, spetta a noi farli emergere al 100%. Ascolta molto, vuole imparare, si applica tantissimo e ha un pregio che per me vuole dire tutto… sorride sempre! Ogni volta che scende dalla moto ti da l’impressione di un pilota soddisfatto del suo e del nostro lavoro. Devo sottolineare che tutto il box sta lavorando senza pressioni e con gratificazione: siamo sulla strada giusta. Poi è di compagnia, sta molto con il team, penso che gli stiamo facendo trovare l’ambiente che lui voleva».

Dopo l’incidente all’Estoril, con conseguente frattura della clavicola destra, è voluto subito tornare in pista…
«Sì, come tutti i piloti non resiste! Ha fatto comunque molto bene pur essendo in grande sofferenza e senza ausilio di medicinali. È uno tosto e soprattutto in gara 2 abbiamo visto un calo verso il quindicesimo giro e ci siamo convinti che ormai non potesse terminare la gara. Invece ha tirato fuori gli artigli, ha combattuto e ha resistito (arrivando praticamente distrutto), ma comunque portando a casa un ottimo risultato».

Come si sta comportando, dal punto di vista tecnico, la Ducati Panigale V4 R SBK?
«La moto ha del potenziale non ancora sfruttato. È una gran moto che permette ad un team privato, con un buon pilota di fare bella figura ed arrivare costantemente nella top ten. Forse ci vuole ancora qualche ottimizzazione per arrivare al 100% ma piano piano sento che ci arriveremo. Anche Philipp sta cercando ancora di rifinire il suo stile di guida alla moto. La direzione è quella giusta!».

Adesso il calendario ha in programma gare nel Regno Unito e Repubblica Ceca. Cosa vi aspettate da questi due circuiti?

«Per Philipp Donington è un circuito completamente nuovo. Inoltre su quella pista la Ducati ha sempre faticato in passato; sulla carta dovrebbe essere uno degli appuntamenti più complicati della stagione da affrontare per noi. Anche se sono fiducioso, poiché ha dimostrato un grande approccio vincente su ogni tracciato. Most, in Repubblica Ceca, sicuramente è un circuito che conosce, ci siamo andati lo scorso anno, ma affrontarlo con la Ducati V4-R sarà completamente diverso rispetto alle cilindrate inferiori. Non posso pensare a niente ora, viviamo gara dopo gara e vedremo come si comporta, sia lui che la moto, in questi tracciati tortuosi e con pochi rettilinei. La cosa più importante è che ha recuperato al 100% fisicamente e potrà esprimere tutto il suo potenziale senza limitazioni fisiche».

C’è un rammarico, un rimpianto, un’occasione sfiorata in questi primi mesi della stagione?

«No, direi che per ora va tutto bene, nelle gare è inutile avere rimpianti… Qualche volta si fanno errori (ma li fanno anche altri), qualche volta si ha un po’ di sfortuna ma alla fine quando tireremo le somme vedremo veramente come è andata. Mettiamo sempre in conto che per Philipp è la prima stagione con un mostro da 250 cavalli… viene dalla 600 dove ci sono 100 cavalli in meno e prima era un pilota Moto3… Il suo adattamento è stato veramente rapido. Forse l’unico vero rammarico è non aver concluso gara due di Assen a causa di un problema tecnico; lì sarebbe potuto entrare nei primi 5 alla seconda gara stagionale. Ma come detto prima, nelle corse ho imparato a non avere rimpianti!».