Etica e trasparenza per logistica e trasporti: se n’è parlato al Centro Ricerche Ferrero

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Foto Beppe Malò

“Favorire la legalità nel network di logistica e trasporti con il supporto delle istituzioni” è il tema affrontato in un convegno di rilevanza nazionale, sia per la questione discussa, sia per il livello dei relatori che si sono alternati al microfono. L’evento, moderato da Valeria Ciardiello, si è svolto ad Alba, presso il centro ricerche “Pietro Ferrero”, organizzato da Confindustria Cuneo e dall’Otcr (Obervatory Transport Compliance Rating), con la collaborazione della fondazione “Piera, Pietro e Giovanni Ferrero”.

I saluti istituzionali sono stati espressi da Bartolomeo Salomone, segretario generale della Fondazione Ferrero e presidente di Ferrero spa, Massimo Antoniotti, vicepresidente della provincia di Cuneo, e Massimo Reggio, assessore comunale di Alba.

Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo, ha sottolineato come la competitività di un’impresa sia legata alla sua sostenibilità, sotto il profilo finanziario, ma anche etico: «La reputazione di un’azienda conta sempre di più anche nei settori della logistica e dei trasporti che rappresentano una vera e propria commodity funzionale al tessuto produttivo nazionale: sono il sistema che fa circolare l’economia reale».

L’obiettivo che ha spinto a organizzare il convegno, ha evidenziato Gola, è stata l’esigenza di ribadire la “convenienza” della legalità a fronte delle normative sulle dichiarazioni di sostenibilità lungo la catena di valore del sistema produttivo che diventeranno obbligatorie entro pochi anni: «La si potrebbe chiamare “competitività virtuosa”, quella che non può prescindere da trasparenza ed eticità e che dev’essere l’ossatura su cui si basa il sistema di logistica e trasporti».

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha segnalato come, in un contesto di difficoltà emergenziale come quello che stiamo vivendo, alcune aziende, per sopravvivere e non per speculare, possono essere portate ad accettare preventivi sottotariffa per il trasporto dei propri prodotti: «Se stai annegando cerchi di stare a galla, non di nuotare bene», ha detto, evidenziando che così anche l’imprenditore diventa vittima, molto più che complice. Di qui la necessità, da parte delle istituzioni, di essere concretamente vicini alle esigenze delle imprese. Cirio ha inoltre segnalato la concorrenza sleale a cui sono sottoposte le aziende di trasporto, a volte da parte di competitor con sedi in Stati dell’Unione europea che dovrebbero essere sottoposti alle stesse norme vigenti in Italia. Il nostro Paese dovrebbe pertanto assumere iniziative per proteggere le aziende italiane del comparto, almeno per far valere le stessee regole comunitarie in tutto il territorio dell’Ue.

La senatrice Teresa Bellanova, viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile, ha inviato un videomessaggio non formale, ma denso di indicazioni su quanto l’Esecutivo sta facendo e prevedendo per la logistica.

Il tema, per l’esponente del Governo, è dirimente per il futuro dei trasporti e, di riflesso, del sistema Italia. Controllo e repressione non devono essere gli unici effetti della volontà di imporre la legalità e, nel suo àmbito, il rispetto dei diritti dei lavoratori. Si tratta di un comparto strategico per l’Italia, come ha dimostrato il periodo dell’emergenza sanitaria. Vi è anche la sfida della transizione energetica, con ad esempio il celere rinnovo del parco veicolare, accanto a quelle della digitalizzazione, della intermodalità e della interoperabilità: siamo di fronte a una questione complessa, attesa da un lungo percorso, alla cui base vi saranno innovazione e ricerca. Occorre il coinvolgimento sinergico di istituzioni pubbliche, mondo delle imprese, corpi sociali e comunità territoriali.

La senatrice Bellanova ha spiegato che il “pacchetto mobilità”, che riordinerà il comparto, è all’esame del Parlamento, chiamato a recepire le indicazioni armonizzatrici di fonte comunitaria. Seguirà l’emanazione, a cura dell’Esecutivo, dei decreti legislativi e attuativi delle norme europee. L’impegno preso è di dedicarsi, come già fatto nei mesi scorsi, alla questione in modo concreto, con il coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera: «Credo che, insieme, noi possiamo dare risposte alle tante criticità in tempi non lunghi».

Come ha evidenziato Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council (Flc, associazione che riunisce aziende leader della filiera della logistica, per tutte le modalità di movimentazione possibili: produttori, caricatori, operatori, trasportatori, gestori di infrastrutture) e del Comitato scientifico dell’Otcr, la logistica sta all’industria come il wifi sta alle telecomunicazioni. Quando quest’ultimo funziona, tutti sono soddisfatti e nessuno si chiede cosa ci sia dietro le quinte. Allo stesso modo per la logistica, finché non sorgono problemi, nessuno si chiede chi e cosa ci sia dietro, come funzioni un mondo così complesso, e questo è un pesante limite culturale.

La grande rilevanza del convegno è stata certificata dalla presenza delle alte cariche delle Forze dell’ordine intervenute con relazioni molto interessanti da cui è emerso, quale tratto comune, come l’intento della loro operatività non sia meramente sanzionatorio, bensì agire sulla prevenzione, e per questo l’appello è stato quello a una collaborazione sempre più stretta da parte di chi lavora nei campi della logistica e dei trasporti. Hanno preso la parola: il generale di divisione Aldo Iacobelli, comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta; il generale di brigata Giuseppe Arbore, capo III Reparto Operazioni Comando generale Corpo della Guardia di Finanza; la dottoressa Deborha Montenero, primo dirigente della Polizia di Stato-Polstrada; il colonnello Antonino Bolognani, comandante del Gruppo Carabinieri Tutela del lavoro.

Etica e trasparenza: ecco le fondamenta sulle quali il sistema della logistica e dei trasporti deve basare, assai più che nel passato, la sua crescita. La disponibilità a collaborare affinché ciò sia possibile è stata espressa a chiare lettere da tutti i relatori, fra i quali ha molto colpito la testimonianza portata da Raffaele Casilli, managig director della Casilli Enterprise srl, azienda familiare di trasporti con base operativa in Campania, in provincia di Napoli, esempio virtuoso di rispetto delle norme e delle regole che le ha consentito di costruire una reputazione irreprensibile.

A chiudere il convegno è stato Alessandro Ferri, transport manager supply chain Ferrero e presidente dell’Otcr. L’Osservatorio è stato il protagonista esplicito, più volte citato, del dibattito. Il Transport Compliance Rating è il primo protocollo internazionale di rating specifico per il trasporto e la logistica.

Il protocollo Tcr, con adesione su base volontaria, è rivolto a tutte le organizzazioni del settore trasporto e logistica, indipendentemente dalla tipologia e dalle dimensioni. Può essere utilizzato da parti interne o esterne dell’organizzazione, compresi gli organismi di certificazione o parti terze indipendenti per valutare la capacità dell’organizzazione di soddisfare i requisiti. La sua utilità è fondamentale, è stato ribadito, sia per i committenti, i quali sono indirizzati verso aziende rispettose delle regole, sia verso gli operatori dell’autotrasporto che hanno a disposizione un valido sistema utile alla propria autoregolamentazione. Il modello Tcr include tutte le attività logistiche come: carico, trasporto, scarico, stoccaggio, smistamento e distribuzione.

Il protocollo non è utilizzabile ai fini di classificazione e stratificazione del mercato, ma ha l’unico obiettivo di assegnare un rating rispetto ai requisiti identificati.
L’operatore logistico e di trasporto deve dimostrare di tenere sotto controllo i fattori di rischio e i pericoli relativi alle attività con particolare riferimento a quelli della struttura e organizzazione, della sicurezza del prodotto, della sicurezza sui luoghi di lavoro, del rispetto ambientale, della sicurezza stradale, delle coperture assicurative, dell’utilizzo di tecnologie e sistemi informativi, dell’integrità e reputazione.

L’appuntamento del 14 giugno è stato definito un kick-off (calcio d’inizio, ndr), il che presuppone che ci saranno altri confronti di alto livello sul tema, seguendone l’evoluzione non soltanto normativa.

c.s.