Capitan Porcaro saluta il Benarzole: “Ringrazio la società, ora ho bisogno di nuovi stimoli”

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La storia d’amore tra Arturo Porcaro ed il Benarzole è giunta ai titoli di coda, il capitano saluta la squadra dopo 7 anni.

È stato un anno molto difficile quello della squadra bianco rossa che, dopo anni di Eccellenza, saluta la categoria dopo la sconfitta nella finale di playout persa con il CBS.

A salutare sarà anche Arturo Porcaro che, dopo aver condiviso gioie e dolori, lascia la squadra nella quale era diventato capitano. Una decisione però maturata nel tempo e non a causa del finale di stagione che come ci spiega lui successivamente.

È infatti intervenuto ai nostri microfoni Porcaro per annunciare l’addio al Benarzole e per fare il punto sulla sua situazione.

Ciao Arturo, a cosa è dovuta questa decisione? L’hai maturata nel tempo oppure è dovuta al finale di stagione con la squadra? 

“Era già nell’aria l’addio, reputavo che dopo 7 anni con la squadra fosse ora di cambiare ed infatti ne avevo già parlato con la dirigenza. 

È stata una decisione maturata dopo anni che ero in questa società, mi son sempre trovato bene ma avevo bisogno di stimoli diversi. Sono un romantico del calcio e amo le bandiere nelle squadre, mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera qui. 

Avevo però bisogno di qualcosa di diverso e preferivo prima chiudere questa porta per aprirne poi eventualmente un’altra.

Son stati 2/3 anni molto difficili gli ultimi, prima per covid poi ci hanno stoppato quando eravamo in testa e quest’anno siamo partiti con altre intenzioni. 

È stato molto faticoso, quasi 4 anni in uno, iniziato male proseguito peggio e finito ancora peggio. Sono arrivato al limite ed un mese e mezzo prima della fine del campionato avevo già detto cosa pensavo alla società, indipendentemente da come sarebbe finita la stagione. Avrei preferito andarmene con la salvezza ma questo è il calcio.”

Hai parlato di chiudere una porta ma eventualmente aprirne un’altra, hai pensato di smettere di giocare? 

“La settimana dopo la finale playout avevo l’idea di smettere, ne avevo parlato anche con la mia famiglia e loro mi son stati vicino. 

È stata una sconfitta personale, sia come uomo che come calciatore, la delusione era tanta e faceva male. A mente fredda ho riflettuto e ho realizzato che ho ancora voglia, ho quella rabbia calcistica che serve per ripartire. Ho tanta voglia di dimostrare, di giocare, di mangiarmi l’erba del campo e fosse per me inizierei un campionato ora. Spero arrivi qualche offerta, sono in cerca di nuovi stimoli e son pronto a mettermi in gioco.”

Il momento peggiore credo sia stato quello del playout ma qual è stato il migliore al Benarzole? Qual è il tuo ricordo più bello?

“Il momento migliore è stato 4 anni fa quando eravamo ad 1 punto dai playoff, 7 vittorie consecutive che ci hanno lanciato verso qualcosa che sembrava irraggiungibile. Lottare per playoff o vincere il campionato ti dà quel qualcosa in più, non che lottare per la salvezza non dia stimoli, anzi ma sono emozioni diverse. 

Nel tempo ci son stati anche vari disguidi con la società ma come capita in tutte le squadre e con tutti i giocatori, io qui mi son sempre trovato bene come una seconda famiglia.”

Hai già ricevuto offerte da qualche società? 

“Non ho ancora parlato con nessuna squadra, avevo bisogno di chiudere un capitolo per aprirne un altro. Ho avuto una storia lunga con il Benarzole e non volevo mancare di rispetto a loro ascoltando già altri.”

Ultima cosa Arturo, hai qualche ringraziamento particolare da fare? Qualche dedica? 

“Si assolutamente, ci tengo a ringraziare tutte le persone che in questi anni mi son state vicine, dalla società alla mia famiglia. Ringrazio Fulvio Castellino, il Presidente Massimo Costamagna, il direttore Adriano Dogliani, tutti i dirigenti tra cui Giampiero ed Aldo che son quel qualcosa in più e che han sempre dato una mano. 

Sono molto grato a loro, mi ci sono affezionato e ringrazio tutti per questi anni per avermi supportato e sopportato. Ringrazio la mia famiglia per essermi sempre stata accanto, è stato un onore essere qui a Narzole per così tanto tempo.”