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«Mercato vinicolo più forte anche della pandemia»

L’esperto Montaldo: «Il risultato globale del 2021 per Langhe e Roero è stato impeccabile»

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Due anni di pandemia e non sentirli. «Avevamo tutti molto timore delle ripercussioni sul mercato vinicolo di Langhe e Roero di questo periodo così difficile» confessa Giancarlo Montaldo, direttore della rivista Barolo & Co.
Invece gli esiti hanno sorpreso tutti: «Il risultato globale dell’annata appare impeccabile in molte zone e con tanti vitigni, al punto che i voti assegnati alle uve evidenziano situazioni a cavallo tra l’ottimo e l’eccellente» dice il giornalista. Non mancano i dati critici, ma l’insieme è assolutamente positivo, vista anche la situazione.

Mon­­taldo analizza l’annata 2021, mettendo in evidenza i vari aspetti, alcuni positivi e altri più critici. «Tra le note positive – dice – ricordiamo la situazione degli impianti vitati che nel 2021 hanno segnato un aumento rispetto al 2020, toccando la quota di 45.308 ettari e continuando la tendenza favorevole avviatasi nel 2017 dopo una lunga serie di anni nei quali la superficie vitata presentava sempre il segno negativo rispetto all’anno prima».

La nota dolente del 2021 sta nella quantità della produzione. «È vero che negli ultimi anni i volumi produttivi sono diventati piuttosto stabili – spiega il direttore di Barolo & Co -, con oscillazioni spesso di entità marginale, ma il dato del 2021 rispetto al 2020 segnala una riduzione di circa il 15 per cento, superiore alle ipotesi che si erano fatte in epoca vendemmiale quando le stime indicavano uno scarto negativo tra il 5 e il 10 per cento. Tra il 2013 e il 2020 la produzione del vigneto piemontese è stata piuttosto regolare, con i dati annuali inclusi nella forcella tra 2 e 2,6 milioni di ettolitri. In tale periodo, la produzione è andata oltre la soglia massima solo in due anni, il 2018 e il 2020 con volumi produttivi di 2.658.000 e 2.703.000 ettolitri».

Risultati sorprendenti se si pensa ai due anni trascorsi con enoteche spesso chiuse, nessuna manifestazione o promozione dei prodotti. «Ha vinto la strategia dei consorzi, i produttori hanno mantenuto invariati i prezzi, con un controllo della messa a dimora dei nuovi vigneti in base alle richieste di mercato» dice Montaldo. Un discorso a parte merita la grande distribuzione: «Ha giocato un ruolo importante durante la pandemia, per molti periodi sono stati gli unici punti dove si poteva trovare una vasta scelta di vini. E a prezzi competitivi: così i consumatori hanno potuto conoscere e comprare etichette che non avrebbero mai pensato. A questo si aggiunge una nuova tendenza importante, quella del calice. Permette di assaggiare più vini, ma anche di bere un bicchiere senza acquistare la bottiglia se si pranza soli» dice Montaldo.

E in aiuto dei ristoratori che offrono il calice arriva Coravin, un sistema di mescita brevettato negli Stati Uniti con il quale si versa il vino senza rimuovere il tappo dalla bottiglia. Grazie al Coravin è possibile quindi bere qualsiasi vino al bicchiere, in qualsiasi momento ed in qualsiasi quantità, senza preoccuparsi di dover finire la bottiglia. La qualità del vino resta immutata. Ciò consente ai ristoratori di poter offrire bottiglie costose e annate rare anche al calice – senza dover far acquistare la bottiglia al cliente – e anzi permettendogli di degustare uno o più top wine durante la serata, con un beneficio quindi sia per il venditore che per il consumatore. Ma Coravin non è soltanto uno strumento per ristoranti ed enoteche. Sta anzi prendendo sempre più piede l’utilizzo da parte degli eno-appassionati che, anche a casa loro, possono degustare i propri vini preferiti, anche centellinandoli, e godendoli a più riprese per un tempo molto più lungo. Con questo innovativo sistema di conservazione, è stato reinventato il modo di degustare il vino frizzante. Come funziona? Il Coravin è dotato di un ago sottilissimo e di una boccetta contenente gas Argon. L’ago penetra il tappo di sughero spillando il vino e inserendo al contempo Argon, in modo da impedire all’aria di penetrare nella bottiglia.
L’ultima, rivoluzionaria novità introdotta in casa Coravin è il Coravin Sparkling. Con questo innovativo sistema di conservazione, è stato reinventato il modo di degustare il vino frizzante.
Una volta stappata la bottiglia e versato il vino, tramite lo Stopper Sparkling sarà possibile ritappare la bottiglia e attraverso il dispositivo Coravin, contenente una capsula di CO2 Coravin Pure, ripristinare il livello originale di CO2 all’interno della bottiglia. Si creerà così uno strato protettivo all’interno della bottiglia in grado di mantenere la freschezza del “perlage” e garantendo la sua effervescenza fino a 4 settimane.

BaNNER
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