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Carcere Montalto di Alba: sopralluogo preliminare alla consegna del cantiere

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Dopo l’ordine del giorno sulla Casa di reclusione “G. Montalto”, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale con l’obiettivo di mettere in campo nuove azioni per l’apertura del cantiere di ristrutturazione atteso da sei anni, il presidente del Consiglio comunale albese ha invitato i parlamentari locali e i Garanti dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Bruno Mellano (regionale) e Alessandro Prandi (comunale) per fare il punto sulla situazione. L’incontro si è tenuto lunedì 16 maggio nella sala consiliare “T. Bubbio”.

Il Provveditore regionale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Rita Monica Russo non ha potuto partecipare per impegni istituzionali, ma ha comunicato che la Direzione del personale e delle risorse del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria sarà presente il 17 e il 18 maggio nell’istituto di Alba con il Direttore dei lavori e il Dirigente competente per il sopralluogo tecnico preliminare alla consegna del cantiere alla ditta aggiudicatrice che avverrà nei primi giorni del mese di giugno.

L’incontro in Municipio – a cui hanno partecipato diversi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, oltre al sindaco di Priocca e Senatore della Repubblica e all’ex sindaco di Alba ora consigliere regionale – si è aperto con questa buona notizia, dopo la chiusura della Casa di reclusione avvenuta nel gennaio 2016 a causa di un’epidemia di legionella e l’aggiudicazione dei lavori nel giugno 2021 per 3,8 milioni di euro.

E’ stato il presidente del Consiglio comunale a ripercorrere le tappe del lungo iter: il trasferimento dei 122 detenuti a inizio 2016, il primo stanziamento da parte del Governo avvenuto pochi mesi dopo la chiusura, la riapertura di una piccola porzione in seguito ad alcuni lavori di bonifica nel giugno 2017, i problemi di sovraffollamento, il primo annuncio di riapertura previsto entro la metà del 2019, le tempistiche disattese, i continui solleciti anche da parte del sindaco di Alba, fino alla pubblicazione del bando nel novembre 2020 e l’aggiudicazione della gara di appalto nel giugno 2021.

L’assessore alle Politiche sociali ha voluto sottolineare come quella del carcere sia una problematica non solo albese, ma dell’intero territorio che ha sempre potuto contare su una struttura di eccellenza, anche sotto il profilo dei tanti progetti sociali e rieducativi attivati nel corso degli anni, sede di lavoro per tante persone, oggi sottoutilizzata e, per questo, a rischio di un sempre maggiore deterioramento. L’assessore ha anche voluto ringraziare i Garanti comunale e regionale, così come tutto il Consiglio comunale, per aver sempre tenuto alta l’attenzione sul “G. Montalto”.

Il senatore roerino ha voluto porre l’accento sul problema dell’adeguamento dei costi: oggi, da una parte, ci si trova di fronte a un carcere in condizioni peggiori rispetto a sei anni fa e, dall’altra, più si protrae l’inizio dei lavori e più si corre il rischio che i prezzi della gara d’appalto possano non essere idonei. Il consigliere regionale che, come ex sindaco di Alba, aveva vissuto in prima persona la chiusura del carcere, ha sottolineato come, nonostante il problema e la relativa soluzione siano stati immediatamente individuati subito dopo la chiusura, l’iter si sia prolungato in modo inaccettabile. Diversi anche gli interventi dei consiglieri comunali presenti in sala.

Il Garante regionale Bruno Mellano: “E’ stato un lungo calvario, inspiegabile per un intervento semplice e per cui sono subito stati stanziati i fondi. Cerchiamo di essere ottimisti viste le ultime novità, ma non abbassiamo la guardia. Il Provveditore si è dato disponibile ad un incontro con il sindaco qui ad Alba e credo che possa essere un’ottima occasione per capire quale futuro l’Amministrazione penitenziaria abbia in mente per la struttura albese. Un carcere funziona bene solo se la detenzione incide sulla recidiva, grazie ai percorsi e ai progetti che vengono attivati e al personale qualificato presente”.

“Aspettiamo di vedere se questa volta i tempi annunciati verranno rispettati – prosegue il Garante comunale Alessandro Prandi -. Quando sarà avviato il cantiere si dovranno affrontare ulteriori questioni. Come convivranno i lavori con l’attività oggi presente in carcere che avrà a disposizione ancora meno spazi di adesso? E una volta riaperto completamente cosa succederà? Proseguirà il progetto di Casa Lavoro o tornerà ad essere Casa di Reclusione? Servono risposte chiare per poter organizzare al meglio il lavoro all’interno della struttura nell’interesse dei detenuti e del territorio”.

Oggi, martedì 17 maggio, il presidente del Consiglio comunale e l’assessore alle Politiche sociali hanno incontrato in carcere il Direttore dei lavori che sta verificando la fattibilità del progetto e del cantiere e che ha dato rassicurazioni sui tempi e sulla cifra stanziata che, al netto dell’aumento dei prezzi oggi non ancora quantificabile, è idonea a rimettere in sicurezza la struttura albese in base alle normative vigenti.