“Etichette! Storia e design nel mondo del vino”

Nell'ambito di Barolo Città Italiana del Vino 2021: dal 30 ottobre al 9 gennaio esposte a Torino, a Palazzo Barolo, nella più grande mostra della collezione Fondo Cesare e Maria Urbani

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Torino protagonista del nuovo appuntamento targato “Barolo Città Italiana del Vino 2021”, il riconoscimento assegnato dall’Associazione Nazionale Città del Vino, che il Comune di Barolo, insieme con il WiMu e la Barolo & Castles Foundation, stanno traducendo in attività culturali e didattiche, degustazioni, convegni e mostre su tutto il territorio delle Langhe e del Roero.

Per la prima volta dall’avvio del calendario di eventi, Barolo Città italiana fa tappa così nel capoluogo del Piemonte. Il 30 ottobre apre i battenti a Palazzo Barolo una grande mostra di etichette che fanno parte dell’immensa collezione che il professor Cesare Baroni Urbani ha donato al Comune di Barolo nel 2012. I suoi 285.000 pezzi rappresentano oltre cento Paesi del mondo e datano dalla fine del Settecento ai giorni nostri. La Barolo & Castles Foundation, che gestisce il WiMu e la collezione, ha già promosso in questi anni alcune esposizioni temporanee, al di fuori della sede permanente di Barolo. Ma questa mostra, realizzata insieme con Opera Barolo e Ares, sarà la più grande mai proposta in esterno, per numero di pezzi esposti, e una delle più innovative, per l’originalità dell’allestimento.

Quattro le sezioni tematiche proposte a Palazzo Barolo. Una sala sarà dedicata al viaggio nella storia e nei luoghi del Barolo, il “re dei vini, vino dei re”, che con Palazzo Barolo ha un legame non solo di stampo onomastico. Proprio nelle antiche e nobili cantine che ospitano la mostra si affinava il vino Barolo, prodotto nelle Langhe e diventato famoso grazie alla lungimiranza e alla modernità degli ultimi marchesi di Barolo, Carlo Tancredi Falletti e Juliette Colbert (la celebre Giulia di Barolo). Nella sala principale, alle pareti, si presenta un ideale giro del mondo in etichetta, con pezzi rari o antichi provenienti da una quarantina di paesi, in alcuni dei quali è oggi vietata la produzione di vino e altre bevande alcoliche. Ci saranno quindi preziose “serie” di etichette ed esemplari unici di vini fuori produzione, perché legati a contesti geopolitici profondamente mutati. Nella suggestiva sala della ghiacciaia, per la prima volta aperta a un’esposizione artistica, è stata infine ricostruita una vermuteria dall’atmosfera ottocentesca, per omaggiare, attraverso le etichette dei pionieri, il liquore simbolo di Torino.

«La mostra “Storia e Design nel mondo del vino” a Palazzo Barolo in occasione di Barolo città italiana del vino ha un duplice significato – dice il sindaco di Barolo, Renata Bianco –. Con questa esposizione, da una parte si intende continuare nella missione di valorizzazione del Fondo Cesare e Maria Baroni Urbani da cui le etichette provengono, dall’altra sancire la partnership con Opera Barolo, già ente sostenitore della candidatura di Barolo».

«Oltre alla sinergia con tutto il territorio di Langhe e Roero, la volontà di Barolo Città italiana del vino era proprio quella di uscire dai confini locali – aggiunge il presidente della Barolo & Castles Foundation, Claudio Bogetti –. Rendere più fruibile il prezioso patrimonio delle etichette custodite al WiLa, per metterlo a disposizione di un ampio pubblico come quello di Palazzo Barolo a Torino, rientra nella missione del riconoscimento assegnato al Comune di Barolo dall’Associazione nazionale Città del Vino perché significa omaggiare la cultura e le tradizioni del mondo del vino nella storia e ad ogni latitudine».

Sostengono le iniziative di Barolo Città Italiana del Vino 2021: Banca d’Alba, Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Raspini Salumi. Hanno contribuito alla realizzazione della mostra a Palazzo Barolo: MCC Label.

cs