“Anche il Consiglio comunale di Bra si esprime: sciogliere Forza Nuova”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO il comunicato stampa a firma dei dieci consiglieri di maggioranza braidesi

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Lunedì sera la maggioranza di centrosinistra ha presentato all’esame del Consiglio comunale una mozione che chiede al governo e al Parlamento di procedere, ai sensi delle leggi Scelba e Mancino, allo scioglimento del gruppo politico Forza Nuova e degli altri gruppi che esplicitamente, nelle parole e nelle azioni, si richiamano al fascismo.

Nel lungo dibattito che ne è seguito, i gruppi di opposizione di centrodestra hanno tentato più volte di snaturare il cuore della mozione, sostituendo alla nostra precisa richiesta un generico appello per combattere la violenza politica di qualsiasi colore.

Fermo restando che anche noi condividiamo il rifiuto di ogni forma di violenza politica, di qualunque colore si ammanti, abbiamo ritenuto irricevibili queste richieste di modifica, in quanto in tal modo si sarebbe messa in ombra la responsabilità specifica dei fascisti di Forza Nuova, che hanno assalito, con squadracce e premeditazione, la sede nazionale della CGIL, il maggior sindacato del nostro paese.

Lunedì sera non si trattava di fare una discussione sui massimi sistemi della democrazia, bensì di prendere atto che c’è chi ha usato (e non solo questa volta) l’aggressione fisica e la devastazione materiale contro le forze democratiche e popolari della nostra Italia. Sacrosanto il richiamo della mozione alle squadracce fasciste che nel 1921 deposero con la forza la giunta braidese del sindaco socialista Lenti democraticamente eletto.

Ai gruppi del centrodestra si chiedeva semplicemente di prendere atto di quanto è successo pochi giorni fa a Roma e di sollecitare lo Stato a fare il proprio dovere per impedire altri eventi di questo tipo. A differenza di quanto successo (sempre lunedì sera) a Cuneo, dove solamente il consigliere di Fratelli d’Italia ha rifiutato di approvare un’analoga mozione, a Bra i sei consiglieri del centrodestra (sia di partiti che di liste civiche) hanno tutti scelto l’ipocrita via dell’astensione per non tagliare i ponti con quello che è un loro potenziale bacino di voti.

E non è un’affermazione generica quella che facciamo: infatti sono passati poco più di due anni da quando una delle liste a sostegno dell’avv. Annalisa Genta ospitava al suo interno uno dei dirigenti provinciali di Forza Nuova.