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A Torino 150mila visitatori, a maggio è prevista la prossima edizione

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Il Salone del ritorno al pubblico e dei grandi numeri. Con la riorganizzazione degli spazi l’evento ha accolto circa 150.000 visitatori. Sono stati 18mila i metri quadrati in più ricavati all’interno dei padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, la rinnovata larghezza dei corridoi di 4 metri (particolarmente apprezzata anche dagli editori) ha facilitato i flussi e l’accesso alle nuove sale a disposizione.
Lo staff del Salone, composto da più di 90 persone, ha percorso nell’arco di 5 giorni oltre 8.000 chilometri, la stessa distanza che si impiegherebbe a raggiungere Pechino da Torino a piedi o a percorrere il Giro d’Italia due volte. Sono oltre 200 i volontari e i cosiddetti “felpini”, giovani collaboratori che hanno gestito pubblico e ospiti nelle sale, anche a loro si deve il successo di questo Salone.
Il Salone è stato raccontato da tutte le angolazioni possibili, lo dimostrano gli oltre 40.000 scatti realizzati dal team fotografi, le oltre 3.500 pagine di rassegna stampa raccolte nei soli giorni della Fiera e i 320 passaggi su radio e televisione. Gli accrediti professionali dell’edizione 2021 hanno visto un sensibile incremento: stampa: 1.576; blogger: 658; professionali: 2.980 (+150%) per un totale di 5.214 accrediti professionali (+53%).
Secondo le stime dell’Osservatorio alberghiero della Camera di Com­mercio di Torino, nel weekend appena trascorso l’occupazione alberghiera si è attestata all’84%, con un picco pari all’85,8% nella notte tra sabato e domenica, un incremento del 18,5% rispetto alla settimana precedente.
Dati che confermano le ottime impressioni vissute in diretta tra gli stand della 33esima edizione. Grande entusiasmo da parte dei visitatori, ma anche degli addetti ai lavori, desiderosi di tornare a un ruolo attivo dopo il lungo stop (due anni e mezzo) imposto dal Covid. Ora si fanno già grandi progetti per il futuro. A maggio la giostra riparte, con il direttore Lagioia che probabilmente subito dopo lascerà l’incarico. È il momento di programmare e mettere in atto nuove idee. «Torino deve diventare il nuovo centro culturale italiano», ha detto Lagioia.

BaNNER
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