Montà: tra “mobilità dolce”, sentieri enoici, e un nuovo percorso ciclistico alla portata di tutti

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Un questionario sulla “Mobilità dolce”: lo ha lanciato l’amministrazione comunale di Montà, in formato elettronico (online, a partire dal sito www.comune.monta.cn.it) allo scopo di dare il via ad una progettazione condivisa sul territorio e con la sua popolazione. Lo scopo è diretto: creare infrastrutture adeguate per collegare i principali punti di attrazione e i principali servizi del territorio, in un’azione la quale ha la funzione pratica di invogliare e dare avvio alla svolta “green”.

Dice il sindaco Andrea Cauda, altresì fautore di quel Ecomuseo delle Rocche che è stato -e sarà- il fulcro del progetto transcomunale “Roero Bike Tour” finanziato nell’ambito del Psr: «Oggi, sempre di più, si sente l’esigenza di mettere in campo più azioni possibili per favorire la transizione ecologica e il buon vivere. L’utilizzo di mezzi ecologici per gli spostamenti nella vita di tutti i giorni (ossia, la cosiddetta “mobilità attiva”) è certamente un passo importante e sempre più in linea con i desideri dei residenti e cittadini».

C’è un’esigenza di fondo, in questa operazione: ossia, la necessità di progettare soluzioni a lungo termine. Con un fil rouge ininterrotto, espresso ancora da Cauda: «Seguendo sempre come filo conduttore l’aumento dell’uso della bicicletta, mezzo ecologico e salutista per eccellenza, creando infrastrutture fruibili e soluzioni bike-friendly, a misura di bici. In questo senso riteniamo comunque che il modo migliore di partire possa essere la soluzione dellaprogettazione condivisa. In altri termini di programmare gli investimenti partendo dal sentire comune dei cittadini e man mano crescere e adeguare gli interventi».

Il questionario si presenta come agile e alla portata di tutti, e si propone di restituire una “fotografia” della propensione verso la mobilità attiva. «Più alto sarà il numero di persone che gentilmente e con spirito di collaborazione, compileranno il questionario, maggiori saranno le informazioni raccolte che consentiranno all’Amministrazione Comunale di programmare al meglio le prime proposte concrete».

Bike Tour, dicevamo: un progetto (doppio, in realtà: Montà ne fu primo fulcro, a livello di Roero, insieme a Magliano Alfieri) nato per dare concretezza alla vocazione del turismo all’aria aperta che si presenta perfetto per la Sinistra Tanaro. E che, a partire da questa prima attuazione, vuole proseguire facendo affidamento sulle altre risorse “verdi” di cui dispone quest’area. Sarà da queste linee che probabilmente nascerà “Winetour 2.1 for all”, a partire da un bando ad hoc della Fondazione Crc (“Spazi outdoor: sport nella natura e inclusione”, ndr), cui la cittadina ha aderito ufficialmente.

Si tenderà così progressivamente la mano, su uno dei suoi assi, con la realtà di Canale: cercando di superare definitivamente, sotto il punto di vista ambientale e sociale, quel campanilismo che un tempo fu quello degli “auslass” montatesi e dei “babi” canalesi. Uccellacci e rospi, secondo una simil-leopardiana lotta secolare tra paesi e soprannomi goliardi? Sì, ma destinati a diventare cigni principeschi, nel segno dell’outdoor: per 21 km di percorsi fruibili con bicicletta gravel, mtb “handbike” e tandem, che proseguiranno da qui a Castellinaldo, Castagnito e Guarene. E’ un lavoro “di territorio”: che, tra vigne e noccioleti, si dipana su uno dei “Wine Tour”, i sentieri tematici che il Consorzio di Tutela Roero ha istituito con l’Ecomuseo, rivolgendosi ad un pubblico di bikers senza particolari abilità tecniche.

Sarà percorso “per tutti” senza passaggi tecnici difficili o tratti troppo faticosi, ma anche godibile dal punto di vista panoramico e ricco di attrattive. Nel territorio di Canale verranno create aree dedicate al fitness inclusivo: mentre a Montà ci si concentrerà sulla strada di San Giacomo che da Via Santuario arriva al Santuario dei Piloni, per proseguire poi per la pista pedonale ciclabile adiacente alla strada provinciale 247 (che, così, dovrebbe finalmente rientrare nella luce che merita) e il recupero del vecchio sedime della strada sterrata della “Redina” che scende verso Canale.

Riqualificazione dell’esistente, e nuove ispirazioni: per chi visita il Roero, per chi lo vive ogni giorno.

Paolo Destefanis