«Felice di promuovere l’educazione finanziaria»

Grande soddisfazione per il banchiere e scrittore di Cervere Beppe Ghisolfi, premiato in Umbria

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Beppe Ghisolfi

Prestigioso premio internazionale per il banchiere e scrittore originario di Cervere, Beppe Ghisolfi, che sabato 9 ottobre, nel comune di Spello, in Umbria, ha ricevuto l’ambito riconoscimento “Constantinus Magnus”. Lo abbiamo intervistato.

Ghisolfi, partiamo dall’attualità del premio. Che emozione ha provato ricevendo questo importantissimo riconoscimento?
«Sicuramente una forte emozione. Ricevere il “Constantinus Magnus” ha per me un significato particolare. Si tratta di un premio internazionale assegnatomi per “aver conseguito speciali benemerenze nel campo dell’economia in ambito nazionale, europeo e mondiale”. La cerimonia si è svolta nella Sala dell’Editto del comune di Spello, uno dei borghi più belli d’Italia. Ringrazio sentitamente il Sacro Ordine Imperiale Militare Nemagnico Angelico Costantiniano di San Giorgio e Santo Stefano e la Giuria che mi ha scelto tra numerosi candidati . Devo essere sincero : il conferimento di un premio è sempre un momento di grande gioia perché significa veder riconosciuto e apprezzato il lavoro svolto in tanti anni con passione e impegno».

A “ mente fredda “ e, in senso più ampio, cosa rappresenta per lei il Premio ? È il riconoscimento per l’impegno profuso a favore dell’educazione finanziaria?

«Sicuramente io lo interpreto così. Ho iniziato quarant’anni fa a diffondere l’educazione finanziaria cominciando dai ragazzi delle scuole elementari. Ci ho sempre creduto e oggi vedo che è diventato un tema centrale non soltanto in Italia ma praticamente in tutti i Paesi del mondo. I miei due libri sull’argomento (“Manuale di educazione finanziaria” e “Lessico finanziario”, pubblicati da Aragno) hanno avuto un successo straordinario. Questo testimonia che ero nel “giusto”. Dico sempre agli studenti: “Ricordatevi che anche se non vi occupate di economia, l’economia, prima o poi, si occuperà di voi”. Ci sarà pure un motivo se il presidente dell’Abi Antonio Patuelli e l’editorialista di Milano Finanza Angelo De Mattia mi hanno definito “il pioniere dell’ educazione finanziaria”… (ride, nda)».

A proposito di educazione finanziaria, domanda banale ma fondamentale: perché è così importante?
«Perché se non si conoscono i termini della finanza non si comprendono gli avvenimenti che accadono. In larga parte gli stessi sono legati proprio all’economia. E anche per tutelare e difendere i nostri risparmi. Senza un minimo di conoscenze economiche non siamo in grado neppure di comprendere le tante notizie dei telegiornali. Oggi sentiamo parlare continuamente di “criptovalute”, “derivati”, “spread”, ma chi ne conosce esattamente il significato?».

A che età e in che modo è opportuno avvicinarsi all’educazione finanziaria?

«I primi rudimenti andrebbero insegnati già in quinta elementare. Un’ora a settimana dovrebbe essere prevista in tutte le scuole. Da anni insisto perché si cominci proprio dai giovani studenti. L’educazione finanziaria deve diventare una materia scolastica obbligatoria come già avviene in molti Paesi».

Chi sono i Paesi più sensibili a questo aspetto? Sono tangibili, nelle loro politiche, gli effetti di tale “sensibilità”?

«Numerosi stati americani, il Portogallo, la Nuova Zelanda e molti altri Paesi hanno avviato politiche concrete di inclusione ed educazione finanziaria,compresi Giappone e India. Le crisi economiche che si susseguono negli anni arrecano meno danni dove le conoscenze sono meno superficiali. Essere informati rappresenta sempre un valido strumento di comprensione e di difesa in tempi complicati co­me quelli attuali».

L’Italia a che punto è in fatto di educazione finanziaria?

«Negli ultimi anni le iniziative sono aumentate in modo considerevole . Un ruolo importante lo svolgono il Comitato Mi­nisteriale presieduto dalla professoressa Annamaria Lusardi e la Fondazione per l’Edu­ca­zione Finanziaria (Feduf) diretta da Giovanna Boggio Robutti. Occorre poi considerare le attività di Banca d’Italia, della Consob, di Poste Italiane, di numerose banche e fondazioni e di molti altri enti e istituzioni. Sul piano legislativo c’è un progetto di legge (senatori Damiani e Marino) che prevede l’obbligo della materia nelle scuole. La situazione rispetto agli anni in cui ho iniziato io a parlarne è decisamente migliorata».

Restando con i fari puntati sulla nostra nazione, la strada im­boccata con Draghi a livello economico-finanziario è quella giusta oppure ritiene servano ulteriori misure?
«Credo che Draghi non abbia assolutamente bisogno dei miei consigli. È una delle personalità più competenti al mondo. Ho grande fiducia in lui e condivido in pieno il suo operato».

E la provincia di Cuneo, economicamente parlando, come sta? Quali sono i punti di forza della Granda?
«Dopo la pandemia, la situazione sta migliorando ovunque e avremo una crescita del prodotto interno lordo superiore alle aspettative. Il segreto del Cu­neese non sta nella classe politica (il caso “infinito” del­l’Au­tostrada Asti-Cuneo lo dimostra) ma nella sua gente e nei suoi imprenditori. Si tratta infatti di persone serie che credono nei valori e che ogni giorno combattono con grande tenacia contro una burocrazia assurda e non perdono mai l’entusiasmo e la voglia di lavorare. Alla fine, l’impegno e la determinazione premiano sempre».

In conclusione, torniamo a lei: interventi in tv da esperto di economia, libri, corsi, approfondimenti, divulgazione. Quale sarà il prossimo progetto? Starà sicuramente lavorando a qualche nuova iniziativa…

«Sono un cuneese e, quindi, la voglia di fare e di lavorare non mi abbandona mai. Cerco di dare il mio contributo nelle sedi dove vengo chiamato. Sto preparando un nuovo manuale di educazione finanziaria che potrà essere utilizzato come testo scolastico . Un libro semplice, adatto ai ragazzi. Nei prossimi giorni sarò relatore sui temi dell’educazione finanziaria nell’ambito di un importante convegno internazionale che si terrà a Roma. Successivamente parteciperò a Parigi alle riunioni del­l’Assemblea e del Consiglio di Amministrazione di Wsbi, l’Istituto Mondiale delle Casse di Risparmio, di cui faccio parte come rappresentante per l’Italia».