Compral, una lunga storia che affascina da 40 anni

«La nostra missione resta mettere insieme le forze e fare sistema, continuando a progredire»

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Compral è una società cooperativa agricola a mutualità prevalente il cui atto costitutivo, stipulato a Cuneo con l’assistenza del notaio Aldo Saroldi, risale al 24 dicembre 1981. L’acronimo Compral, ideato dagli stessi costituenti, sta per “Commer­cializzazione prodotti allevamenti”. Dalla nascita di quel movimento di valori ideali e buone pratiche produttive, è trascorso un quarantennio in cui la zootecnia ha cambiato radicalmente volto, diventando un comparto in linea con i più avanzati standard europei, capace di rispondere alle sfide del mercato globale e alle crescenti esigenze dei consumatori.
Come tante altre iniziative di successo del settore, la cooperativa Compral è stata promossa e sostenuta dall’Associazione provinciale allevatori di Cuneo.
Il comparto zootecnico era allora caratterizzato da ritmi di crescita elevati, per cui il primo indirizzo di lavoro della cooperativa fu proprio la commercializzazione degli animali da allevamento di razza Piemontese e di razza Frisona. Per far conoscere la Compral si partecipò a numerose fiere e fu avviata una importante campagna di promozione del bestiame allevato secondo specifici criteri e dotato di idonea certificazione genealogica e sanitaria.
In quel tempo presidente era il conte Guido Brondelli di Brondello, affiancato alla direzione dal dottor Bartolomeo Bovetti, che contemporaneamente ricopriva la carica di direttore dell’Associazione allevatori. Tutta l’attività fu incoraggiata e supportata in buona parte dal personale dell’Apa cuneese, sulla base di una felice sinergia che ha fecondato e irrobustito l’intero sistema allevatoriale.
Furono anni di crescita graduale ma costante che sfociò all’inizio degli anni ‘90 e più avanti ancora nell’attività commerciale di esportazione di bovini di razza Piemontese.
Racconta il direttore Bovetti: «Ho il ricordo di una stagione ricca di grandi soddisfazioni, perché si vide la razza Piemontese protagonista a livello mondiale, addirittura in competizione con altre razze numericamente più im­portanti, in particolare quelle francesi, le più strutturate e agguerrite. Ci furono dei risultati significativi in Europa ma non solo, anche in Nord America e Sud America prese piede il nuovo corso. Fra i tanti episodi, mi piace citare la raccolta di embrione con l’impiego di un gruppo di lavoro costituito dalla Cooperativa che fu accreditato dall’autorità sanitaria del Cana­da. Una cosa mai vista: riuscimmo ad approdare sul mercato canadese con circa 1500 em­brioni congelati».
Col passare degli anni la Com­pral ha iniziato un secondo percorso relativo alla vendita di bestiame da macello e alla commercializzazione delle vacche da riforma di razza Frisona. Anche in questo caso il percorso è stato graduale, partendo dalle mezzene in osso.
Una svolta importante è giunta sul finire degli anni ‘90, quando la Compral ha iniziato la collaborazione con la Grande distribuzione. I volumi sono via via au­mentati così come la valorizzazione del bestiame. E in parallelo è cresciuta la base sociale, che ha incrementato i numeri fino a raggiungere e superare i 200 soci. Un processo che ha comportato un salto di qualità sotto l’aspetto organizzativo e gestionale.
Spiega il dottor Bovetti: «Quello è il momento in cui la Compral ha cominciato a strutturarsi in autonomia, anche se il collegamento con l’Associazione allevatori si è sempre mantenuto ben saldo, anche rispetto a ogni altra iniziativa di valorizzazione della razza Piemontese da portare avanti insieme».
Siamo ormai nel Duemila, il mondo cambia e bisogna adeguarsi alle nuove sfide.
Nel 2003 sale alla presidenza di Compral Roberto Chialva, destinato a una lunga carriera anche ai vertici dell’Apa, che continua tuttora dopo i passaggi che hanno portato alla nascita dell’Arap.
Il volume della produzione si sviluppa tanto da indurre a progettare uno stabilimento in proprietà per la macellazione, lavorazione e porzionatura delle carni. Il nuovo laboratorio sorge nel polo agroalimentare al Miac di Cuneo, dotato di tecnologie all’avanguardia. Vengono realizzati anche i nuovi uffici e lo spaccio aziendale.
Sottolinea il direttore Bovetti: «Abbiamo così potuto ampliare l’offerta sul mercato locale e verso la Grande distribuzione, rispondendo anche alle richieste dall’estero. È stato un investimento importante, supportato dalla Regione Piemonte, che ha consentito alla cooperativa di guadagnare quote rilevanti di mercato. Intanto è continuato il percorso di crescita dei dipendenti, le iniziative si sono moltiplicate, è nata la linea della Fassoneria in franchising con una presenza diffusa a livello nazionale».
Oggi la Compral è considerata un player strategico nel mondo della razza Piemontese, sotto il segno della popolarità acquisita dalla carne di Fassone, irrinunciabile nella ristorazione e ricercata dagli chef stellati da Londra a Hong Kong. Un cammino che tappa dopo tappa ha qualificato il ruolo degli allevatori-produttori, confermando quello che è sempre stato il “credo” della cooperativa: valorizzare il prodotto dei soci significa dare certezze alle attività aziendali, potendo contare sulla programmazione e un’as­sistenza puntuale.
Realtà solida sotto il profilo commerciale, grazie alla rete di rapporti creata nel tempo, la Com­pral è vicina ai consumatori mostrando un’attenzione spiccata verso le tematiche della salubrità del cibo, del benessere animale, dell’impatto ambientale e più in generale della sostenibilità. E nel frattempo si intensifica la collaborazione ad ampio raggio con l’altra filiera, rappresentata dalla “sorella” Compral Latte, che ha da poco inaugurato la propria sede accanto a quella di Compral Carni. Un accordo di rete, sancito l’anno scorso per acclamazione dagli oltre 450 soci complessivi, permette di concretizzare attività comuni, dall’amministrazione alla logistica, favorendo economie di scala quanto mai necessarie per tenere costi e bilanci in ordine.
Sono passati quarant’anni e il direttore Bartolomeo Bovetti, com’è nel suo Dna, mantiene lo sguardo dritto e aperto nel futuro: «La nostra mission resta quella: mettere insieme le forze e fare sistema. La mia personale soddisfazione è aver visto crescere negli anni, in questo territorio piemontese dove l’individualismo è un dato antropologico, una insospettabile vocazione cooperativistica, irrobustita via via dai risultati raggiunti nella tutela e valorizzazione della nostra carne e del nostro latte. Per questo continuo a ripetere, durante le nostre assemblee, il vecchio adagio africano: “se vuoi arrivare primo, corri da solo; se vuoi andare lontano, cammina insieme…”».