Le ACLI provinciali di Cuneo chiedono che i gestori di circoli e locali pubblici siano sollevati dalla responsabilità del controllo del green pass

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“Non si deve accollare ai gestori dei locali pubblici l’obbligo di effettuare i controlli sul certificato vaccinale dei loro clienti; vanno invece responsabilizzati i cittadini, che debbono essere consapevoli della necessità di poter dimostrare, in caso di verifica, di essere in possesso del green pass”.

E’ questa, in sintesi, la richiesta che le Acli provinciali cuneesi avanzano agli esponenti politici, nell’imminenza dell’entrata in vigore della legge che prevede il controllo del certificato vaccinale da parte dei gestori dei circoli e dei locali pubblici, comprese le piccole realtà.

“Siamo assolutamente d’accordo sulla necessità di essere vaccinati per contrastare la diffusione del Covid – dicono i componenti della presidenza – come pure sulla opportunità che ciascuno sia in possesso del certificato vaccinale o green pass, in modo che possa essere esibito in caso di controllo. Quello che suscita le maggiori perplessità è il fatto che la responsabilità del controllo, anche nei circoli, nei piccoli esercizi e società sportive, sia scaricata sui gestori, sui presidenti dei circoli o sui soci collaboratori”.

“In altre situazioni, ad esempio, sui mezzi di trasporto che sono anch’essi piuttosto problematici sotto questo punto di vista – dice il presidente provinciale Acli Cuneo, Elio Lingua – tale impegno non viene richiesto ai gestori delle linee o ai conducenti, per cui ci viene da pensare che i soggetti in questione siano più forti nel rifiutare l’incombenza. I trasporti ricadono tra le attività “essenziali”, mentre la socialità, l’aggregazione e anche lo sport di cui ora siamo tanto fieri vengono definite “non essenziali”, quindi sacrificabili, relegandole sull’online o delegando la responsabilità. Il periodo è difficile, e ne siamo ben consapevoli, ma non si può scaricare addosso agli ultimi della catena tutta la responsabilità”.

Il controllo del pass vaccinale comporta, per tanti circoli ed esercizi, gravi difficoltà di verifica, e se si presentano le Forze dell’Ordine per l’accertamento, sia l’esercente sia il cliente sono passibili di una sanzione che va dai 400 ai 1000 euro.

“Come associazione provinciale – proseguono i membri di presidenza Acli Cuneo – chiediamo che siano responsabilizzate le persone che frequentano gli esercizi e che siano rese consapevoli che, se vogliono accomodarsi al chiuso, devono essere in regola con il pass vaccinale e devono poterlo mostrare in caso di richiesta da parte delle Forze dell’Ordine. In questo modo, gli esercenti e i gestori possono essere sollevati dall’obbligo di un controllo che, al massimo, potrebbero praticare su base volontaria”.

Le Acli di Cuneo per responsabilizzare tutti i cittadini, propongono concretamente che venga affisso un cartello in ogni locale pubblico, in cui si ricordi chiaramente a chi si siede al chiuso, che la legge prevede di avere con sè il green pass cartaceo o sul telefonino e che, in caso di mancato possesso, al momento del controllo da parte delle Forze dell’Ordine, c’è una multa da pagare. In questo modo non sono i responsabili dei locali ad avere l’obbligo di controllare, ma sono i clienti a dover possedere il documento da esibire.

“Continuiamo ad essere responsabili – conclude il presidente Lingua – usando il buon senso, sensibilizzando i nostri soci e volontari al vaccino e all’utilizzo del green pass e facendo tutto il possibile sui controlli, ma chiediamo che gli esponenti politici comprendano le criticità di applicazione di una norma che riteniamo utile e condivisibile, ma non praticabile, dal punto di vista operativo, con le modalità attuali”.