La Valle Stura è la più lunga del settore alpino della Granda. Ha origine dal colle della Mad­­dalena (o di Larche per i francesi) e si dipana per oltre 55 chilometri fino a sboccare sul pianalto cuneese presso Rocca­sparvera.
Nella valle, che separa le Alpi Ma­rittime dalle Cozie Me­rid­i­o­nali, scorre lo Stura, affluente del Ta­naro presso Cherasco, il quale riceve le acque di vari torrenti che discendono in fragorose ca­scate dalle vette circostanti la cui altezza rag­giunge i 3.000 metri.
Il fondovalle, dominato dalla stupenda falesia delle Bar­ricate (Ponte­bernardo), è solcato dalla strada statale 21 che collega la pianura piemontese all’alta Provenza (bacino della Du­rance e del Rodano). I valloni laterali, alcuni dei quali piuttosto lunghi, sono percorsi da comode strade, talvolta di notevole interesse turistico (strada provinciale numero 255 per il colle della Lombarda).
Il territorio è suddiviso in dodici Co­muni: Borgo San Dalmazzo, Rocca­spar­vera, Rit­tana, Gaiola, Valloriate, Moiola, De­mon­te, Aisone, Vinadio, Sambuco, Pie­tra­porzio e Argentera.
La Valle Stura, in cui si trovano l’antico santuario di Sant’Anna (il più alto d’Europa), le grandiose fortificazioni albertine di Vi­nadio, le acque termali convogliate nel rinomato stabili­mento di Bagni di Vina­dio, i centri per lo sci di fondo e la stazione sciistica di Ar­gentera-Bersezio, è nota fin dall’antichità quale naturale collegamento tra i due versanti delle Alpi sud-occidentali.
Da Demonte si dirama il Vallone dell’Arma che conduce al Colle Fauniera collegando la Valle Stura con la Valle Grana e poi, attraverso il Colle d’Esischie, con la Valle Maira. Il Fauniera è meta ambita dagli appassionati di ciclismo, come ben testimonia il cippo dedicato al campione delle due ruote Marco Pantani.
Merita segnalazione anche la Borgata di Paraloup, sede della prima banda partigiana di Giustizia e Libertà e ospitante oggi sale per mostre, un rifugio, un ristorante e un archivio museale.
Dal punto di vista gastronomico, la Valle Stura è una meta particolarmente attrattiva, la cui vivacità si rispecchia nella cucina tipica grazie ad eccellenze come l’Agnello Sambucano Pre­sidio Slow Food, i cruset (gnocchetti locali simili alle orecchiette) e l’Oula al fourn, composta da verdure tagliate a pezzettini, patate, fagioli e porri.