La provincia di Cuneo accoglie la stagione artistica di «Recondite armonie» fino al 16 settembre

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Recondite armonie

Dopo un anno difficile per tutti a causa della pandemia causata dal Covid19, torna con un programma più ricco che mai – dal 19 giugno al 16 settembre – la rassegna “Recondite Armonie”, che anche quest’anno propone una pluralità di forme espressive, spaziando dalla musica classica alla musica popolare, passando per la raffinatezza della musica jazz (“Jazz and Wine”) sia autoctona sia straniera, fino ad arrivare alla musica liturgica con costanti riferimenti letterari.

Tra i filoni più importanti anche di questa edizione, Organi Vespera, la una rassegna organistica su organi storici da Vittino a Vegezzi-Bossi – 450 anni di esperienza liutaria. I concerti, preceduti da una breve lettura meditativa, hanno la partnership dell’attuale ditta organaria Vegezzi Bossi – Brondino, con i quali si propone la valorizzazione delle squisitezze foniche degli strumenti, storici e moderni sul nostro territorio, realizzati dalla dinastia Vittino-Vegezzi-Bossi di Centallo (CN), in 450 anni di esperienza liutaria.

Giovedì 15 luglio alle ore 21,15 a Savigliano, al Museo Ferroviario, “When blues meets Jazz” con Andrea Scagliarini armonica e voce Max Gallo chitarra  Alice Costa basso elettrico, Riccardo Marchese alla batteria. Lorenzo Favero Special Guest

When Blues Meets Jazz costituisce un progetto artistico musicale nato dall’incontro tra il jazzista Max Gallo, raffinato chitarrista torinese, e l’armonicista blues Andrea Scagliarini.  Fin dal 2016, questi due artisti progettano di coniugare due linguaggi apparentemente simili, ma nello stesso tempo distanti nelle sonorità, nel fraseggio e nella rilettura ritmica degli standard.

Venerdì 16 luglio presso il Museo Ferroviario di Savigliano, Manuel Peluso and band “I shot a man” con Emanuele Peluso chitarra, tromba, voce , Domenico De Fazio chitarra Blue, Elia Bongiorno Campigotto batteria.

Il  blues del progetto “I shot a man”, nato nell’estate 2014 è uno sguardo che dalle origini degli spiritual cantati a voce nuda nei campi di cotone della Louisiana, arriva a quelle chitarre acustiche suonate con colli di bottiglia, e si spinge fino alle valvole sature degli amplificatori, quando il blues stava partorendo il rock, e presto tutti avrebbero cominciato a ballare.

La formazione in trio senza basso risponde ad una scelta precisa  degli interpreti, che “costringe a inventare arrangiamenti nuovi, a ripensare la ritmica, in dialogo costante tra le percussioni e un fingerpicking vecchio di cent’anni”.  In una prospettiva aperta  dove chitarre elettriche, di legno, di ferro, possono interagire con cucchiai, sgabelli e assi per lavare i panni: di quando il blues si faceva con quel che c’era, cantando le storie di amori  che vanno e vengono, di soldi che vanno e non vengono. Storie di sempre che hanno fatto la storia del blues e dei suoi celebri protagonisti, qui riletti da Domenico De Fazio, Blue Bongiorno e Manuel Peluso, con risultati accolti altrove (Per il Turrita Blues di Torino ad esempio) con grande successo di pubblico .

I Shot a Man nasce nell’estate 2014, da una pessima idea di Domenico De Fazio, dei suoi slide, delle sue vecchie chitarre elettriche, di legno, di ferro. Alla batteria c’è Blue Bongiorno, polistrumentista di formazione jazz che non disdegna di suonare cucchiai, sgabelli e assi per lavare i panni.  Completa la formazione Manuel Peluso, che ha trovato nella formula chitarra acustica e voce l’equilibrio giusto tra tecnica ed espressione.

Il nostro blues è uno sguardo che dalle origini degli spiritual cantati a voce nuda nei campi di cotone della Louisiana, arriva a quelle chitarre acustiche suonate con colli di bottiglia, e si spinge fino alle valvole sature degli amplificatori, quando il blues stava partorendo il rock, e presto tutti avrebbero cominciato a ballare.  Tre anni fa iniziammo a suonare senza un basso, e non lo abbiamo mai cercato veramente. Avevamo paura di cadere in uno schema che conoscevamo troppo bene.

Oggi siamo ancora convinti che il nostro suono sia fatto di voce, chitarra acustica, elettrica e batteria. Ci costringe a inventare arrangiamenti nuovi, a ripensare la ritmica, in dialogo costante tra le percussioni e un fingerpicking vecchio di cent’anni.  E poi al pubblico piace. È piaciuto al Torrita Blues Festival, al Blues Made in Italy.  Ci pare che il blues sia sempre stato con noi. Cantiamo le storie dei grandi, che in fondo sono le nostre stesse storie. Amori che vanno e vengono, soldi che vanno e non vengono. Sentirsi soli in una notte piovosa, imbracciare la chitarra e svegliare tutti.

Sabato 17 luglio a Pietra Porzio (CN), presso la Chiesa di Santo Stefano (organo Carlo Vittino 1839) un concerto per il filone “Organi Vespera” con Nicolò Sari organo Ubaldo Rosso flauto Milena Punzi violoncello.