“Dialoghi Eula Extra” a Villanova Mondovì, Pancheri e Magri discutono del futuro: nuova centralità per l’Europa?

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Uno spaccato sugli scenari internazionali. Un viaggio che è partito dagli Stati Uniti ed è arrivato in Europa, passando per la Cina, la Russia ed il Medio Oriente. Paesi e popoli così lontani, eppure mai così vicini, come dimostra anche l’attualità. Non ha certo deluso le aspettative il secondo appuntamento dei ‘Dialoghi Eula Extra’ 2021, il festival della buona politica di Villanova Mondovì (CN), andato in scena martedì 8 giugno: uno straordinario racconto dell’ultimo decennio di storia americana al centro del dibattito, l’ultimo in modalità streaming.

Come annunciato dal vicesindaco Michele Pianetta in apertura della diretta, per la seconda parte dell’anno, l’auspicio dell’Amministrazione comunale e del Comitato organizzatore (guidato dal direttore scientifico Fulvio Bersanetti) prevede un ritorno alle origini, con un momento di approfondimento autunnale presso l’antica Chiesa di Santa Caterina a Villavecchia.

Partiti con un saluto ed una introduzione di Simone Crolla, managing director della Camera di Commercio americana in Italia, che ha ricordato l’antica amicizia tra i due Paesi (un rapporto consolidato che, prima del Covid, valeva quasi 60 miliardi di euro di export oltreoceano), i lavori sono proseguiti con la presentazione del libro di Giovanna Pancheri, giornalista televisiva ed autrice del saggio ‘Rinascita americana’ (edizioni SEM Libri): intervistata da Nicola Gallino (la Repubblica), l’anchorwoman di Sky TG24 non ha lesinato commenti, anche taglienti, sui grandi protagonisti della più recente fase politica a stelle e strisce.

Da Barack Obama («che ha ereditato una crisi economica così pesante da insinuare nella classe media il dubbio che gli Stati Uniti non fossero più il Paese delle opportunità») a Donald Trump («tanto abile nell’intercettare il senso di umiliazione diffuso nella società e nel riproporre il mito del ‘sogno americano’, quanto miope nel circondarsi di ‘yes man’ e nel non mantenere le promesse della campagna elettorale»), sino a Joe Biden («gli americani, a differenza degli europei, votano più con il portafoglio che con l’ideologia, a conti fatti la ricetta sovranista dei dazi e la guerra commerciale con la Cina promossa da Trump non ha pagato. La sua esperienza ha rassicurato ampie fasce dell’elettorato»). Il tutto con un immancabile riferimento alla pandemia da Covid-19, che la giornalista romana ha contratto durante l’esperienza come inviata tra New York e Washington.

Un dibattito che ha visto grande protagonista anche Paolo Magri, vicepresidente esecutivo dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), ma soprattutto uno dei più attenti ed autorevoli commentatori di politica internazionale. L’apertura dell’intervento di Magri è dedicata al nuovo corso dell’Amministrazione americana, con toni altrettanto decisi («Biden dopo Trump è come la quiete dopo la tempesta»). Il giudizio sul quarantaseiesimo presidente, sebbene prematuro, è positivo, nelle sue vesti di ‘normalizzatore’ rispetto ai temi che oggi sono al centro dell’agenda politica, a partire dall’ambiente e dalle relazioni con l’Europa. Proprio il Vecchio Continente ha, per Magri, la grande opportunità di tornare centrale negli equilibri globali di domani: «La mia impressione è che, dopo anni all’insegna dell’’America first’, difficilmente torneremo ad un protagonismo spinto degli Stati Uniti sullo scenario globale. Il processo sarà graduale: nel frattempo l’Europa può diventare il fulcro del nuovo scacchiere, tra Cina, Russia e quel Medio Oriente che di recente è tornato ad incendiarsi».

Si chiude con un riferimento alla strettissima attualità, in particolare al dibattito scaturito dalla decisione del G7 di promuovere una ‘global corporate tax’ per indurre i giganti della tecnologia ad una maggiore imposizione fiscale: «Gli Stati Uniti – sostiene Pancheri – proponendo questa tassa si sono mostrati più ambiziosi rispetto a quell’Europa che, negli ultimi anni, si era ritagliata un ruolo di primo piano diventando un punto di riferimento per la giurisprudenza nel rapporto con i big tech». Tuttavia serve fare estrema attenzione: «Un conto sono gli annunci politici – avverte Magri – ed un altro le effettive revisioni dei sistemi fiscali. Invito ad una maggiore prudenza, è solo l’inizio di un percorso lungo e tortuoso».

Il bilancio, per il Comune di Villanova Mondovì che da otto anni promuove la manifestazione, è particolarmente positivo: «Chiudiamo questa prima parte dell’anno – è il commento del sindaco, Michelangelo Turco – con due appuntamenti di altissimo profilo. Dopo l’incontro di marzo, focalizzato sulla situazione italiana con ospite il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ecco un ‘dialogo’ che ci ha aperto al mondo. Siamo contenti di aver portato il nostro piccolo contributo nel fare buona cultura e approfondimento di livello per la nostra comunità. Condizioni sanitarie permettendo, abbiamo voglia di tornare in Santa Caterina: è questo il grande obiettivo del 2021».

c.s.