L’opinione di Fedez

«Da persona libera mi assumo la responsabilità di ciò che dico e faccio, il contenuto del mio intervento è stato definito inopportuno da rai3»

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IL FATTO
L’artista ha sempre il diritto di esprimere la sua opinione politica liberamente, specie quando si trova sul palcoscenico del servizio pubblico?

Alla fine, lasciando stare lo strascico di polemiche più o meno fuori tema, Fedez ha sollevato una questione im­portante: l’artista ha il diritto di esprimersi liberamente, fuori dalla performance, sul palco? E questo può avvenire se il palcoscenico è quello della Rai, ovvero del servizio pubblico?
La questione è tutt’altro che scontata, perché verrebbe da pensare che effettivamente in democrazia do­vrebbe essere scontato po­ter esprimere liberamente un proprio pensiero anche pubblicamente. Ma il contesto mediatico in cui ci muoviamo è sempre più complesso.
In ogni caso tutto è cominciato con il concertone del primo maggio, classico appuntamento dedicato al­la Festa del Lavoro.
Fedez, esponente della scena hip-hop oltre che ma­­rito dell’influencer Chia­ra Ferragni (che insieme sono noti anche come i Ferragnez), ha denunciato via social le pressioni ricevute dalla Rai che lo aveva invitato a non esprimere opinioni sul tema del Ddl Zan. La Rai ha poi ribattuto di aver lasciato campo libero all’artista e la vicenda è diventata di dominio pubblico per diversi giorni. Il marito della Ferragni ha detto: «Da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e che faccio, il contenuto del mio intervento è stato definito inopportuno dalla vi­cedirettrice di Rai3. È stata la prima volta che mi è successo di dover inviare il mio testo… ma poi mi è stato dato il permesso». Fedez ha successivamente mostrato la registrazione della sua telefonata con Ilaria Capitani, mentre la Rai ha smentito qualsiasi pressione: «È scorretto e pri­vo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concertone del primo maggio per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto», continua il comunicato, «La Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi».
Il tema del contendere era stato l’attacco al senatore leghista Andrea Ostellari, reo di aver ostacolato il Ddl Zan. Quindi una questione forzatamente politicizzata che, infatti, ha in seguito scatenato prese di posizione a catena tra chi si è schierato dalla parte di Fedez e della libera espres­sione e chi invece ha criticato l’autore di “Co­munisti col Rolex”, a sua volta definito “radical chic in Lamborghini”.