Con un encomio, il “grazie” della comunità di Canale al Maresciallo Cortellessa

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Un encomio, solenne e “benedetto” dalla presenza del parroco don Eligio Mantovani, nei confronti di una personalità accompagnata dai crismi dell’eccezionale senso civico e della profonda attenzione alla comunità, secondo la stessa definizione del sindaco Enrico Faccenda. Questo è successo, a Canale, nella seduta di Consiglio comunale di mercoledì 28 aprile: con l’intera assemblea civica pronta a tributare il più grande degli onori al Maresciallo Capo Angelo Cortellessa, che per tre anni ha guidato il Comando Stazione dei Carabinieri della capitale del pesco.

«Si tratta di una figura di grande lungimiranza e dalle grandissime capacità -ha spiegato il primo cittadino, nell’annunciare l’encomio in corso di seduta- e che quotidianamente, anche nel periodo critico del lockdown e dell’emergenza sanitaria, ha continuamente presidiato il territorio: vigilando correttamente e con grande professionalità, ma anche con grande umanità l’attività degli esercizi pubblici, fornendo le giuste informazioni alla popolazione spesso in coda fuori dai negozi, tutelando la salute pubblica».

Faccenda ha espressamente parlato di “dono luminoso”, nel spiegare le qualità di Cortellessa: il quale ha esaurito il suo incarico a Canale lo scorso 26 marzo, proseguendo ora il proprio cammino nell’Arma a Fossano. Molti, moltissimi, i modi con cui il Maresciallo Capo ha espresso le proprie capacità qui: «Sapendo fornire anche assistenza alle famiglie e ai malati, presenza attenta anche nel corso delle processioni religiose, nella sua generosità alla Casa di Riposo, alla Caritas di Canale e di Montà» che ricade territorialmente nelle competenze del Comando locale.

Il primo cittadino ha poi precisato: «Abbiamo scelto di porgere questo encomio in Consiglio anche affinché tutto rimanga agli atti: è un riconoscimento all’Angelo Cortellessa come Carabiniere, ma anche come uomo, come amico.

Proprio il parroco ha fornito altri spunti di riconoscenza: citando San Giovanni Bosco, e spiegando come il graduato abbia «portato avanti il proprio ruolo, la sua opera non per dominare le persone, ma per servirle. Ha sempre agito come padre, come amico, con il cuore»..

Il diretto interessato, dalla sua, ha avuto modo per ringraziare a sua volta per questa sorta di premio accompagnato dagli applausi unanimi dei presenti: «Per scelta familiare, io resterò a Canale perché è una città a cui sono legato per tanti motivi: e resterò al suo servizio, anche se la mia sede di lavoro sarà lontana.

Paolo Destefanis