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Savigliano prova a immaginarsi tra dieci anni

L’assessore comunale Paolo Tesio ha illustrato a IDEA il progetto mirato allo sviluppo della città

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Dopo un anno im­pegnativo, caratterizzato da una pandemia che ha cambiato il mondo, sembra intravedersi una flebile luce in fondo al tunnel. In questo contesto che ci ha messo a dura prova, l’Amministrazio­ne saviglianese ha deciso di guardare avanti. Il progetto messo in atto si chiama “Immagina Saviglia­no”, portato avanti con la società Avventura Urbana, vuole proiettare l’immagine di una città cambiata e migliorata nell’arco di 10 anni, per poi lavorare in quella direzione. Abbiamo affrontato il tema con l’assessore saviglianese all’urbanistica, allo sport e alle politiche gio­vanili, Paolo Tesio.
Da cosa è nata l’esigenza di progettare una città post pandemia?
«Nell’ultimo anno si è verificata una serie di stravolgimenti assolutamente imprevedibili, i quali sono andati a modificare le nostre abitudini, le nostre vite e, di conseguenza, le nostre priorità. Il cambiamento si è verificato in tutti gli àmbiti, dai nostri orari ai nostri stili di vita, al nostro modo di consumare e di relazionarci all’interno della città. Si sono modificate le sfide che una città e un’Ammini­stra­zione si trovano ad affrontare. Sono convinto che davanti a nuovi obiettivi e a nuovi bisogni, la politica sia chiamata a trovare nuove soluzioni. Allo stes­so tempo la sollecitazione di riflettere sul futuro della città per progettare un contesto più vivibile, ancor più a misura d’uomo e di ragionare sul me­dio/lungo periodo era arrivata già prima del Covid da parte di alcune associazioni di categoria (in particolare da Ascom), ma nell’ultimo anno avevamo concentrato le risorse, anche economiche, su prio­rità legate alla pandemia».
Qual è quindi la finalità del progetto?
«Ragionare insieme sulla vi­sione e la strategia di sviluppo della città. Il percorso è stato ideato per trattare alcuni grandi temi come la mobilità, la valorizzazione del centro storico, il turismo, l’ambiente, lo sport e il commercio».
Quale sarà l’iter?
«Sabato 17 aprile si è svolto l’evento di lancio. In queste settimane la società Av­ven­tura Urbana sta svolgendo una serie di interviste a cittadini e associazioni. Lo scopo principale di questa attività è indagare su quali siano le esigenze e i bisogni della comunità locale, così da costruire un terreno comune di lavoro. Il 29 maggio si terrà un evento partecipativo che permetterà di passare all’individuazione di strategie utili alla ri­partenza della città di Sa­vi­gliano e per migliorare la sua vivibilità. Dopo l’evento partecipativo, Av­ventura Ur­ba­na elaborerà un report che, insieme a una dettagliata de­scrizione di quanto emerso durante le precedenti tappe del processo, sarà riassunto in un documento finale. Il con­tenuto di questo do­cumento sarà presentato a giugno».
Lei, da giovane cittadino saviglianese oltre che da amministratore, come vorrebbe Savigliano tra 10 anni?
«Savigliano viene scelta per la posizione baricentrica in provincia e perché ben fornita di tanti servizi (università, ospedale, sta­zione ferroviaria). Questo va mantenuto e consolidato. Tra 10 anni vorrei una città che, oltre ad aver potenziato quanto sopra, sia attrattiva verso l’esterno, con un’identità turistica chiara, legata alle caratteristiche del territorio, che sappia dialogare con le valli e con le Langhe, offrire un centro storico ancora più a misura d’uomo, con maggiori spazi pedonali e piazze ri­strutturate, con un centro polisportivo di livello e il potenziamento dei percorsi “outdoor”».
Cosa ha le tolto la pandemia in questo anno?
«Come a tutti, la pandemia mi ha tolto la possibilità di aggregazione con amici e cari. L’attività amministrativa che svolgo, però, mi ha in parte aiutato, perché mi ha permesso di non perdere del tutto la possibilità di comunicare con l’altro. Come assessore allo sport, una delle cose a cui più mi è dispiaciuto rinunciare sono le manifestazioni sportive. La “Strasavian”, i tanti tornei organizzati dalle società e i momenti di aggregazione mi mancano davvero molto».

BaNNER
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