«Michele e Pietro vi saremo sempre riconoscenti»

L’intitolazione dell’ospedale di Verduno ai due industriali albesi ha rappresentato l’ennesima dimostrazione della vicinanza tra territorio e famiglia Ferrero

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L’impegno sociale del progetto im­prenditoriale della famiglia Fer­­­rero si è concretizzato an­che in un’opera essenziale per il territorio di Langhe e Roe­ro: l’ospedale di Verduno, ovvero il nuovo nosocomio che ha unito, rimpiazzandoli, i due vecchi presidi ospedalieri di Alba e Bra. Per l’apertura della nuova struttura, avvenuta nell’estate del 2020, nel pie­no dell’emergenza coronavirus, è risultato fondamentale il contributo economico della famiglia Ferrero, la quale, attraverso le parole della signora Maria Franca e del figlio Giovanni, ha annunciato la disponibilità a sostenere la Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra On­lus anche nella realizzazione di un parco curativo intorno alla struttura. Un nuovo, l’ennesimo, segno di vicinanza della famiglia di im­prenditori al territorio do­ve la loro attività affonda le radici. Un segno che, in sostanza, rinsalda il forte legame che unisce i Ferrero all’area albese-braidese. Non è quindi un caso che il territorio abbia voluto rendere omaggio alla famiglia Ferrero, intitolando la struttura a Michele e al figlio Pietro.
La scelta di affidare al nosocomio di Verduno un nome così prestigioso è stata assunta, quattro anni fa, senza nemmeno un “no”. Come è stato evidenziato in occasione della cerimonia di intitolazione che si è svolta il 29 settembre 2020, tutti i 76 sindaci del territorio che fa riferimento all’Asl Cn2 dissero “sì”, all’unanimità.
Al “grazie” del territorio si è aggiunto quello del comparto sanitario, con in testa l’Asses­sorato Regionale alla Sanità del Piemonte, l’Azienda Sani­taria Locale Cn2 e la Con­ferenza dei Sindaci.
Nell’occasione ha posto l’accento sulla straordinarietà della struttura costruita a Verduno anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Le sue parole: «Questo nuovo ospedale va onorato da oggi in avanti con impegno per far sì che diventi una struttura di eccellenza, anche facendo tesoro di quanto imparato in questi mesi difficili di emergenza sanitaria». Il direttore generale dell’Asl Cn2 Mas­simo Veglio ribadì la necessità di impegnarsi nel rendere il presidio ospedaliero «speciale».
In questo senso, continuerà a svolgere un ruolo chiave la Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra presieduta da Bruno Ceretto.
Durante la cerimonia di intitolazione, il direttore della Fondazione Luciano Sca­lise, accendendo i riflettori sull’importanza della formazione del personale medico, «attività che ci piacerebbe venisse sostenuta tramite la creazione di un auditorium all’interno dell’ospedale», spiegò come fosse stata avviata una collaborazione con il massimo esperto italiano di giardini curativi, Giulio Se­nes, al fine di dar vita a un ampio parco curativo nell’area circostante il nosocomio.
Nel ricordare «la forza morale e lo spirito umanitario» del padre Michele «e la modernità lungimirante di visione» del fratello, Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo, volle evidenziare come l’o­spedale rap­presenti una «personificazione» del rapporto che lega la sua famiglia al territorio.
Un sentimento che ha manifestato pure la madre di Giovanni, la signora Maria Franca: «L’intitolazione del­l’ospedale è un momento unico e irripetibile da condividere con chi ha amato Michele e Pietro».