Nasce Academy dire il futuro

Investire sulla conoscenza: è questa la ricetta dell’Associazione Commercianti Albesi che in sinergia con la Scuola Holden di Torino sperimenta un serie di dialoghi di qualità e un confronto positivo

0
319

«Siamo fatti così: carne, ossa e punti di do­manda».
Affermazione curiosa, quel tanto che basta per accendere la fantasia e indurre riflessioni. Come l’impellente domanda di questi tempi: quale idea di futuro può “sorgere” in quest’epoca di pandemia?
La risposta è semplice: ACAdemy. Uno stimolo che nasce da una semplice riflessione: riusciamo a immaginare l’avvenire, ma soprattutto progettarlo, tra le mille incertezze che contraddistinguono il periodo? Ed ancora: ciascuno di noi, come coltiva la speranza nella ripartenza e quali strumenti adotta per riuscire nell’impresa?
L’Associazione Commer­cian­ti Albesi ha pensato di accendere una luce, o meglio, far nascere un cantiere speciale, in cui costruire e ricostruire tutto ciò che passa per la testa. È nata così ACAdemy, una palestra atipica, in cui non si esercitano i muscoli ma il pensiero, in cui le idee circolano e vengono messe continuamente in discussione. Un nuovo progetto portato avanti da una squadra determinata, capitanata dal direttore dell’associazione di categoria, Fabrizio Pace e che vede protagonisti Elena Giachino in qualità di responsabile del progetto; Katia Robaldo, redattore capo; Alessandra Pagano, socia media manager ed Eugenio Noriani, responsabile informatico.
Il progetto, dettagliatamente presentato nel corso di una conferenza stampa in presenza, scrupolosamente organizzata nel rispetto delle normative anti Covid, ha ribadito un concetto fondamentale per il gruppo costituente: «tentare di dire il futuro, per guardare oltre questo presente».

«Il momento che stiamo affrontando richiede scelte attente», ha rimarcato il presidente Aca, Giuliano Viglione, «anche coraggiose. E noi crediamo nelle cultura, consapevoli che il risultato non sarà immediato, ma certi che la lungimiranza premierà i no­stri sforzi. Questa pandemia ha indotto ciascuno di noi a riflessioni radicali, suffragate anche da elementi oggettivi. Personalmente e come presidente dell’Associazione Com­mer­cianti Albesi, ho considerato il Covid come una grandinata, un brutto temporale… Ma finita la calamità, ben sappiamo, c’è la ripresa di tutte le attività. Questo purtroppo ancora non si sta verificando, e alle aziende oltre ai ristori pratici, occorrono pure soluzioni e aiuti di carattere morale. L’attuale prolungamento della pandemia in qualche modo ha inciso sul nostro morale, sul nostro carattere ma pure sul modo di atteggiarsi nei confronti della società. La risposta a questa nuova esigenza per noi è ACAdemy: un’iniziativa trasversale che pone la cultura come base di ripartenza. La nostra Associazione, sin dalla sua nascita ha voluto essere non solo un’ente rappresentativo per i commercianti, ma soprattutto un’associazione del territorio che testimonia le necessità dell’area in cui opera».

«Tutto sta cambiando velocemente», ha rimarcato Fabri­zio Pace, direttore dell’Aca, «e questo progetto sarà la chiave per ritrovare la conoscenza, requisito indispensabile alla rinascita del tessuto socioeconomico del territorio. Attra­verso ACAdemy desideriamo elaborare e progettare buone idee, originare positivi progetti da applicare e concretizzare in questo nostro territorio, da sempre pronto a recepire novtà e stimoli. Il nostro mondo è fatto di competenze e professionalità poste a servizio delle imprese, per aiutarle ad affrontare le incombenze e le difficoltà del quotidiano, per supportarle e promuoverle. Ma non ci limitiamo all’ambito puramente im­prenditoriale e, da sempre, cerchiamo di includere nella nostra operatività molte altre funzioni, con la finalità di far crescere l’impresa insieme al proprio contesto».

«Ci siamo spesso occupati e preoccupati dei temi della politica, veicolando le opinioni attraverso la promozione di incontri, conferenze o momenti informativi nei periodi antecedenti le elezioni», ha sottolineato Elena Giachino, responsabile del progetto ACAdemy. «Pari­menti, abbiamo inaugurato da qualche anno convegni tagliati sulle esigenze degli imprenditori, ma anche conferenze ed eventi dedicati ad una platea più vasta, incentrati su tematiche di attualità e, se vogliamo, più “generalisti”, proprio per favorire quella coesione e quel confronto di idee che rendono una comunità più unita e propositiva. La voglia di credere nel futuro, accelerata dalla pandemia, ci ha indotto a investire sulla conoscenza. ACA­demy vuol essere un grande contenitore dove allenare il così detto pensiero critico».

«ACAdemy – Dire il futuro”, è un progetto di costruzione e ricostruzione, un percorso di crescita personale, nostra, vostra e di chi vorrà seguirci», ha rimarcato Katia Robaldo, redattore capo del progetto, «da compiere attraverso dialoghi di qualità con personalità nel campo imprenditoriale, accademico, giornalistico, scientifico, custodi della conoscenza capaci per i loro studi e la loro esperienza di fornire strumenti di interpretazione degli eventi, per aiutarci a immaginare il domani. E sul filo rosso del futuro si innestano i grandi temi che gli effetti della pandemia ci inducono ad esplorare: la felicità, la sostenibilità, le intelligenze. Tutti elementi che gli esperti, intervistati in collaborazione con la Scuola Holden di Torino, ci aiuteranno a interpretare, per progettare insieme il nostro futuro. La puntata “numero zero” dei talks di ACAdemy si svolgerà presso gli Holden Studios e sarà dedicata, come si conviene, alla nostra associazione e al team che la compone».

Presente in conferenza stampa anche Alessandro Mari, direttore creativo degli Hol­den Studios che si è dichiarato soddisfatto nella sinergia nata tra Aca e la scuola di storytelling, cioè di narrazione e comunicazione, e di arti performative, fondata nel 1994 a Torino e che annovera tra i soci fondatori Alessandro Baricco. «Accenderemo i ri­flettori su una nuova idea di futuro, stimolando il confronto e ribadendo il valore della cultura, della felicità, dell’intelligenza o meglio delle nuove forme di intelligenza. È importante non cercare il consenso, bensì lanciare nuove basi e stimolanti mondi comunicativi alle future generazioni».