|
|
Pur in periodo di COVID-19 non si fermano i “Dialoghi Eula”. In un nuovo format nato in periodo di pandemia e chiamato “Dialoghi Eula Extra” è l’online il tema principale, che vedrà una serie di incontri via web con alcuni dei principali protagonisti della scena contemporanea italiana.
La prima “puntata” è andata in onda ieri sera, 23 marzo, dove in compagnia del vicesindaco di Villanova Mondovì Michele Pianetta e di Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino e dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte si è parlato con Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. L’occasione ha anche avuto valenza simbolica, ad un anno dall’inizio della pandemia che ha visto proprio nella città lombarda, suo malgrado, un simbolo della pandemia.
Gori, intervistato dalla giornalista Francesca Schianchi (La Stampa e La7), ha parlato di ciò che è stato il marzo 2020 della sua città, caratterizzato da 450 morti nella sua città e circa 10 volte tanto nella provincia. L’immagine simbolo di quel periodo è poi diventata la triste fila di camion dell’esercito pieni di bare.
La lezione collettiva, secondo Gori, che si può trarre è che non si può tagliare sulla sanità ed in particolare che non si può investire solo sugli ospedali ma si deve comunque lavorare anche sulla medicina di territorio.
L’incontro dei “Dialoghi Eula” ha poi compiuto un’ampia panoramica su tutto il panorama politico attuale, da Draghi a Conte, passando per il “Recovery Plan” e per il ruolo delle donne in politica. Gori, infine, ha dichiarato la sua “non intenzione” di entrare sulla scena politica nazionale, volendo focalizzarsi sulle sfide che la sua Bergamo al momento deve affrontare.
L’incontro dei “Dialoghi Eula” con Giorgio Gori, unitamente a tutti i futuri appuntamenti, è disponibile sui canali social del Comune di Villanova Mondovì.
