“Viaggio alla scoperta della memoria”

Riceviamo e pubblichiamo da Francesca Gregorio, 3^A Liceo Bodoni di Saluzzo

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Riceviamo e pubblichiamo

Mercoledì scorso, nell’ambito del progetto “Peer to peer”, la professoressa Giusi Manassero del Liceo “G. B. Bodoni” di Saluzzo ha tenuto una conferenza intitolata “Come funziona la memoria”. A causa della situazione epidemiologica, l’incontro si è svolto online.

I temi trattati sono stati molto interessanti: la docente ha ripercorso la storia dello studio della memoria e ci ha fornito interessanti informazioni sul nostro sistema nervoso.

Nel XX secolo, la psicologia e la biologia iniziarono ad occuparsi della funzione mnemonica tramite un approccio sperimentale, ma si interessarono ad aspetti differenti: la prima scienza ne indagava il funzionamento e la logica, mentre la seconda le molecole e le parti del corpo umano coinvolte nel processo di apprendimento e di memorizzazione. Prima di allora, i filosofi si erano chiesti se l’uomo fosse dotato di conoscenze innate.

La professoressa ci ha illustrato le numerose scoperte del secolo scorso. Hermann Ebbinghaus (psicologo e filosofo tedesco, precursore degli studi sperimentali sulla memoria) scoprì che i diversi tipi di memoria sono caratterizzati da una diversa durata che può essere aumentata tramite i “ripassi”. Gli scienziati utilizzavano modelli animali per lo studio dell’apprendimento. La successiva scoperta del DNA diede un notevole impulso a queste ricerche.

È possibile associare ogni processo mentale a una particolare regione o a un insieme di regioni cerebrali. Inoltre, Karl Spencer Lashley (neuropsicologo statunitense) scoprì che, in caso di lesioni al sistema nervoso, gli organismi presentano minori capacità mnemoniche.

La memoria si divide in memoria sensoriale (che rende continua la percezione sensoriale), la memoria a breve termine (che viene anche indicata con la sigla MBT e che contiene contemporaneamente cinque unità di informazioni che, se non vengono trasferite nella MLT, decadono) e la memoria a lungo termine (la quale conserva tutte le esperienze e le conoscenze acquisite nel corso della vita e quelle che corrispondono al carattere e al temperamento della persona). Quest’ultima si indica con la sigla MLT e si divide ulteriormente in: memoria dichiarativa o esplicita (relativa a tutto ciò che può essere descritto consapevolmente dal soggetto ed è suddivisa in memoria episodica, semantica e autobiografica) e memoria implicita o procedurale (che riguarda le abilità motorie). L’apprendimento è finalizzato a conservare tracce dei ricordi.

Lo studio delle neuroscienze è in continua evoluzione e ancora oggi si continuano a indagare i complessi meccanismi del cervello umano.

Francesca Gregorio, 3^A Liceo Bodoni di Saluzzo