«Vivere di musica è il mio grande sogno»

Lo dice “Benny”, Benedetta Curti La cantautrice saviglianese di 17 anni sta muovendo i primi passi nel mondo che vorrebbe diventasse il suo àmbito lavorativo

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Chi lo ha detto che un sogno non possa un giorno diventare realtà? Alla do­manda che spesso viene po­sta quando si è bambini, “Cosa vuoi fare da grande?”, la risposta di solito spazia tra ipotesi più a portata di mano ad altre decisamente meno facili da realizzare. Sogni, per l’appunto, che qualche vol­ta, però, si realizzano. Come nel caso di Be­nedetta Curti, cantautrice saviglianese che si esibisce con il no­me d’arte di “Benny”, ai suoi primi passi nel mondo della mu­sica, fatto di parole ed emozioni trasmesse. O meglio, questo è l’intento della ragazza, la quale è mossa da una grande voglia di coltivare la sua passione.

Benedetta, quando è nato in lei questo amore per la musica?

«La mia passione per il canto è innata, non c’è un punto di inizio, è con me da sempre! Amo la musica da quando sono piccola; è come una compagna di viaggio. La musica mi ha accompagnata in ogni momento importante: se mi volto e guardo indietro, pensando ai ricordi, ecco li che compare una melodia diversa, quasi come a incorniciare ciò che è stato».

Cosa o chi l’ha spinta nella direzione del canto?
«Nessuno mi ha mai spinto né a cantare né a suonare; è stato un mio bisogno personale. Mio pa­pà suona la chitarra ed è lui che mi ha dato il via, o forse sa­rebbe bene dire “il la” quando avevo la necessità di imparare, per il resto sono andata avanti da sola».

Ha studiato presso qualche scuola di canto?
«Non ho mai preso lezioni di canto né tantomeno di chitarra in nessuna scuola di musica Tutto quello che sono oggi, me lo sono creata da sola. Sono autodidatta e questo mi rende libera da ogni schema; non penso che lo studio della musica non serva, infatti non escludo in futuro di seguire dei corsi, qualche indicazione in più credo faccia sempre bene, e sono aperta alla scoperta della materia!».

Cosa prova mentre interpreta le “cover” che propone?
«Mentre canto penso di essere me stessa al cento per cento. Provo molte emozioni diverse e contrastanti a seconda della canzone che interpreto ed è proprio ciò che mi porta davvero a esplorare nuovi mondi e a im­me­desimarmi in altre persone».

E la sensazione cambia quando interpreta brani suoi?
«Quando canto le mie canzoni mi metto davvero a nudo; è come se fossi più consapevole di me stessa e gli altri prendessero una piccola parte di me. È un po’ come se aprissi agli altri il mio mondo più interiore, quello che mi rappresenta nella vita reale, quello che mi porta a essere ciò che sono, con le mie sicurezze e le mie fragilità»

Ha obiettivi su cui lavorare?

«Il mio obiettivo più grande al momento è quello di far diventare la mia passione un lavoro! Vivere di musica, per me, significherebbe essere pienamente felice; un continuo ballare tra sensazioni diverse, emozionarsi ed emozionare. Non voglio pen­sare a un piano B, voglio buttarmi a pieno in questo mio percorso e dare il massimo, sempre!».

Ha valutato la possibilità di partecipare a un “talent”?

«Dipende dal “talent”. La curiosità e la voglia di provare ci sono! Però devo essere convinta di quello che sono e che vo­glio es­sere; se c’è consapevolezza, penso siano un buon trampolino di lancio per farsi conoscere».

Quali sono i suoi sogni per il futuro?
«Io parlerei di sogno al singolare: vivere di musica; voglio che sia più di un sogno, perché questo prima o poi finisce, io, invece, spero che il fuoco della musica non si spenga mai e a­limenti ogni giorno della mia vita».

Nei suoi piani per il futuro c’è spazio anche per l’università?

«L’università è un’opzione che ho per il mio futuro, anche se non so ancora bene verso quale indirizzo andare. Sto incominciando a escludere le materie che mi piacciono di meno, per concentrarmi su quelle che re­puto più interessanti. Sto facendo il liceo scientifico, ma non intendo proseguire in questo àmbito».

Che sensazioni ha provato nell’incidere le sue canzoni?

«Registrare è sempre un’emozione unica; significa collocare su una sola frequenza mente e cuore e questo vale per tutte e tre le canzoni che ho inciso. Per quanto riguarda i video, mi viene da pensare a quello di “Bagagli a mano” nel quale mi sono divertita e messa in gioco molto. Non è stato semplice coordinare il tutto: c’erano tante persone e una specie di storia da seguire, volevo che tutto quello che avevo ideato nella testa venisse rappresentato bene e in modo chiaro, e questo ha reso il tutto sicuramente più elettrizzante».